SI PARTE DALL’AUDI Q5, MA… - La “tigre” (questi significa Macan in indonesiano) è pronta a graffiare. La nuova
Porsche Macan ha forme aggressive e filanti e promette prestazioni mozzafiato. Per darle vita i tecnici di Zuffenhausen sono partiti da una buona base, quella dell’Audi Q5 (entrambi i marchi fanno parte del gruppo Volkswagen). Ma ci hanno messo molto del loro, per dare alla Macan le doti tipiche di una Porsche...
TELAIO ADATTATO - Se lo schema delle raffinate sospensioni in alluminio è stato ripreso dalla Q5, specifiche per la Porsche Macan sono le molle, più corte e rigide per un assetto più sportivo. Tra le opzioni, oltre agli ammortizzatori a controllo elettronico del sistema PASM (sta per Porsche Active Suspension Management), anche le sospensioni ad aria, che la “cugina” Audi Q5 non può avere. Così, in fuori strada si può alzare il fondo della Macan di 4 centimetri, arrivando alla rispettabile luce di 23 cm (contro i 20,5 cm “fissi” delle versioni con molle in acciaio). Lo stesso sistema pneumatico permette di abbassare di 4 cm l’auto per facilitare le operazioni di carico del baule, oppure di un centimetro per “tagliare l’aria” meglio nella modalità Sport Plus (che, oltre alle sospensioni, modifica la taratura di motore, cambio a doppia frizione PDK e trazione 4x4).
NUOVA TRAZIONE 4X4 - Inedito il sistema di trazione integrale, con il differenziale centrale rappresentato da una frizione multidisco controllata elettronicamente e montata all’interno del cambio a doppia frizione (quest’ultimo, invece, è lo stesso dell’Audi Q5). Grazie a questa soluzione, è stato possibile equipaggiare la Porsche Macan con gomme di dimensioni diverse davanti e dietro. Inoltre, la spinta (che normalmente viene inviata in prevalenza alle ruote posteriori) può arrivare fino al 100% per la coppia di pneumatici o per la singola ruota che fa più presa. Completa il quadro un differenziale posteriore con bloccaggio elettronico automatico (optional) che “lavora” in base a diversi parametri, incluso lo stile di guida: serve a migliorare le doti su strada e in “off-road”.
TRE MOTORI E UN “SUPER-COFANO” - I propulsori, tutti turbo a sei cilindri omologati Euro 6, hanno potenze comprese tra i 250 cavalli della Porsche Macan S Diesel (per evitare il superbollo, per l’Italia è stata ridotta rispetto ai 258 CV previsti per gli altri paesi) e i 400 della Turbo a benzina, passando per i 340 della “S”. Per farli “respirare”, l’aria che entra dalla griglia frontale viene convogliata verso i due turbocompressori (uno nel caso della S Diesel) da canali ricavati nell’originale cofano a “sandwich”. Che è leggerissimo (è in alluminio, come il portellone posteriore) e ha due “oblò” in cui si incastrano perfettamente i fari, una volta chiuso.
PRESTAZIONI SÌ, MA CON UN OCCHIO AI CONSUMI - Da vera sportiva lo sprint “promesso” con i tre motori. Per i nuovi V6 a benzina con cilindrate di tre e 3,6 litri la Porsche dichiara rispettivamente 5,4 e 4,8 secondi per lo scatto “0-100”, mentre con il V6 a gasolio (che è quello della Cayenne, ma con qualche cavallo in più) si parla di 6,3 secondi. Con quest’ultimo la punta massima “ufficiale” è di 230 km/h, mentre si arriva a 266 km/h con la Turbo (passando per i 254 km/h della “S”). Di tutto rispetto anche i consumi medi dichiarati, che oscillano dai 10,9 km/litro della Porsche Macan Turbo ai 15,9 km/l della S Diesel. Per ottenere questo risultato, i tecnici della Porsche hanno lavorato su più fronti: dall’aerodinamica attiva (la griglia del radiatore si chiude quando non serve far entrare aria) al cambio PDK che mette in folle quando si rallenta; dal servosterzo elettromeccanico allo Stop&Start che spegne il motore ancora prima che l’auto sia ferma (basta che la velocità scenda sotto i 2 km/h).
LE NOSTRE PRIME IMPRESSIONI - Pur essendo la Porsche Macan già ordinabile, non arriverà nelle concessionarie prima dell’inizio di aprile, quando dovrà vedersela con suv affermate come la Range Rover Evoque e la BMW X3, oltre alla “cugina” Audi Q5. In attesa del test drive completo, che avrà luogo a febbraio a Lipsia (dove la “baby-suv” Porsche viene prodotta, insieme a Cayenne e Panamera), abbiamo avuto modo di testarla come passeggeri sul circuito dell’ADAC (l’automobile club tedesco) di Grevenbroich, nei pressi di Dusseldorf. Saliti a bordo, si notano la consueta plancia piatta e il cruscotto con tre elementi circolari (come nella Boxster e nella Cayman). Le sedute sono piuttosto basse per una suv, a conferma del carattere sportivo della Macan, e hanno persino la regolazione elettrica dei fianchi di schienale e seduta. La consolle riprende le forme e i numerosi tasti visti anche su altre Porsche, mentre il volante con tre snelle doppie razze è ispirato a quello della 918 Spyder. Ottimo il livello delle finiture e buono il comfort offerto dal divano, almeno per due adulti.
VEDIAMO COME VA - È il momento di partire: quattro giri sulla pista tutta curve e saliscendi usata dall’ADAC per i corsi di guida sicura. Siamo a fianco del collaudatore, ma percepiamo nettamente l’agilità della Macan, le notevoli doti di tenuta di strada e di stabilità e l’impressionante spinta del V6 biturbo della Porsche Macan S (460 Nm da 1450 a 5000 giri, contro i 550 Nm tra 1350 e 4500 giri della Macan Turbo). Premendo il tasto Sport e poi, nei giri successivi, quello Sport Plus la cambiata si fa più rapida e l’assetto più “piatto” (l’auto del test aveva le sospensioni ad aria). Infine, il pilota disinserisce l’Esp controllando agevolmente i sovrasterzi che l’abbondanza di cavalli provoca sul bagnato.
LASCIAMO LA PISTA… - Se sull’asfalto la Macan non ha deluso le aspettativa, in fuori strada è stata una vera e propria sorpresa. Premendo il tasto “off-road” le sospensioni ad aria sollevano il fondo della vettura, mentre motore (stavolta siamo a bordo della S Diesel), cambio e trazione 4x4 si preparano al duro lavoro che li aspetta. La Porsche Macan affronta disinvolta le ripide salite del percorso, e dal cruscotto è possibile tenere d’occhio istante per istante la distribuzione della spinta tra le ruote davanti e quelle dietro (580 Nm tra 1750 e 2500 giri la notevole coppia massima). In discesa si rivela invece prezioso l’hill descent control che limita la velocità (regolabile fra 3 e 20 km/h) senza che il guidatore debba far altro che gestire il volante. Un dosso laterale ci mostra come la Macan possa inclinarsi fino a 45°, mentre il collaudatore ci accenna alla profondità dei guadi superabili (30 cm).