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Scout Speed: l’autovelox mobile in rapida diffusione

21 dicembre 2018

L’impiego dei rilevatori mobili da parte delle Forze dell’Ordine è sempre più frequente, ma la sua efficacia è controversa, soprattutto in modalità dinamica.

Scout Speed: l’autovelox mobile in rapida diffusione

TEMUTO DAGLI AUTOMOBILISTI  - Lo Scout Speed, il cosiddetto “autovelox invisibile” tanto temuto dagli automobilisti inizia ad essere utilizzato sempre più spesso dalle Forze dell’Ordine. Si tratta di un dispositivo di rilevazione della velocità da montare a bordo del veicolo di servizio degli accertatori che può funzionare sia in modalità stazionaria che in modalità dinamica, ovvero a veicolo fermo o in movimento. Ciò che maggiormente preoccupa è che lo strumento non è sottoposto all’obbligo di segnalazione di cui all’art. 142 comma 6 bis del Codice della Strada: un Decreto di attuazione del Ministro dei Trasporti al D.L. 3 agosto 2007 n°117 fa esplicito riferimento ai “dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo dei veicoli”, escludendoli dall’applicazione della disciplina del Codice della Strada che ne impone la presegnalazione. Tuttavia, la Corte di Cassazione si è più volte espressa in favore della presegnalazione degli autovelox, sia fissi che mobili, per cui è prevedibile che i ricorsi siano destinati ad aumentare esponenzialmente. L’apparecchio, progettato dall’Azienda Sintel Italia S.p.A., è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  a marzo del 2012, dopo una lunga serie di verifiche imposte dal Consigli dei Lavori Pubblici. Nel corso degli anni è stato sottoposto a diversi aggiornamenti tecnici, ma ancora oggi la sua efficacia e attendibilità è ampiamente discussa, proprio per via delle condizioni d’utilizzo a cui destinato; in particolar modo, si dibatte sulle reali capacità dello strumento di rilevare con esattezza, in modalità dinamica, la velocità del veicolo sottoposto a controllo. 

COME FUNZIONA - Lo Scout Speed viene installato a bordo della pattuglia, è dotato di una telecamera e un radar che invia impulsi radio ai veicoli da sottoporre ad accertamento, che emettono un eco riflesso; gli intervalli temporali degli stessi riflessi permettono allo strumento di calcolare la velocità in base alla distanza percorsa dall’auto. Come detto, l’apparecchio può essere impiegato sia in movimento che a pattuglia ferma; ha un raggio d’azione di tre corsie e può rilevare la velocità dei veicoli in avvicinamento e in allontanamento, fino ad un massimo di 270 km/h. Il decreto dirigenziale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti impone agli organi di Polizia Stradale che utilizzano lo Scout Speed di procedere alla sua taratura almeno una volta all’anno ed effettuare le dovute verifiche periodiche per accertarne l’efficienza.

UNO STRUMENTO SOFISTICATO - Lo Scout Speed, una volta effettuato l’accertamento della violazione, oltre alla velocità rilevata memorizza il numero di targa, il limite massimo di velocità consentito nel tratto di strada, la data e l’orario dell’accertamento e la posizione esatta, grazie alle coordinate Gps. L’apparecchio  è collegato agli archivi del Ministero dell’Interno e permette di risalire a numerose informazioni sulla base del numero di targa: la presenza dell’auto sulla banca dati dei veicoli rubati, l’eventuale mancanza di copertura assicurativa, l’eventuale fermo amministrativo o la violazione dell’obbligo di revisione. Teoricamente, l’impiego dello Scout Speed permetterebbe l’immediata contestazione della violazione da parte degli agenti, anche se non sempre risulta agevole fermare il trasgressore in tempo utile. Nella prassi, infatti, gli organi accertatori procedono alla contestazione differita, proprio come nei casi in cui la violazione sia stata accertata da un autovelox “tradizionale”. 

I SUOI LIMITI - Benché lo Scout Speed sia uno strumento innovativo, vi sono delle condizioni in cui anch’esso mostra tutti i suoi limiti, al pari degli autovelox a cui siamo abituati. Tipico esempio è rappresentato da un tratto di strada in condizioni di traffico intenso: in questi casi risulta difficile che il radar riesca ad individuare la targa del veicolo che supera il limite di velocità, poiché potrebbe essere nascosta da altri veicoli; queste difficoltà si amplificano soprattutto in presenza di veicoli commerciali, camion, bus, suv, o comunque automezzi di grosse dimensioni. Ancorché il manuale d’uso ne sconsigli l’utilizzo, le violazioni accertate in queste situazioni non sono automaticamente considerate nulle o annullabili. In caso di veicoli appaiati, l’agente accertatore dovrà assumersi la responsabilità di identificare personalmente quale veicolo ha superato il limite di velocità. Un altro caso in cui lo Scout Speed risulta inefficiente si può verificare quando sta rilevando la velocità dei veicoli in avvicinamento: i motocicli non dispongono di targa nella parte anteriore; problema analogo si presenta con i veicoli dotati di targa prova sulla parte posteriore e nessun elemento identificativo all’anteriore. L’accertatore dovrebbe, anche in questo caso, assumersi la responsabilità di leggerne il numero (voltandosi rapidamente) e annotarlo sul verbale. La Cassazione si è espressa in più occasioni in modo favorevole a questa ipotesi, ma nella prassi è raro che un agente proceda all’annotazione di un numero di targa basandosi esclusivamente sulla propria vista, quanto meno nei casi di violazioni al Codice della Strada per eccesso di velocità, in cui risulta più difficile leggere il numero della targa. Un ulteriore problema nell’impiego dell’apparecchio risiede nella sua taratura: se l’accertatore imposta il limite massimo di 130 km/h su una autostrada, lo strumento rileverà soltanto i veicoli che superano detta velocità; tuttavia, il Codice della Strada prescrive un limite massimo inferiore per i mezzi pesanti, per cui se un camion procede a 130 km/h su una strada in cui non dovrebbe superare i 100 km/h, non sarebbe colto in fallo. 



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Ritratto di otttoz
22 dicembre 2018 - 16:39
succede poi come in francia che,stufi di essere considerati dei bancomat,gli automobilisti indossano i gilet gialli e scatafasciano tutto! immortalassero le strade tutte buche e sanzionassero gli amministratori inadempienti!
Ritratto di Rav
22 dicembre 2018 - 17:56
4
Sì vabbè, quelli della questione automobilistica han solo la scusa.
Ritratto di Rav
22 dicembre 2018 - 17:55
4
Se solo mettessero a posto le strade e i limiti spesso insulsi che ci sono, forse tanti smetterebbero di infrangere le regole. Poi i matti ci saranno sempre, ma ci sono tratti con limite dei 50 dove si potrebbe viaggiare tranquillamente a 70 o 90 km/h snellendo il traffico. Poi finisce che i veri delinquenti al volante non vengono mai beccati e al contrario la multa se la becca quello che ha la sfortuna di capitarci in quel momento. Fosse per me al posto di mandare in giro le Forze dell'Ordine con questo aggeggio, le manderei a controllare le targhe per capire chi non paga l'assicurazione.
Ritratto di studio75
23 dicembre 2018 - 11:24
5
Basta leggere l'ordine gerarchico delle fonti del diritto italiano. E' pacifico che un decreto attuativo del ministero dei trasporti (ovvero un regolamento di attuazione a una legge o decreto legge) sia subordinato al codice della strada. Questo è semplice diritto, non bisogna arrivare in Cassazione per sapere che l'autovelox debba essere sempre presegnalato, pena l'annullamento della multa.
Ritratto di Alfetta90
23 dicembre 2018 - 14:04
Cristallino. Forse quel signor ministro non lo sapeva. :-D
Ritratto di DavideK
23 dicembre 2018 - 20:33
Ma non lo sai che, quando si tratta di autovelox e simili, improvvisamente la legge per la pubblica amministrazione non vale più?
Ritratto di Gordo88
23 dicembre 2018 - 16:27
1
Allora che senso ha segnalare con un cartello la presenza di un autovelox mobile sulla strada se con questo sistema una pattuglia può rilevare quando e come vuole infrazioni senza avvisaglia di alcun tipo?? Per me saranno ( giustamente)ricorsi a fiotti..
Ritratto di AlphAtomix
24 dicembre 2018 - 09:42
ennesimo sistema nato per intasare i tribunali.
Ritratto di Sprint105
24 dicembre 2018 - 11:10
Che questo autovelox possa lavorare in deroga rispetto agli altri, ovvero senza l'obbligo di segnalazione della sua presenza, è palesemente illegale perché crea una discrepanza fra l'utilizzo dei due tipi di autovelox, che hanno la stessa finalità. Una chiara riprova di come lo Scout Speed serva solo a fare cassa a danno degli automobilisti, altro che sicurezza. Invece di buttare via soldi per questi dispositivi, perché il governo non li utilizza per asfaltare le strade piene di buche? Questo si che sarebbe un intervento utile anzi, indispensabile, per la sicurezza.
Ritratto di Agl75
25 dicembre 2018 - 07:54
Partiamo dal presupposto che i controlli di sicurezza son fatti per la nostra sicurezza e non per far cassa (già rido rileggendo quanto scritto). Le vittime della strada tra farciti e deceduti sono diminuite. Quello che è in aumento sono gli incidenti dovuti a uso improprio del cellulare. Quindi, piuttosto che l’ennesimo autovelox, potrebbero effettuare più controlli per i telefonini? L’automobilista non è la cassetta delle offerte in chiesa!
Ritratto di MAUROXX
27 dicembre 2018 - 18:36
beh, se non rileva velocità superiori a 270km/h dove sta il problema… :-)
Ritratto di Dario 61
29 dicembre 2018 - 09:30
Parola d’ordine “fare cassa”! Un tempo si diceva che questi sistemi di controllo erano per fare prevenzione...
Ritratto di lettore123
2 gennaio 2019 - 17:35
fanno bene, sono tanti i furbi automobilisti che non rispattano niente e nessuno, andrebbe loro tolta la patente e un paio di manganellate sulle gengive che prima o poi riceveranno quando faranno un incidente con un tipo che li rimette in riga...