PRIMO LOTTO - L’Arma dei
Carabinieri ha ricevuto una prima flotta di settantacinque
Renault Clio, vettura allestita in maniera specifica e destinata principalmente ai Comandi di Stazione, alle Tenenze ed alle Compagnie di Intervento Operativo dei Carabinieri. La centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana (CONSIP) ha formulato un ordine da complessivi settecentoquarantasei veicoli, che verranno consegnati entro la fine del 2016. La Renault ed il CONSIP non hanno diffuso le cifre dell’operazione, parametro basilare in fase d’acquisto: la centrale acquisti sceglie non soltanto in base alle caratteristiche ed al prezzo d’acquisto di ogni vettura, ma in relazione al prezzo d’acquisto sommato ad un “pacchetto” comprensivo di assicurazione e manutenzione.
LA DOTAZIONE - L’allestimento interno della Reneault Clio rispecchia le esigenze dei Carabinieri, che hanno bisogno di accessori dedicati ad esempio per svolgere determinate attività: la cappelliera posteriore, ovvero la mensola posta a riparo del vano bagagli, diventa in questo caso un piano adatto alla scrittura e include anche una luce a led. Nell’abitacolo vi sono poi due porta-arma con blocco a chiave e comandi specifici, necessari per azionare il lampeggiante o per facilitare gli interventi di pattuglia. Le automobili sono in allestimento Wave e vengono offerte con i motori 1.2 benzina e 1.5 diesel, entrambi da 75 CV e abbinati ad una trasmissione manuale a 5 rapporti. Le settantacinque Clio consegnate finora rispettano la normativa Euro 5, ma tutte le altre saranno fedeli allo standard Euro 6.
LE CLIO DOPO LE LEON - La scelta del CONSIP di privilegiare un costruttore non nazionale immaginiamo sia giustificata da questioni di natura economica, come già successo in occasione di un precedente ordine: a fine 2014 il Ministero dell’Interno scelse la filiale italiana del gruppo Volkswagen per duecentosei Seat Leon da assegnare a Carabinieri e Polizia, prima tranche di un ordine da ulteriori 975 vetture. In quell’occasione la Volkswagen assegnò un costo di 43.897 euro a vettura, mentre il gruppo FCA chiese 83 euro in più. Nella cifra di 43.897 euro rientrano la garanzia e la manutenzione per sei anni o 150.000 chilometri.