INAUGURA NAPOLITANO - Ci sono voluti quattro anni di lavori e un investimento complessivo di 33 milioni per rimetterlo a nuovo, ma adesso il Museo nazionale dell’automobile di Torino è pronto a riaprire i battenti. Sarà il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a inaugurarlo sabato 19 marzo. Poi, dal giorno successivo, i circa 19.000 metri quadrati d’esposizione saranno finalmente “alla mercè” del pubblico.
RESTYLING TOTALE - L’attuale allestimento non ha nulla a che vedere con quello precedente. Costata 22 milioni, la ristrutturazione dell’edificio di Corso Unità d’Italia, a due passi dal Lingotto, è opera dell’architetto Cino Zucchi, lo stesso che ha nel curriculum la nuova area Alfa Romeo-Portello a Milano. All’interno, invece, ha pensato lo scenografo franco-svizzero François Confino, cui si deve l’allestimento del Museo nazionale del cinema a Torino e che per questo lavoro ha potuto contare su un budget di tutto rispetto: 11 milioni di euro. Il risultato è uno spazio espositivo quasi raddoppiato, rispetto agli 11.000 metri quadrati della vecchia struttura inaugurata nel 1960 (ma il museo nasce nel 1932). Sarà così possibile ammirare, calate in un “habitat” finalmente adeguato, quasi 200 automobili originali di 85 marche, che provengono da otto paesi del mondo (Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Spagna, Polonia e Stati Uniti) e coprono un periodo compreso tra il 1769 e il 1996.
CULTURA DELL’AUTO - “Le vetture della collezione saranno messe in scena e racconteranno i grandi avvenimenti culturali e sociali del periodo”, spiega il presidente del Museo, Giuseppe Alberto Zunino. In altre parole, non ci si limita più a esporre le auto: le vetture sono inserite in set che ricordano quelli cinematografici. L’intenzione è quella di raccontare, oltre all’evoluzione della tecnica, anche i cambiamenti della società. “Il museo vuole narrare la leggenda dell’automobile”, precisa Confino. In altre parole, si parte dalle macchine per allargare lo sguardo a tutto quello che le circonda.
POLEMICHE SUL NOME - Il progetto non ha mancato di sollevare polemiche. L’intenzione originaria di intitolare il nuovo museo a Giovanni Agnelli, non è andata giù ad Alessandra Sallier de la Tour, nipote di colui che ideò e allestì il museo originario: Carlo Biscaretti di Ruffia, da cui l’esposizione prendeva il nome. Ecco allora spiegato il dietrofront dei curatori: sulla facciata campeggerà solo la scritta “Museo nazionale dell’Automobile”. Punto e basta. Non è invece stato ancora ufficializzato l’ingresso del rampollo di casa Agnelli, Lapo Elkann, ai vertici del board di controllo del Museo (leggi qui la notizia). Pare che sia questione di tempo. Staremo a vedere.
SPAZI DA “VIVERE” - Tornando al Museo, resta da dire che la struttura comprende spazi per eventi e congressi, centri di documentazione e didattici, bookshop, caffetteria e ristorante. Un luogo, insomma, “da vivere”. Peccato solo per l’orario d’apertura “ballerino”: lunedì dalle 10 alle 14; martedì dalle 14 alle 19; mercoledì, giovedì e domenica dalle 10 alle 19; venerdì e sabato dalle 10 alle 21. Il costo del biglietto intero è di 8 euro (6 per quello ridotto). Le scuole pagano 2,5 euro. Info: www.museoauto.it.