UN UOMO, UNA MISSIONE - Lauren Van den Acker (foto in alto) ha una missione: ripensare lo stile delle prossime Renault dopo un decennio caratterizzato da alti, ma soprattutto bassi per la casa francese, che sembrava essersi un po' persa per strada per quel che riguarda il design: “le prossime Renault devono sedurre ed essere seducenti” ci dice. Van den Acker è arrivato alla Renault nel 2009 dalla Mazda e, stranamente per un responsabile del design, fa riferimento direttamente a Patric Pélata, vice presidente della Renault e braccio destro del “supremo” Carlos Ghosn: un segno di come sia seria la faccenda dello stile in casa Renault.
La Dezir è stata presentata al Salone di Parigi nell'ottobre 2010.
LE 6 FASI DELLA VITA - Van den Acker ci tiene molto ad umanizzare lo stile perché “mentre case come BMW o Audi, sono “auto centriche”, cioè mettono il prodotto al centro della loro attenzione, la Renault deve essere “umano centrica”, cioè mettere al centro l'uomo”. La strada tracciata prevede la creazione di sei prototipi in un arco di tempo che va dal 2010 al 2012 ognuno dei quali riflette una fase della vita: l'innamoramento, l'esplorazione, la famiglia, il lavoro, il gioco e la saggezza. Tre dei quali li abbiamo già visti. “La prima è stata la Dezir", prosegue Van den Acker, "che rappresenta l'innamoramento. Il suo scopo era quello di far nuovamente innamorare le persone della Renault, e per noi significava riaffermare la fierezza del marchio e che siamo tornati a disegnare auto con passione”.
La Capture, esposta a Ginevra all'inizio del mese, è lo studio di una piccola crossover che la Renault potrebbe derivare dalla Nissan Juke.
UNA FORTE IDENTITÀ - Gli abbiamo chiesto qual è stato il processo creativo che ha portato al risultato visto anche sui prototipi di Ginevra: “La Renault ha bisogno di un'identità forte, perché la gamma è così ampia e diversificata, si va dalla citycar al mezzo commerciale. Sulle nostre auto attuali il marchio Renault è “pigro”, cioè piccolo e inclinato sul muso; dunque molto poco invisibile. Io ho trovato il modo di trattare la losanga, portandola in una posizione verticale e l'ho messa orgogliosamente al centro del frontale. La sua forma si presta molto a questo scopo, a diventare un simbolo; sarebbe stato più difficile con l'ovale Ford o con l'H della Hyundai per esempio”. La domanda successiva sorge spontanea: con un'identità così marcata del frontale non si rischia che le Renault si somiglino un po' tutte, come avviene per esempio con le Audi? Su questo Van den Acker ha le idee chiare: “no perché diversamente dall'Audi, dove anche le tipologie di auto si somigliano, le Renault sono molto diverse tra loro a livello di carrozzeria. Questo, insieme a differenze in vari dettagli del frontale, come fari, prese d'aria, nervature, luci supplementari, che peraltro avete già visto sui tre prototipi che abbiamo presentato, eviteranno il pericolo”.
La R-Space sperimenta uno stile che potremmo trovare sulle prossime monovolume della Renault.
PRECORRERE I TEMPI - Quelle che abbiamo visto a Ginevra sono altre due fasi del ciclo della vita elaborato Van den Acker: la Capture è “l'esplorazione”, la R-Space “la famiglia”. Ancora una volta il designer olandese ci tiene a sottolineare che “con queste due auto si è cercato di trasmettere calore, emozione, cosa che è mancata nel recente in passato”. Poi sulle monovolume, un tipo di auto praticamente inventato dalla Renault e alla quale la casa francese deve molto del suo successo aggiunge: “Dalle prime Espace e Scénic c'è stato un cambiamento nella società. Da una forma in un certo senso patriarcale ad una più democratica nei ruoli; ora le famiglie sono più un insieme di individualità, i genitori non vogliono più essere più visti solo come “babysitter”. Ecco perché si è passati dalle monovolume alle sport utility: in questo noi dobbiamo precorrere i tempi e proporre veicoli adatti alle esigenze che verranno”. Infatti la R-Space è una monovolume molto mascolina, sportiva, con una finestratura più ridotta rispetto a quella “panoramica” della Espace.
Da sinistra, la coda della Capture e della R-Space: secondo Lauren Van den Acker le Renault non avranno solo un frontale molto caratteristico, ma anche forme e volumi della carrozzeria più "seducenti".
LA PRIMA NEL 2012 - Van den Acker ci conferma che la prima auto di serie del nuovo corso sarà la Clio quarta serie nel 2012, un'auto fondamentale per i grandi numeri di vendita che è obbligata a fare: con lei non si può sbagliare. Ma prima ci aspettano altri tre prototipi per abituarci alla nuova “faccia” Renault. Nel frattempo la casa francese ha annunciato che entro il 2014 arriveranno altri due prodotti importanti, le nuove Espace e Laguna e sarà interessante vedere come verranno interpretate, non solo dal punto di vista del design.