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Renault: un futuro elettrificato e digitale

Pubblicato 18 settembre 2020

Nel corso dell’evento Electric Mobility for You, la Renault ha illustrato la sua visione sull’evoluzione della mobilità sostenibile.

Renault: un futuro elettrificato e digitale

PRESENTE E FUTURO - Renault ha una storia consolidata nel settore delle vetture elettriche: la Zoe è infatti una veterana, che si è aggiornata rimanendo sempre sulla breccia. In occasione della conferenza online Renault Electric mobility for you tenutasi oggi, Francesco Fontana Giusti, image communication director di Renault Italia, e Biagio Russo, marketing director, hanno inteso fare il punto sulla proposta presente e futura della Renault nell’ambito delle vetture elettrificate.

TRE CAPISALDI - La già sostanziosa offerta del marchio francese si è recentemente arricchita della Renault Twingo Electric e della coppia Renault Clio ibrida e Renault Captur ibrida plug-in in attesa della Megane con lo stesso powertrain denominato E-Tech (qui per saperne di più). Ma la visione della casa francese prevede un “ecosistema” completo per le auto elettriche che vuole sviluppare molti servizi. I 3 principali sono, la ricarica intelligente (che tiene conto dei bisogni dell’utente e dell’offerta disponibile sulla rete elettrica), il Vehicle to Grid (che gestisce le interazioni tra veicolo e rete elettrica per evitare sovraccarichi) e la seconda vita delle batterie, che verranno utilizzate per lo stoccaggio dell’energia rinnovabile.

CRESCITA COSTANTE - L’evento Renault Electric mobility for you ha ribadito i dati che mostrano il crescente favore degli europei (e degli italiani) verso le auto elettrificate. Nei primi 8 mesi del 2020 in Europa la quota di mercato delle auto elettriche, ibride e ibride plug-in è arrivata all’11% rispetto al 6% del 2019 mentre in Italia il salto è stato ancor più accentuato: dal 6 al 13% con una tendenza, soprattutto per le ibride full, che appare duratura. L’effetto degli incentivi, secondo Biagio Russo, è infatti indubitabile (soprattutto per le più costose elettriche e ibride plug-in) ma ha accentuato una dinamica di mercato già visibile e che verosimilmente proseguirà anche senza gli aiuti statali. Francesco Fontana Giusti ritiene poi che la prossima Dacia Sping (attesa nel 2021), con la sua economicità e praticità, potrà traghettare molte persone verso le auto elettriche pure.

UN ESPERTO SEMPRE DISPONIBILE - L’incontro virtuale con gli uomini di Renault è servito anche a conoscere i nuovi servizi digitali destinati a facilitare l’approccio verso le automobili sostenibili. Il Virtual Showroom sarà “visitabile” dal sito Renault e permetterà di guardare le vetture elettrificate esposte dal proprio pc o smartphone. A fare da guida ci sarà un E-XPERT, cioè un consulente, che illustrerà le automobili e risponderà alle domande dei clienti da remoto 7 giorni su 7. Esperienza connessa anche per chi vuole fare un test drive: il sistema X-PERIENCE, che usa una app e un dongle OBD che rileva i dati dell’automobile, controlla la guida e dice quanto a lungo l'auto ha funzionato in elettrico, il consumo medio di carburante e il risparmio stimato rispetto al muoversi usando solo la benzina.

LA RETE DI VENDITA - La tendenza verso il digitale (e la diminuzione del contatto fisico) si esplica anche nelle prossime presentazioni e conferenze, molte delle quali saranno in streaming anche per la rete vendita. Il personale della rete è stato poi formato sulle elettriche e ibride, automobili diverse che vanno proposte in maniera dedicata, e questo ha interessato ogni concessionaria perché tutte quelle della Renault saranno in grado di vendere automobili elettriche. Negli anni passati la formula più scelta è stata proprio la batteria a noleggio con canone mensile, che consentiva un risparmio sul prezzo d’acquisto. Attualmente si sta invece riscontrando un’inversione della tendenza che sta premiando l’acquisto dell’auto “completa”, anche perché i costi della batteria sono scesi.

CAMBIANO ANCHE LE CITTÀ - La visione della sostenibilità all’interno del Renault Electric Mobility for You ha visto anche l’intervento di Francesca Grassi, architetto nello studio di Italo Rota e impegnata anche nel progetto del Padiglione Italia per il prossimo Expo di Dubai. Grassi ha spiegato che il lockdown causato dal Covid-19 ci potrà far ripensare le città e le scelte che influenzano la nostra salute e l'ambiente. Durante la chiusura abbiamo visto cieli e acque più limpide e un silenzio riposante. La riapertura ci ha indotto a usare di più i mezzi di trasporto individuali, spesso più sostenibili, come biciclette e monopattini elettrici. La loro silenziosità ci fa capire come potrebbero essere più tranquille le aree urbane grazie al trasporto elettrico, privato o pubblico che sia: e Renault è impegnata in prima linea in questa visione.



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Ritratto di Miti
18 settembre 2020 - 21:52
1
Sembra quasi come la favola che mi raccontava mia nonna. In chiave moderna. Non inizia più con "c'era una volta " ma con "in un futuro non molto lontano ". Peccato che sono solo delle storielle al momento.
Ritratto di Almeron771
19 settembre 2020 - 08:48
Ma io nel 2100 non ci sarò.......e nemmeno i miei figli!!!!!!
Ritratto di otttoz
19 settembre 2020 - 09:06
i problemi nel lungo periodo non ci riguardano!
Ritratto di otttoz
19 settembre 2020 - 09:05
però dovrebbero avere ADAS fin dalla twizy,twingo...
Ritratto di Giuliopedrali
19 settembre 2020 - 09:07
Guardatevi invece che auto costruiva Renault negli anni 30 del XX secolo, visto che si parla di epoche remote, davvero belle ed innovative le Juvaquatre, Celtaquatre e Reinastella, auto di tono, quello che non riesce più oggi a Renault.
Ritratto di Cilindrata
19 settembre 2020 - 13:14
Ma c'è ancora chi compra Reno?
Ritratto di Oxygenerator
20 settembre 2020 - 08:53
Bellissimo questo futuro immaginario. È importante pensare al futuro di chi, verrá dopo di noi. La terra e il tempo non sono nostri. Sono di tutti. È giusto a mio avviso lasciare il meglio di noi, agli altri. Un esempio personale e pratico di miglioramento della societá ? Quando avevo 10 anni, i miei parenti, tutti, fumavano. In casa, al chiuso, coi bambini che giocavano. Fumavano al cinema, al bar dove aiutavo mia zia, al ristorante. Tutti. Oggi,( io compreso, che sono stato un forte fumatore, ) nessuno dei miei parenti fuma più. É rimasto mio zio, e fuma sul balcone. La societá come tutto al mondo, ha un’infanzia anche lei, ed è un periodo difficile. Ma migliora. Pur capendo le difficoltá e le resistenze ( che sono anche le mie in parte ) sulle ricariche ( poche ) e sulle tempistiche lunghe. Nonostante ció. Questo rappresenta per me l’elettrico. Un notevole miglioramento della societá che lasceremo ai nostri figli.
Ritratto di Meandro78
20 settembre 2020 - 18:15
Ecco spiegata la Sua ossessione per l'ossigeno...
Ritratto di Oxygenerator
21 settembre 2020 - 08:01
@ Meandro78 :-)))))
Ritratto di domila
20 settembre 2020 - 23:20
Oxygenerator condivido tutto quello che ha scritto
Ritratto di AndyCapitan
21 settembre 2020 - 13:00
4
Ai nostri nipoti lasciamo il peggio del peggio....ora ci manca pure il filone elettrico e poi abbiamo tutti gli strumenti per offendere il pianeta e chi ci vive...vorrei sapere chi ha letto l'articolo di volvo sull'impatto ambientale dell'elettrico???...e' molto interessante...ve lo consiglio!...il patron di polestar mette in campo una spiegazione molto veritiera...dice che la costruzione di un auto elettrica non ha emissioni a zero...anzi...all'inizio del processo inquina molto di piu' di una normale auto a benzina...l'emissione di CO2 va normalizzandosi solo quando un elettrica arriva in strada e per non meno di 50 milla km confrontata ad esempio alla xc40 1.0 a benza...alla fin dei conti polestar a fine vita risparmia un po di co2 immessa nell'aria ma non ci sono dati eccezionali si parla di un 10...20%
Ritratto di AndyCapitan
21 settembre 2020 - 13:04
4
....e le batterie???...quando dovremo reciclarle?....porteranno poi il divario vantaggioso in rosso?...ma!
Ritratto di Oxygenerator
21 settembre 2020 - 14:19
@ AndyCapitain Facciamo inizialmente un calcolo semplice. Diciamo che all’inizio di produzione siano pari in Co2. Prendiamo quella che in teoria è piccola e consuma meno ( 500 produce 110 g di Co2 al km ) in 100.000 km di media fanno 11 tonnellate di differenza, con una qualsiasi elettrica. Sono tantine. Se anche all’inizio si producesse più Co2, per l’elettrica, alla fine la differenza è veramente grande. 11 tonnellate sono una quantità enorme e se moltiplichiamo questo numero, che è il minimo, con milioni di vetture in strada da 100 anni, forse riusciamo a capire il perchè dell’urgenza di emettere meno Co2 possibile, anche quando la differenza è poca, perchè va moltiplicata per milioni di vetture. Se la paragoniamo ad una vettura media 500 wagon è 154 g al km, ( 15 tonnellate ) se una vettura potente anche 200 g ( 20 tonnellate ) etc etc. Certo la Co2 non è l’unico parametro. Le batterie dopo l’uso automobilistico vengono usate per lo stoccaggio dell’energia per altri anni ancora e poi si riciclano già adesso al 90 % Dipenderà poi dallo sviluppo che avranno.
Ritratto di AndyCapitan
21 settembre 2020 - 14:50
4
Thomas Ingentalh CEO di polestar rivela tutti i dati! volvo xc 40 contro polestar 2 : xc 40 1.0 a benzina in fase di produzione immette 14 tonnellate di CO2 polestar 2 ne immette 40 per ogni auto elettrica prodotta!!!! - su strada poi polestar recupera molto ma ha bisogno di percorrere almeno 90 mila km per pareggiare il minor imquinamento complessivo di xc 40.... bene....quindi vi chiedo...non mi pare ci sia una gran covenienza ad acquistare elettrico anche perche' poi qui non si parla del recciclo di battere alla fine quindi....non e' che ci vogliono vendere fuffa con questa moda green elettrica?????
Ritratto di AndyCapitan
21 settembre 2020 - 14:53
4
20 e 40 in produzione ti sembra lo stesso dato Oxy????...ahah
Ritratto di Oxygenerator
22 settembre 2020 - 09:58
@ AndyCapitan Qui di parla solo di Co2 , ma per fare 100.000 km quanta benzina brucia il termico. Al di là anche dell’enorme differenza di cavalli e prestazioni delle due vetture in contrapposizione, quanto inquinamento immette totalmente, considerando tutto quel che c’è dietro alla pompaa di benzina, per arrivare e riempire il serbatoio ? Ci sono estrazioni, raffinerie, trasporti multipli in cui si consuma altro carburante etc etc.
Ritratto di Mbutu
21 settembre 2020 - 18:43
Andy, alcune precisazioni. Il Ceo di polestar è un po' paraculo perchè in realtà non dice nulla di nuovo: è un pezzo che i confronti fra le auto vengono fatti sull'intero ciclo di vita. Tenendo conto di fabbricazione, utilizzo e smaltimento (si, anche le ICE vanno smaltite). La differenza in produzione è 14 a 24, non a 40. Nel calcolo delle emissioni durante l'uso della xc40 viene preso un dato che è un medione delle emissioni di tutte le motorizzazioni ice disponibili. Quindi roba fra i 130 ed i 250 cavalli. La polestar ne ha 400. Dicamo che non è colpa della xc40 se non ha una versione iperprestazionale. Però diciamo anche che il confronto non è proprio correttissimo. Il fatto poi che non si parli di riciclo va ancora a discapito della polestar in quanto l'intero impatto ambientale della produzione finisce in campo alla macchina. Se si considerassero second life e riciclo parte di quelle emissioni sarebbero da attribuire ai successivi utilizzi (e quindi l'elettrica ne beneficerebbe maggiormente). Nonostante questo, a fine vita vince ancora la polestar. Sul fatto di risparmiare "un po'" di co2, ovviamente conta il mix energetico. Con quello medio europeo siamo intorno al 30% (non il 10-20). Studi molto più accurati ed autorevoli riportano anche risparmi superiori, ma non è questo il punto. Il punto è che, gira e rigira, la tendenza è quella: le elettriche sono meno inquinanti.
Ritratto di Vittorio Popoli
21 settembre 2020 - 16:55
Il petrolio lo bruci e basta, le batterie vivono per decenni e si possono già ora (con qualche difficoltà, è vero) riciclare. E poi le elettriche "serie" nascono nel 2008 con la Tesla Roadster prima serie: l'evoluzione tecnologica - ci sono voluti decenni per avere i motori di oggi, parsimoniosi e puliti - le renderà più pulite sia in fase di costruzione sia per il fine vita. Un'automobile che fa 16 km/litro consuma 10.000 litri di gasolio per fare 160.000 km ( è la percorrenza garantita da VW per le batterie della ID.3 e da Mazda per quelle della MX-30. Sono circa 9 tonnellate che estrai-raffini-trasporti- eroghi-bruci con riciclo zero. Il petrolio è una materia prima preziosa, bruciarlo è un peccato ed è il simbolo di un'economia usa e getta ormai insostenibile
Ritratto di Oxygenerator
22 settembre 2020 - 10:01
@ Vittorio Popoli Condivido pienamente il suo pensiero.
Ritratto di giulio77
20 settembre 2020 - 12:46
Organizziamo una colletta per fare assumere un grafico competente in Renault?
Ritratto di Meandro78
20 settembre 2020 - 18:14
Un marmista non earebbe più coerente?
Ritratto di Meandro78
21 settembre 2020 - 08:10
*sarebbe