TRIMESTRE GRIGIO - Dopo il grande recupero che ha risollevato il settore dalla paurosa crisi degli anni scorsi, il mercato statunitense dell’automobile mostra segni di una certa stanchezza. Dopo che ad agosto c’era stato un arretramento del 4% e a settembre dello 0,5%, anche ottobre ha chiuso con una perdita, per di più ancora più consistente rispetto ai due mesi precedenti: con 1.372.320 veicoli venduti (autovetture e “commerciali leggeri”) la contrazione rispetto all’ottobre 2015 è stata del 5,8%. A parziale attenuazione della tendenza negativa c’è il fatto che quest’anno i giorni lavorativi sono stati 26 contro i 28 del 2015, ma resta il campanello d’allarme per il settore.
IL PESO DELL’INCERTEZZA - Va comunque detto che gli analisti dimostrano ottimismo per il futuro, non considerando grave la perdite di questi ultimi tre mesi, frutto di un certo assestamento dopo un periodo di crescita sostenuta. Per quanto concerne le cause, gli osservatori danno notevole importanza all’incertezza che regna un po’ su ogni attività americana in conseguenza della fase elettorale che il paese sta vivendo, con una battaglia particolarmente aspra e dai risvolti preoccupanti. Comunque, il bilancio dei dieci mesi dell’anno si può considerare ancora stabile, registrando 14.479.364 unità vendute, in calo di appena lo 0,2% rispetto al 2015.
SI SALVANO PICK-UP, VAN E SUV - A lamentare il più forte calo sono le autovetture, che con 526.482 unità vendute rappresentano il 14,8% in meno nei confronti dell’anno scorso. Il bilancio specifico da gennaio, a ottobre per le vetture è di 5.949.217 unità, che significa un calo dell’8,9%. Diversa è la tendenza per “light-duty truck” cioè per pick up, suv, crossover e van. Per questa categoria a ottobre le vendite sono state 845.858, in aumento dello 0,8%. In particolare sono cresciuti i pick up (+4,3% con 225.938 esemplari venduti) e i modelli crossover (+1,7% con 401.581 unità). Quanto alle suv sono state 146.089, in crescita del 2,6%.
SOLO LA GM CONTIENE IL CALO - L’andamento è abbastanza generalizzato ma non mancano le differenze tra casa e casa. Il gruppo leader di mercato General Motors, per esempio, nel mese di ottobre ha registrato un calo dell’1,7%, con 258.584 unità vendute, mentre ben più pesante è il calo lamentato dalla Ford e dal gruppo Fiat Chrysler: la prima con 187.692 unità vendute è arretrata dell’11,9%, e la FCA con 176.609 veicoli venduti ha perso il 10,3%.
PORSCHE IN CONTROTENDENZA - E negativo è il quadro anche dei costruttori stranieri. La Toyota, terza nella graduatoria statunitense delle vendite, ha venduto 186.295 unità, pari all’8,7% in meno rispetto al 2015. La Nissan è arretrata del 2,2% con 113.520 unità, mentre segna un miglioramento la Hyundai, con 62.505 veicoli venduti e un incremento del 4,2%. Diversificato è il bilancio ottobrino del gruppo Volkswagen: la marca Volkswagen ha registrato 24.779 vendite, in calo del 18,5%, mentre a cui l’Audi ha raggiunto le 17.721 unità, pari allo 0,1% in più rispetto all’ottobre 2015, e ancora più brillante è stato il risultato della Porsche che con 4.506 unità vendute è cresciuta del 10,7%.
MALE LA FIAT, BENE LA MASERATI - Quanto alle marche italiane il quadro è poco roseo per la Fiat (-24% con 2.622 unità) mentre è molto positivo per la Maserati che con 1.304 vendite è cresciuta dell’11,8%. La Ferrari ha invece perso il 22,7%, registrando 150 in ottobre vendite.