QUI RESPIRA ARIA DI CASA - Si chiama Coupé ed è a suo agio persino sul critico tracciato della Nordschleife, dove è stata lungamente sviluppata. Ma, denominazione a parte, in realtà non ha alcuna parentela con le vetture sportive: un po’ suv un po’ crossover, è realizzata dalla Land Rover, la casa inglese che ha praticamente inventato le fuoristrada di lusso. Oltre a godere di un design che ha già conquistato numerosi automobilisti, vanta anche qualità dinamiche di tutto rispetto, esaltate dal suo brillante 2.2 turbodiesel da 190 cavalli. Al Ring (dove l’abbiamo portata per verificarne il comportamento al limite) la Evoque ha fatto un’ottima figura: nonostante qualche chiazza di umidità dovuta alla pioggia caduta poche ore prima del test, ha spuntato un tempo davvero interessante (9’11”1).
NON ASSOMIGLIA A NESSUN’ALTRA - Le linee tese e spigolose ma bene armonizzate, i fari e la mascherina sottili e, soprattutto, il tetto che scende con decisa inclinazione verso la coda, rendono la fisionomia della Range Rover Evoque moderna e inconfondibile. Solidamente appoggiata sulle grandi ruote di 19 pollici, ha fiancate alte ma filanti che confluiscono in una coda appena accennata, nella cui parte bassa spiccano due eleganti scarichi a losanga.
HA UN’INDOLE QUASI SPORTIVA - Ci si sente subito a proprio agio al volante di questa Range Rover Evoque, della quale si apprezza la piacevole prontezza e precisione dello sterzo, oltre agli gli inserimenti in curva davvero progressivi. Una vettura che sembra fatta per la guida fluida e armonica, pennellando una curva dopo l’altra, che fa subito venire voglia di spingere a fondo e di trovare il limite. Ma prima di quello della vettura, si trova quello delle gomme, che “ululano” continuamente ogni volta che si forza l’appoggio in curva. Inaspettatamente agile nei percorsi tortuosi, la Evoque Coupé mostra un rollio controllato, nonostante non sia scevra di oscillazioni quando si forza il ritmo nelle rapide variazioni di traiettoria. In compenso la trazione è efficientissima e il retrotreno non fa brutti scherzi, seguendo diligentemente l’avantreno, controllato da un Esp efficace ma tutt’altro che invadente. I freni sono apprezzabili e modulabili alle piccole pressioni, ma quando gli si chiede tutto non garantiscono tanta grinta decelerante e richiedono un forte carico sul pedale.