TAGLIO DEL NASTRO - È stata inaugurata la bretella che passa da Caltavuturo, piccolo paese in provincia di Palermo. Obiettivo, bypassare l’interruzione dell’autostrada 19, la via principale che collegava le due principali città dell’isola, divisa in due dopo il crollo del viadotto Himera. La strada è stata finanziata con 300.000 euro, soldi provenienti dagli stipendi versati dai 14 deputati regionali del Movimento 5 Stelle. Il tratto, spiegano i pentastellati, lungo un chilometro e largo cinque metri, mette in comunicazione la strada statale 643 con la strada provinciale 24, che a loro volta immettono agli svincoli di Scillato e Tremonzelli: è stata realizzato in calcestruzzo, con canali di gronda e guardrail. E un impianto semaforico posto a ridosso della trazzera, dove la circolazione avverrà a senso unico alternato.
POLEMICHE - Così, con la bretella (nella foto), niente più deviazione. Quest’ultima allungava di un’ora i tempi di percorrenza per coprire i 200 chilometri che separano le due città siciliane. La bretella dovrebbe accorciare quei tempi di almeno mezz’ora. Molto polemico, però, l’assessore siciliano alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo. “Se uno piuttosto che prendere l’ascensore si butta dal balcone arriva prima. È una metafora ma rende l’idea: la trazzera è per i trattori, non per le macchine. Per me è molto pericolosa, il primo automobilista che avrà un incidente serio non chiederà i danni ai grillini, ma al comune di Caltavuturo”. Pronta la replica del M5S: “Limite di velocità a 20 km/h, inibizione alla circolazione ai mezzi pesanti, superiori alla tre tonnellate e mezzo. Questa strada è nettamente più agevole e meno pericolosa di quella per Polizzi, che attualmente percorre chi si sposta da Palermo verso Catania. Non è la soluzione definitiva al problema dell’autostrada, ma sarà una valvola di sfogo, considerato che consentirà agli automobilisti di risparmiare chilometri e tempi di percorrenza”. In attesa che il viadotto venga riaperto.