LA FCA SPESE 2 MILIARDI - Il ceo del gruppo Stellantis Carlos Tavares (nella foto), in occasione di un’intervista alla rivista francese Le Point, ha dichiarato che l’azienda raggiungerà i suoi obiettivi europei 2021 in termini di CO2 senza ricorrere ai crediti ambientali. Cosa che dovette fare lo scorso anno la FCA, poi confluita in Stellantis insieme a PSA, investendo l'enerme cifra di circa 2 miliardi di euro per l’acquisto di crediti di CO2 dalla Tesla, utilizzabili nel periodo 2019-2021.
I LIMITI E LE MULTE - La legge europea prevede che i costruttori non in grado di rispettare i vincoli in materia di emissioni possono acquistare “crediti verdi” da altre case automobilistiche, come appunto Tesla, che produce solo auto elettriche e quindi non genera emissioni. In Europa, a partire dal 2021, la media delle emissioni di CO2 di tutte le auto vendute da ogni singolo gruppo automobilistico non devono superare i 95 g/km. La multa prevista per chi sfora è di 95 euro per ogni grammo di CO2 oltre il limite, moltiplicato per il numero di auto vendute nel 2020 e 2021, anche se il 5% dei veicoli più inquinanti non sarà conteggiato nel 2020.
SOTTO I LIMITI NEL 2021 - Stando quindi alle proiezioni di Carlos Tavares, grazie alle auto ibride ed elettriche portate in dote principalmente dalla PSA, Stellantis sarà in grado di soddisfare le normative sulle emissioni di anidride carbonica già dal 2021, anno in cui si è prefissata l’obiettivo di vendere globalmente 400.000 veicoli elettrificati, triplicando le 139.000 unità consegnate nel 2020. Un portavoce di Stellantis ha dichiarato che il gruppo sta discutendo con Tesla sulle implicazioni finanziarie della decisione di interrompere l'accordo relativo ai crediti verdi.