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Renault: è rivoluzione

Pubblicato 14 gennaio 2021

Auto elettriche e ibride, razionalizzazione della gamma, forte identità dei marchi e mobilità condivisa: questi pilastri del piano di rilancio della casa francese.

Renault: è rivoluzione

UN PIANO FIRMATO DE MEO - Si chiama Renaulution il piano strategico che da qui al 2025 porterà a cambiamenti epocali nel Groupe Renault. Lo ha presentato Luca De Meo (nella foto qui sotto), l’italiano che nel luglio del 2020 è arrivato al comando dell’azienda francese, dopo aver portato a una vera e propria rinascita il marchio Seat e aver svolto un ruolo fondamentale in Fiat. Sta a lui superare la pesante eredità di Carlos Ghosn e trovare un futuro al gruppo, in un periodo così complesso per l’economia in generale e per l’auto in particolare.   

RITORNO ALLE MEDIE - De Meo ha iniziato puntando il dito sulla necessità di “spostare il focus dai volumi al valore”. Concentrarsi sulla crescita delle vendite “era un approccio adeguato una decina di anni fa”, ma di recente ha fallito. Oggi, secondo il manager italiano, il gruppo Renault ha una gamma complessa e dispendiosa da gestire, con il 75% dei margini che arrivano dall’Europa e solo il 25 da tutto il resto del mondo. Inoltre, le vendite sono molto concentrate sulle utilitarie (il 68% delle vendite), che garantiscono minori ricavi. De Meo vuole tornare a puntare sulle “auto medie, che sono state un po’ un’occasione perduta perché Renault non è riuscita a ripetere il successo della Mégane degli anni 90”. Il manager italiano dà poi un giudizio positivo sull’alleanza con Nissan e Mitsubishi, che continua a essere un punto di forza, e non tanto per i risparmi di scala, quanto per la ricchezza della gamma e per il potenziale di raggiungere circa il 70% dei segmenti profittevoli in tutto il mondo, mentre cita fra i punti di debolezza il posizionamento dei marchi non chiaro e definito, con troppe sovrapposizioni. Ecco quindi la scelta di semplificare la gamma e focalizzarsi sui prodotti più profittevoli e sulla crescita dei margini più che delle quote di mercato. Questo con il piano che è già in fase di realizzazione, e che prevede tre fasi: dal 2020 al 2023 si presterà la massima attenzione al punto di vista economico; dal 2023 al 2025 l’obiettivo principale è di introdurre nuovi prodotti e dare un’identità più definita ai marchi, e da lì in poi diventare leader fra i costruttori nell’ambito dei servizi: mobilità e tecnologia.

DIESEL, FINE SEGNATA - Con la riorganizzazione del comparto ingegneristico, De Meo conta di poter sviluppare un nuovo modello in meno di tre anni, invece di quattro come era stato fatto finora. I veicoli in arrivo saranno basati all’80% su tre sole piattaforme, che potranno fare da base alle citycar come alle auto grandi (segmento D), e con tutti i tipi di motore. Si punta di produrne 6 milioni l’anno. Una drastica razionalizzazione riguarderà anche i motori. Se oggi, dice De Meo, “abbiamo otto famiglie di propulsori, tre a benzina, tre diesel, una elettrica e una ibrida, con potenze comprese fra 60 e 300 CV, nel 2025 scenderemo a quattro”. Il diesel sarà riservato ai mezzi commerciali, il motore a benzina sarà solo in edizione ibrida, abbinandosi a diverse unità a batteria così da poter fornire potenze combinate differenti, e poi ci saranno due tipi di motore elettrico, anche a idrogeno oltre che a batteria. Le potenze spazieranno da 45 CV a 400 CV. Insomma, l’addio al diesel sulle auto è segnato per Renault, e il focus è sempre più sulle elettriche: del resto, secondo De Meo, “il costo di produzione della meccanica di queste ultime vetture si dimezzerà antro il 2025”, e le previsioni dicono che dal 2023 in poi le auto col solo motore a combustione interna garantiranno un margine minore anche rispetto alle ibride (oggi è l’opposto) e non solo alle elettriche.  

RENAULT, NEL 2022 LA NUOVA MÉGANE - Il lavoro sui marchi prevede che ce ne siano quattro: Renault, Dacia, Alpine e Mobilize (dedicato ai servizi di mobilità). Complessivamente, arriveranno 24 nuovi modelli entro il 2025, dei quali una citycar elettrica, cinque utilitarie (due elettriche e due ibride), sette medie (tre elettriche e tre ibride) e cinque auto grandi o sportive (le Alpine).  In particolare, Renault punta a sfruttare la recente tecnologia ibrida eTech, e al contempo di utilizzare due piattaforme elettriche per auto utilitarie e medie (fra le quali anche la piccola 5, il cui prototipo è stato mostrato durante la presentazione). Entro il 2025 conta di lanciare sette auto solo elettriche su 14 in totale, e tutti i modelli avranno un versioni ibrida o elettrica entro il 2023. La berlina media Mégane E porterà poi al debutto (nel 2022) un sistema multimediale molto evoluto, chiamato MyLink e basato sulla partnership con Google.

UNA GRANDE DACIA IN ARRIVO - Dacia e Lada sono state presentate insieme: rimarranno marchi separati e i loro prodotti continueranno a garantire prezzi molto competitivi, ma avranno sinergie maggiori. Sfrutteranno entrambe la recente piattaforma CMF-B  per circa 1 milione di auto prodotte in Russia (la Lada, che già oggi ha il 27% del mercato), Romania e Marocco (le Dacia). Complessivamente, si passerà da quattro piattaforme a una e da 18 modelli a 11, al contempo cercando di aumentare i mercati e anche le dimensioni dei modelli. E così, la Lada farà rinascere la fuoristrada “cult” Niva in due misure: compatta e media. La Dacia presenterà la Bigster, una suv media lunga 460 cm, della quale è già stato mostrato il concept, dalle forme aggressive e scolpite.

LO SPORT È SOLO ALPINE - Il nuovo Ceo Laurent Rossi ha introdotto la strategia della nuova Alpine, nella quale confluirà la Renault Sport e che si dedicherà allo sviluppo di auto sportive innovative, oltre a fornire il nome alla F1 invece di Renault. Il programma prevede il lancio di una piccola e poi di una crossover media solo elettrica. La futura biposto (anch’essa a batteria) sarò invece sviluppata con la Lotus.    

LO SHARING SI FA IN QUATTRO - Clotilde Del Bos, responsabile del marchio Mobilize, ha infine introdotto i concetti principali del nuovo sistema di mobilità condivisa Si baserà su quattro veicoli elettrici adatti a questo tipo di utilizzo: robusti, economici e in grado di soddisfare le diverse necessità. Ci sarà la biposto cittadina Easy One, con sedile posteriore sfruttabile come portabagagli: una sorta di Twizy evoluta e molto più confortevole. Chi necessiterà di quattro posti potrà sfruttare la nuova piccola Dacia Spring, ma ci sarà anche una berlina a cinque posti lunga 460 cm, per spostamenti più lunghi (l’autonomia è di 400 km) e poi un furgoncino per le consegne, adatto per le aziende. La gestione di queste flotte di veicoli avverrà tramite programmi sviluppati dalla Software République: uno degli elementi del piano Renaulution, che vuole coinvolgere in una rete più aziende europee possibile (come Atos, Orange e ST) per sviluppare sistemi elettronici innovativi: una sorta di grande centro studi che porti risultati utili anche ad altri settori oltre che a quello automobilistico. 



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Ritratto di 19andrea81
14 gennaio 2021 - 13:32
Insomma, niente più diesel nuovi,e forse niente auto diesel tra 4-5 anni
Ritratto di DajeAo
14 gennaio 2021 - 14:06
Salve, diesel nuovi continueranno a farli per i trasporti pesanti e i paesi emergenti (tempo fa in Cina hanno sviluppato un motore termico che ha una efficienza oltre il 50% ed è Diesel)
Ritratto di Giuliopedrali
14 gennaio 2021 - 22:49
Si solo che se la Cina è un Paese emergente...
Ritratto di Challenger RT
15 gennaio 2021 - 01:46
Il diesel è stato un errore genetico nella storia del motorismo automobilistico. I veri appassionati di automobili lo schifano da sempre. Basti pensare che in Formula 1 nessuno lo ha mai utilizzato.
Ritratto di Pintun
15 gennaio 2021 - 10:40
È stato solo il motore con l'efficienza migliore è non a caso quello che ha sempre garantito il miglior valore in assoluto in termini di km/litro. Che non sia adatto per le corse è verissimo, ma non esistono solo le auto da corsa. Sul fatto invece che soprattutto dal Multijet in poi sia stato spinto all'eccesso, magari consigliato anche a chi faceva 5000 km annui o tratte di una decina di km, quindi senza mai mandarlo in temperatura, è vero, ma questo dipende dal fatto che molti seguono le mode e valutano poco un acquisto in base alle effettive esigenze.
Ritratto di Challenger RT
15 gennaio 2021 - 22:55
Tutto verissimo, ma è proprio il fatto di aver investito oltre il dovuto su questa "tecnologia" senza futuro ad aver costretto le case automobilistiche a "spacciare" auto diesel anche a chi non ne aveva assolutamente bisogno per ripagarsi i suddetti investimenti.
Ritratto di Miti
16 gennaio 2021 - 14:30
1
Tutto che brucia inquina. Ci sono intervalli di temperatura, km percorsi, condizioni climatiche, il conducente , la manutenzione per dire solo che mi viene in mente così al volo per il motore termico. Per capire veramente quanto inquinano si dovrebbe misurare ugualmente tutte le caratteristiche di tutti i motori termici nelle stesse condizioni per lo stesso periodo di tempo con lo stesso peso da trasportare divisi per cilindrate. Cosa impossibile. Poi che il diesel ha preso il sopravvento direi anche incoraggiato delle case automobilistiche questa è un'altra storia. Sono molto curioso cosa faranno i tedeschi. Perché secondo me loro saranno veramente in difficoltà visto sia i modelli ( le dimensioni ) che il prezzo per le ibride o elettriche che , come vetture premium , lievita non da poco. Secondo me sono più indietro di tutti quanti per delle eventuale vetture meno " premium".
Ritratto di maxhighlander
18 gennaio 2021 - 17:59
Secondo la mentalità magari un po' "old" ma nella quale mi rispecchio una coupè o una vera GT DEVE essere rigorosamente a benzina. Quindi vendere una "TT" con motore TDI mi sembra una ca...volata pazzesca. Detto questo però nel motorsport abbiamo visto Case trionfare con motori a gasolio (v. Audi alla 24h di LeMans). La F1 ha sposato la formula ibrida per compiacere alla Mercedes che aveva la P.U. già pronta da tempo ma, in caso contrario, magari qualcuno avrebbe azzardato a proporre un V8 - V10 - V12 a gasolio. Chissà...
Ritratto di Challenger RT
18 gennaio 2021 - 18:47
Il gruppo VW ha speso milioni per vincere a LeMans con un diesel ma esclusivamente per ragioni di marketing ossia per fare pubblicità ai propri diesel di tutti i giorni. Concordo pienamente sul fatto che tutti quelli che hanno comprato coupé e addirittura cabriolet a gasolio non solo non siano degli appassionati di auto ma siano dei potenziali suicidi che per un presunto risparmio di 10 cents al litro, dopo aver comunque firmato cambiali per almeno 50.000 euro, a capote aperta si inebriano con il profumo del diesel di ritorno dagli scarichi posteriori...
Ritratto di AndyCapitan
15 gennaio 2021 - 13:04
4
....il diesel e' stato un errore genetico troppo duraturo, volevi dire RT!!!!.....troppo sofisticati gli ultimi e i motori non durano piu'!...oltre a inquinare ugualmente ma diluendo il tutto piu' nel tempo con i filtri non e' la soluzione.....il benzina cosi' com'e' comunque non e' che inquini tanto meno...addirittura le ibride pare inquinino maggiormente per il fatto che la parte termica non va mai in temperatura.........io ho fede solo nel metano di ultima generazione oggi come oggi....e' l'ottimo bilanciamento!!!
Ritratto di 19andrea81
15 gennaio 2021 - 23:33
Avevo letto un articolo proprio sul metano tempo fa,sembra che inquina quasi come la benzina e stanno pensando di togliere gli vantaggi fiscali
Ritratto di BioHazard
14 gennaio 2021 - 13:38
Boh è da siocchi insistere sulla formula della Twizy con posti uno dietro l'altro, era meglio farli affiancati
Ritratto di Dr.Torque
14 gennaio 2021 - 14:40
Un piano sensato e condivisibile che sa di chiarezza di intenti. Ora il punto sarà trasportare queste buone idee dalla carta alla realtà con progetti sostenibili e profittevoli. Alpine sarà guidata dal mitico Davide Brivio che nelle moto ha fatto miracoli quindi nessun dubbio sulle sue capacità .Ottimi primi passi, complimenti a De Meo ed in bocca al lupo per il futuro.
Ritratto di Ale 01
14 gennaio 2021 - 14:43
A mio parere la nuova 5 sostituirà la Zoe.
Ritratto di Alfiere
14 gennaio 2021 - 14:51
2
La Zoe è razionale, sicuramente un buon progetto per sharing e noleggi, la 5 mi sembra piu emotiva come 500e e Honda e
Ritratto di domila
14 gennaio 2021 - 15:22
Alfiere sono d’accordo
Ritratto di erresseste
14 gennaio 2021 - 14:46
Il successo di un auto, da sempre lo fa il design, a parte Clio e Capture, le Renault non si possono vedere
Ritratto di Lorenzo997
15 gennaio 2021 - 18:33
Le Renault sono quasi tutte esteticamente belle. E il successo non sempre lo fa il design (vedi Panda)
Ritratto di Alfiere
14 gennaio 2021 - 14:48
2
"il posizionamento dei marchi non chiaro e definito" Santi numi, ma che scuola ha fatto sto De Meo che sembra l'unico a tenere attenzione ad una cosa cosi basilare ed importante nella gestione di un gruppo?
Ritratto di BioHazard
14 gennaio 2021 - 15:24
Il posizionamento del marchio Renault è sempre stato questo: auto generaliste economiche. Con Dacia che propone delle Renault a prezzo molto più basso si sono tirati la zappa sui piedi. Poi gran parte dei modelli che hanno fatto.il successo del marchio (Megane, Scenic, Twingo, Laguna/Talismano, Espace) si sono estinti.
Ritratto di Neofita
14 gennaio 2021 - 16:45
Hai ragione, hanno sbagliato la gestione del marchio low cost, che ha tolto mercato a Renault stessa.
Ritratto di Giuliopedrali
14 gennaio 2021 - 19:34
Sembra che questi daranno non solo del filo da torcere a PSA ma l'abbatteranno proprio....
Ritratto di Pintun
15 gennaio 2021 - 21:07
Insomma, pur essendoci Sandero e Duster non mi sembra che vendano poche Clio e Captur. Poi essendo un po' più grande il Duster, non so se abbia tolto clienti a Kadjar
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 09:44
Si anche se vedo con più margini Dacia o Lada che Renault.
Ritratto di Duecoglioni
23 giugno 2023 - 15:12
Guarda che Renault fino agli anni 40 faceva auto di lusso anche 9 mila di cilindrata;solo dal 1963 sono diventati quelli della Renault 4;
Ritratto di Oxygenerator
14 gennaio 2021 - 16:04
Una strategia comprensibile e saggia. Credo che le case, saranno tutte chiamate ad un similare futuro, perchè volenti o nolenti, le carte in tavola, sono già cambiate.
Ritratto di Claus90
14 gennaio 2021 - 16:20
Progetti ambiziosi De Meo è un top Manager, la strada per non rimanere arretrati è questa, unica cosa ritirerei la Renault dalla F1 e introdurrei la Alpine in Formula E cosi il marketing verso un mondo elettrico e pulito del Gruppo Renault sarà piu coerente.
Ritratto di Giuliopedrali
14 gennaio 2021 - 19:36
Tutto bello con la grande incognita di quella schifezza della Megane, cercheranno il più possibile di sravolgerla ma se non cambiano almeno il nome e anche la categoria che rappresenta la vedo difficile.
Ritratto di FERRARI F1
14 gennaio 2021 - 16:55
E anche Alpine ce la siamo giocata.
Ritratto di Rav
14 gennaio 2021 - 19:11
4
Il piano è ambizioso ma anche decisamente sensato ed è anche ora che si ritorni dal vendere il più possibile al vendere con criterio. Solo non amo particolarmente i revival perchè finchè sono un paio e ogni tanto ok, ma che tutte le Case si rifugino nel passato per cercar di vendere fa solo capire che di idee nuove non ce ne sono. Ci sono auto nuove, ma non idee. La Renault 5 è stata un successo per diversi motivi, non in quanto Renault 5. Stesso discorso per tante altre auto. Sono state dei successi perchè avevano contenuti e linee che non c'erano prima e si discostavano totalmente da quel che c'era fino ad allora. Oggi siamo alla totale omologazione e per fare gli alternativi ritiriamo fuori auto di decenni passati.
Ritratto di Giuliopedrali
14 gennaio 2021 - 19:19
Stranamente nel giro di pochi giorni Renault e anche i suoi marchi cominciano a piacermi davvero, bravi: così si fa! Intanto in Stellantis staranno giocando a boccette o a freccette o a spilorcette boh.
Ritratto di zero
16 gennaio 2021 - 01:25
In Stellantis non dicono nulla perché Stellantis non è ancora nata. Anzi... No, all'ora in cui scrivo siamo appena entrati nella giornata del 16 gennaio 2021. Ecco: Stellantis è nata proprio in questo momento. Diamogli almeno il tempo di nascere e di iniziare a proferire parola.
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 09:46
L'unica cosa che sappiamo è la vicenda della Tonale, unico progetto davvero interessante di PSA che farà la fine dell'Alfa6 degli anni 70 nata almeno 5 anni dopo la data in cui era stata deliberata...
Ritratto di zero
16 gennaio 2021 - 11:08
Lapsus a parte (il progetto della Tonale è ovviamente di FCA), dico che tutto può essere. Può essere anche che la Tonale nasca già vecchia, come può essere anche che invece domini il segmento. Ma una cosa resta essenziale: aspettare, e parlare del futuro quando sarà diventato presente. Sulla 6 dell'Alfa Romeo, arrivata nel '79 e vittima illustre della crisi del Kippur, il ritardo fu di sei anni (e non cinque), ma rispetto alla data di commercializzazione inizialmente prevista dalla Casa (1973). Rispetto all'inizio della progettazione (1967), il ritardo fu di dodici anni. Rispetto all'approvazione del progetto, il ritardo fu di nove anni. Dubito che la Tonale riuscirà ad eguagliare questi record.
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 12:30
Di Alfa6 auto piuttosto mediocre alla fine: una Alfetta con anteriore e posteriore allungati e non all'altezza dei tempi, se ne sono viste davvero poche, la Tonale che invece sarebbe un progetto coi fiocchi penso avrà successo, però più si aspetta a farla uscire più il sucesso, l'impatto sul pubblico sarà minore, ho visto la nuova Haval che sostituirà quella cinesata di H2 ecco sembra siano passati 15 anni in termini di qualità e interni, la concorrenza non è che dorme quello è il punto.
Ritratto di zero
16 gennaio 2021 - 17:05
In realtà, liquidare la 6 come un'Alfetta con anteriore e posteriore allungati è riduttivo. Dell'Alfetta (macchina grandiosa!) aveva ben poco, soprattutto non aveva il transaxle e aveva un cambio ZF con disposizione dog-leg, mantenendo invece le barre di torsione all'avantreno e il De Dion con Watt al retrotreno. E ovviamente montava solo motori V6 (diesel a parte). Comunque, meccanicamente era aveva nulla o quasi da farsi rimproverare. Il problema era lo stile, decisamente superato per gli anni Ottanta che stavano arrivando. Non a caso, proprio nel momento in cui la 6 iniziava la sua vita commerciale l'Alfa Romeo aveva già iniziato lo studio della sua erede. Caso più unico che raro. Per la Tonale, è abbastanza inutile starne a discutere: verrà presentata a ottobre e verrà commercializzata a febbraio, settimana più settimana meno. Ovvio che sarebbe stato molto meglio averla già in strada adesso, ma non ha senso star qui a parlarne come se la si attendesse da un giorno all'altro e in Stellantis stessero a rinviare di continuo. È in programma per ottobre, attendiamo e amen.
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 17:34
L'Alfa6 era sbagliata un pò in tutto, comunque non potevi dare la sensazione di un Alfettona soprattutto con la stessa parte centrale poi, errore di marketing madornale e abbiamo visto dove siamo noi e dove sono adesso i tedeschi non commenttendo errori così. Comunque sulla Tonale mi sembra si parli di 2022 in realtà, se no quasi mi zittivo.
Ritratto di zero
17 gennaio 2021 - 23:43
Come dicevo, il 2022 è per la commercializzazione (entro il primo trimestre). L'ultimo trimestre 2021, invece, per la presentazione ufficiale della versione di serie.
Ritratto di Cilindrata
14 gennaio 2021 - 21:44
La vera rivoluzione sarebbe che Renault fallisse. s Senza i suoi obbrobri sulle strade avremmo una popolazione più allegra, felice, sorridente. Le città sarebbero più belle, quasi un nuovo Rinascimento.
Ritratto di Cilindrata
14 gennaio 2021 - 21:47
Forse sono stato un po' drastico. Ok, riformulo: Renault dovrebbe limitarsi a vendere le Clio Storias nei paesi del Nord Africa e del Medioriente. Ma anche lì le cose stanno cambiando, e il malcontento nei confronti dei produttori di gabinetti francesi cresce.
Ritratto di Challenger RT
15 gennaio 2021 - 01:53
In Nord Africa (l'ultima volta ci sono stato un'anno fa) continuano a girare soprattutto con le Renault 18, berlina e break, poi con la 9 e la 11 e anche con le nuovissime 21...
Ritratto di Cilindrata
15 gennaio 2021 - 08:25
Sono gli effetti del colonialismo francese sui nativi africani..
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 09:47
18 e 21 sarebbero da rimettere in produzione in versione moderna, berline tra le migliori.
Ritratto di Cilindrata
16 gennaio 2021 - 14:44
Dai Giulio, erano auto terribili.. fatte di plastica e notoriamente inaffidabili..
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 17:35
Erano molto belle invece confronatabili ad Alfa e BMW anzi e la R21 turbo era anche la berlina più veloce degli anni 80 a parte auto costosissime come la Omega Lotus o BMW M.
Ritratto di Cilindrata
16 gennaio 2021 - 14:45
Ma poi, scusa, chi la comprerebbe oggi una berlina Renault? Già la Megane sta avendo difficoltà..
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 17:38
Se riprendessero la sensualità e le idee di R18 e R21 e iniziassero a venderle nei mercati emergenti extraeuropei o dell'Est non credo proprio sarebbero degli insuccessi, magari con marchio Dacia o Lada, basta non pensare di rincorrere la triade, qui non si è vednuta neppure la Giulia e poco anche le BMW berline...
Ritratto di Elix69
14 gennaio 2021 - 21:48
In stellantis (che razza di nome!!!) la banda bassotti (fca) a breve si "papperà" 2,9 miliardi di dividendi dopo che noi (lo stato italiano) gli abbiamo garantito per 6 miliardini.....pooooooooooooi ci sarà il piano industriale.....fooooorse. Con calma.....intanto 2 miliardini li portano in Polonia perché lì hanno bisogno, mica sono ricchi come gli italiani i polacchi.
Ritratto di Vincenzo1973
15 gennaio 2021 - 14:17
non sono gli stessi soldi. in Polonia c'e' di mezzo anche lo stato polacco che ci mette i suoi
Ritratto di Yuri85zoo
14 gennaio 2021 - 22:16
vedendo i tempi di gestazione della Tonale mi viene una riflessione. Questa renaulution quanto tempo fa è stata ideata? come tempistiche, le più precise sono quelle dellla megane (di cui si era parlato in un articolo in cui il marchio voleva tornare a focalizzarsi sul segmento C) e della Bigster nel 2022. la bigster è inedita, presentata nel 2021 in questo piano e rilasciata nel 2022. ma quanto tempo fa è stato ideato il tutto? perchè gli altri proclamano e FANNO, mentre Alfa chiacchiera e basta? Comunque sono sempre stato convinto che De Meo era molto in gamba ed il gruppo fiat gli sarebbe stato stretto
Ritratto di Giuliopedrali
14 gennaio 2021 - 22:53
Che poi a parte il 10 a zero dato da Renault a PSA + FCA: Stellantis con questo nuovo corso, c'è anche da aggiungere che Renault può davvero incarnare valori francesi mentre PSA può solo grottescamente imitare ciò che fanno quelli bravi: i tedeschi o gli orientali in genere...
Ritratto di Giuliopedrali
14 gennaio 2021 - 23:02
Scusate ma in Schifezstellantis stanno giocando a nascondino intanto...
Ritratto di zero
16 gennaio 2021 - 01:33
Potrebbe anche essere. Del resto, un po' di svago prima di arrivare al mondo (e che mondo...) non lo si nega a nessuno. Stellantis è appena nata. Appena, nel senso letterale del termine: la fusione inizia proprio oggi, addì 16 gennaio 2021. Prima di aggiungere al nome del nuovo gruppo fantasiosi prefissi, io magari attenderei la presentazione ufficiale di un piano industriale. Il quale, dicono, di solito venga messo a punto e presentato DOPO la nascita di una nuova realtà industriale, perché non s'è mai visto che due aziende che si fondono presentano il piano industriale di ciò che nascerà prima che ciò che nascerà sia ancora nato.
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 09:48
Mi sembra che per quanto riguarda la parte italiana stiano andando leggermente a rilento.
Ritratto di zero
16 gennaio 2021 - 11:17
Non esiste una parte italiana. E non esiste neanche una parte francese. È una fusione, non una joint venture. Stellantis è un soggetto completamente nuovo, con nuovi organi dirigenziali che si muoveranno in modo diverso. Non necessariamente meglio, ma neanche necessariamente peggio: però, sicuramente in modo diverso. Ne consegue, che per i ritardi di FCA si può iniziare a parlarne usando il participio passato (andati) anziché il gerundio (andando).
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 12:31
British Leyland era una fusione...
Ritratto di zero
16 gennaio 2021 - 17:45
British Leyland non era una fusione, era un suicidio assistito. Stellantis è una fusione, precisamente con nuovo soggetto giuridico (l'olandese Stellantis N.V.) che nasce dalla trasformazione giuridica dell'olandese FCA N.V., dissoluzione di Groupe PSA e quote societarie del nuovo gruppo ripartite tra i nuovi azionisti: Exor al 14.4%, famiglia Peugeot al 7.2%, stato francese al 6.2%, Dongfeng al 5.6%. Questi sono i numeri, e tutti li conosciamo. In termini di formalità contabile, gli operatori telematici dei mercati finanziari richiedono che venga sempre indicato un acquirente: è stato indicato come acquirente PSA, ma è ridicolo marciarci perché in qualche modo si sarebbe dovuto adempiere ad una formalità puramente modulistica e ugualmente avrebbe fatto discutere se ad essere indicato nella casella acquirente fosse stato PSA. Quando qualcuno acquista qualcosa, non nasce un nuovo soggetto giuridico omnicomprensivo (come Stellantis), ma l'acquistato entra nel soggetto esistente o al massimo su costituisce un nuovo soggetto controllato dal soggetto acquirente: esempio di scuola, Fiat acquisisce Alfa Romeo che - dopo la parentesi Alfa Lancia Industriale - entra in Fiat Auto. Qui, invece, FCA non è entrata in PSA, ma PSA ed FCA hanno costruito un soggetto nuovo con quote societarie costruite in modo tale che nessuno possa prevalere sull'altro. È cosa abbastanza semplice... Tuttavia, se proprio non lo si capisce, è sufficiente ricordarsi appunto del fatto che giuridicamente è FCA che assorbe Groupe PSA: infatti, è proprio la holding olandese FCA N.V. che cambia il suo nome, diventando Stellantis N.V., mentre PSA si dissolve nel nulla e i vecchi azionisti PSA riceveranno 1742 azioni FCA per ogni titolo PSA detenuto. E contratti e atti giuridici valgono "leggermente" di più di un moduletto di una pagina da consegnare al tavolo di una borsa valori e infinitamente di più delle chiacchiere da forum.
Ritratto di Giuliopedrali
17 gennaio 2021 - 09:59
Quindi ancora peggio.
Ritratto di zero
17 gennaio 2021 - 23:49
Meglio o peggio lo dirà il tempo. Certamente non può certificarlo un utente di un blog o di un forum. Giulio Ossini, grazie! :-)
Ritratto di Giulio Ossini
17 gennaio 2021 - 18:10
Gran bella disamina Zero e, la "parola finale" (a cui pare tenerci sempre) di Giulio, come sempre vale... zero!
Ritratto di Giuliopedrali
18 gennaio 2021 - 16:16
Si e perchè è dagli anni 60 che aspettiamo una rinascita dell'industria automotive italiana...
Ritratto di SHAKEN NOT STIRRED
15 gennaio 2021 - 09:50
Era il successore perfetto di Marchionne, e avrebbe sicuramente superato il maestro. Imperdonabile averlo lasciato andare via quando, se non ricordo male, era a capo di AR. Ma forse aveva già fiutato l'aria che avrebbe tirato.
Ritratto di AxoRazor86
15 gennaio 2021 - 10:11
Almeno punteranno sulle utilitarie, cosa che molti altri produttori in europa si sono dimenticati, come se tutti potessimo permetterci (per soldi o spazio) una segmento C o D). Quello che devono fare, e parlo di tutti i produttori non solo renault, è fare auto che facciano di nuovo emozionare, almeno come linea. Abbiamo per strada un ammasso di veicoli anonimi con pochissime mosche bianche; e le linee futuristiche di certi mezzi hanno solo peggiorato le cose, rendendo tutto ancora piu freddo e piatto.
Ritratto di Pintun
15 gennaio 2021 - 10:54
Delle francesi, Renault è sempre stata la mia preferita. Negli anni 80 ho quasi "costretto" il mio babbo a comprare la Supercinque, poi prese la prima Clio, sulla quale ho iniziato a guidare e che comprerei ancora oggi se avessi vent'anni. Poi alcune mi sono piaciute meno mentre ora la nuova Clio no piace molto, mentre non avrei mai comprato la precedente. Personalmente avrei preferito FCA con Renault però è andata diversamente.
Ritratto di 82BOB
15 gennaio 2021 - 11:02
2
De Meo alla prima prova "da grande"! Visti i risultati da lui ottenuti nel passato, credo gli azionisti della losanga possano dormire sonni tranquilli...
Ritratto di mondoka
15 gennaio 2021 - 11:57
Speriamo non faranno come Fiat che voleva spostare dai volumi al valore e invece con Alfa e Maserati quasi sparite campano su Panda, 500 e Y.
Ritratto di ziobell0
15 gennaio 2021 - 15:37
De Meo fara un buon lavoro. Qui però mi sembra abbia aperto i cassetti dei designers il venerdi sera e il lunedi mattina si sia presentato al piano.
Ritratto di Giuliopedrali
15 gennaio 2021 - 17:07
Altro che la tristezza che abbiamo assaporato dalla fine degli anni 90 ad oggi con la fine delle macchine vere, ecco vedete l'elettrico e la concorrenza sempre più esotica fanno uscire dal cassetto tutti i sogni, basta con la noia.
Ritratto di wizardvswitch
15 gennaio 2021 - 17:43
Tutto questo mi sa di follia. Non so in Francia ma in Italia avremo le colonnine a regime tra 15 anni. Inoltre visti i tempi lunghi di ricarica che non credo diminuiscano più di tanto la corta gittata dell elettrico i costi elevati credo che si farà fatica a ingranare. Spero di sbagliare
Ritratto di Lorenzo997
15 gennaio 2021 - 18:31
Peccato, il diesel era il miglior carburante. Si stanno tutti buttando sull'elettrico ma non si rendono conto che per fare un passaggio totale bisognerebbe rivoluzionare anche il sistema elettrico di tutti i paesi
Ritratto di Giuliopedrali
15 gennaio 2021 - 19:08
Secondo me è da creare l'hype e basta oggi nella socità del'immagine, Hype sembra un termine da apericena lo so ma è semplicemente l'interesse, cioè ci sono marchi e auto che vendono e di cui si parla in pratica anche senza pubblicità, quasi tutti quelli delle start up e forse anche Renault e Dacia se faranno queste auto che saltano all'occhio, altri marchi (e modelli) che non li vendi e non crei l'interesse intorno neanche con tonnellate di pubblicità e promozioni, tanti marchi generalisti ormai purtroppo e mettiamoci oltre alla solita Maserati anche Jaguar.
Ritratto di GeorgeNN
16 gennaio 2021 - 09:53
Meno male che la fca non si è fusa con la f@llita renault....
Ritratto di PARRELLA GIOVANNI
16 gennaio 2021 - 11:29
Messaggio rivolto a chi critica Renault. Per caso da piccoli avete avuto traumi infantili con qualche francese? Mi spiego. Se c'è qualcuno che posta che Renault produca solo "cessi" (testuale) allora dovrebbe anche spiegare come mai al 2 posto vendite in Europa c'è stabilmente da anni una Renault mentre nel 2020 la PRIMA ITALIANA è 17 con Panda? (e se non avesse uno tra i listini più bassi probabilmente scivolerebbe ulteriormente). Renault qualità scadente? Io dopo 25 anni di Ford sono passato a Renault e dopo oltre 5 anni con la francese non ho nessun problema contrariamente invece ai molti problemi avuti con la precedente Ford Focus (sia meccanici che elettrici). Un esempio su tutti: attuale batteria con oltre 5 anni e dopo check diagnostico in Renault ancora in perfetta forma senza necessità di sostituzione (batteria made in Romania che al momento del ritiro auto mi lasciava parecchi dubbi - poi vado in rete e verifico che trattasi di uno dei maggiori al mondo da decenni). E questo è solo un esempio. Non è che qualcuno posta solo per sentito dire oppure per prese di posizione?
Ritratto di Duecoglioni
23 giugno 2023 - 15:24
Le Renault si son fatte pessima fama colpa L impianto elettrico peggiore possibile e immaginabile del tipo tieni radio accesa a motore spento 15 min e Zac batteria del audì scarica,successo a mia amica su Mégane station 2010;papà su Ford focus Batteria di fabbrica durò 11 anni record mai nessuna auto in famiglia aveva avuto 11 anni di batteria originale;poi le plastiche usate nel 900 dalle Renault fino almeno al 2007 Si scioglievano al sole letteralmente per poi spaccarsi in tempi più rapidi che in qualunque altra;motori Benzina del 900 rumorosisssimi;Renault Diesel del 900 dalle vibrazioni rompevano per prime i supporti motore;in sostanza Renault non è defunta grazie nel 900 allo stato francese e poi grazie ai silenziosissimi Diesel a iniezione diretta degli ultimi 20 Anni non potentissimi ma parchi e silenziosi tanto da equipaggiare Mercedes classe a 180 che era l 80% del venduto
Ritratto di PARRELLA GIOVANNI
16 gennaio 2021 - 11:31
*pardon batteria made in Turchia
Ritratto di Giuliopedrali
16 gennaio 2021 - 12:35
Parrella : la 500 c'è al sedicesimo posto in Europa non la Panda, Renault effettivamente è più interessante di PSA, cioè deve ancora far fruttare davvero Alpine o Lada e Dacia può andare molto avanti e tanti modelli suoi modelli sono molto mediocri e verrano dismessi, i marchi di PSA (e anche FCA) si è tentato più volte di riattivarli ma mi sembra che il pubblico non abbia mai veramente risposto.
Ritratto di manuel1975
16 gennaio 2021 - 17:28
le auto elettriche e ibride inquinano di piu di un diesel anche perchè sono piu pesanti. oggi i motori a gasolio euro 6 sono i piu ecologici anche perchè con l'urea si bruciano gli NOx. Meglio puntare su riduzione del peso delle auto e carburanti piu puliti oltre che migliorare il rendimento dei motori.
Ritratto di Giuliopedrali
17 gennaio 2021 - 10:03
Secondo me Renault diventerà un marchio molto elettrico e anche con auto iconiche come R4 e R5: non ci credo ancora... Dacia continua la sua marcia trionfale e non si sovrapporrà tanto a Renault diventando un marchio di SUV probabilmente come Land Rover, Jeep o Haval, quindi quasi premium in certe sue caratteristiche, Lada il marchio per auto più tradizionali in Russia e ho paura anche molto più a occidente un pò alla volta: trovatemi qualcosa del genere in PSA o FCA...
Ritratto di impala
19 gennaio 2021 - 21:51
la prima sfida della "Renaulution" sarà di fare auto affidabile ... è qua, cè tanto lavoro da fare.
Ritratto di Duecoglioni
23 giugno 2023 - 15:27
Renault dovrebbe chiamarsi alpine e chiudere definitivamente Renault e Dacia e fare solo auto segmento c suv e c berlina e d suv e d berlina