DATI DA INTERPRETARE - 19,757 miliardi di euro di fatturato, vale a dire il 2,3% in meno dell’anno scorso (20,221 miliardi), ma utile netto calo: da 262 a 31 milioni di euro, cioè l’88,1% in meno rispetto al 2012. È la estrema sintesi dell’andamento del primo trimestre 2013 per il gruppo Fiat-Chrysler (nella foto l'ad Sergio Marchionne). Secondo il gruppo però i numeri non devono allarmare, in quanto dovuti a una contingenza ben identificata e prevista, relativa al mercato nordamericano: l’avvicendamento di alcuni modelli nella gamma e i costi di adeguamento industriale in vista della produzione del nuovo modello Jeep Grand Cherokee.
LE VARIE REGIONI - I risultati complessivi sono la sommatoria di quanto successo nelle varie aree geo-economiche, tra cui soltanto una (quella inerente l’Asia e il Pacifico) ha segnato risultati in crescita. In Nord America, nella cosiddetta area Nafta (cioè i Paesi dell’America del Nord), quella più interessata alle vicende della componente Chrysler del gruppo Fiat-Chrysler, il fatturato è sceso del 3,5%, da 10,375 miliardi di euro a 10,012 (utile gestione ordinaria calato del 35,3% da 614 a 397 milioni di euro). Nell’area Latam (America del sud), il fatturato è stato di 2,468 miliardi di euro, cioè il 4,6% in meno, con gli utili della gestione ordinaria scesi del 20,8% a 186 milioni. La zona Apac (Asia e Pacifico) è l’unica a segnare un miglioramento, e anche consistente: da 714 milioni di euro di fatturato nel primo trimestre 2012 a 968 milioni di quest’anno, con l’utile passato da 77 a 100 milioni, cioè aumentato del 29,9%. Quindi lo scenario dell’Emea, comprensivo dell’Europa e delle sue dolenti note: il fatturato qui è diminuito da 4,508 miliardi di euro a 4,350 miliardi, con un calo del 3,5%, dunque allineato con l’arretramento della zona nordamericana. Come l’anno scorso non ci sono stati utili, ma le perdite sono sensibilmente diminuite: da 207 milioni di euro lamentati nel primo trimestre del 2012 quest’anno si è scesi a 157 milioni, un quarto meno.
LA “SOLITA” FERRARI - Nel quadro generale del gruppo Fiat-Chrysler sono compresi anche i marchi di lusso e sportivi Ferrari e Maserati, e per loro il trimestre è stato un po’ contraddittorio: la Maserati ha visto il suo fatturato scendere da 164 a 154 milioni di euro (4,24% in meno) con una perdita di 4 milioni di euro, mentre l’anno scorso c’era stato un utile di 16 milioni. Tutt’altra musica per la Ferrari. Il fatturato del Cavallino è cresciuto da 511 a 551 milioni di euro, cioè del 7,8%, con un utile della gestione ordinaria passato da 56 a 80 milioni di euro: il 30% in più sul primo trimestre 2012.
LA COMPONENTISTICA - Ci sono poi le attività relative alla componentistica e ai sistemi di produzione, in cui il gruppo Fiat-Chrysler realizza un fatturato di 1,936 miliardi di euro, con un calo di 3,92% rispetto all’anno scorso; ciò nonostante che la realtà più importante - la Magneti Marelli - segni un buon miglioramento, da 1,451 miliardi a 1,469 miliardi, che significa un miglioramento dell’1,24%. A calare sono la Teksid (metallurgia) e la Comau (sistemi di produzione). Va comunque detto che il comparto porta comunque a casa un utile di 33 milioni, poco diverso da quello dell’anno scorso (35 milioni).