SEMPRE MENO MANUTENZIONE - Per la realizzazione di nuove strade e per la manutenzione di quelle esistenti, nel 2006 furono impiegati 44 milioni di tonnellate di asfalto (conglomerato costituito da ghiaino e bitume). Quest’anno il consumo di tale materiale non arriverà a 22 milioni di tonnellate. Queste cifre sono state rese pubbliche dalla Siteb, “Associazione italiana bitume asfalto strade” che raggruppa circa 300 aziende e professionisti che si occupano di progettazione, realizzazione e manutenzione delle strade.
STAGNAZIONE - I dati fotografano le conseguenze del grave deficit di finanziamenti in cui negli ultimi anni sono stati costretti gli enti preposti alla gestione delle strade, principalmente comuni e province. A riportarli è una relazione che la Siteb ha pubblicato in occasione della manifestazione Asphaltica World, organizzato al Palazzo dei Congressi di Roma il 29 e 30 ottobre. Lo stesso documento mette in risalto come la situazione si stia aggravando da diversi anni. La quantità di asfalto messa in opera quest’anno è infatti sostanzialmente la stessa del 2014, a conferma di una tendenza che dura ormai molto.
CHIUSURE DI STRADE - Questa realtà ha portato all’attuale stato di degrado della copertura di gran parte delle strade italiane. In tanti casi le strade sono divenute altamente pericolose, sino a costringere alcuni enti proprietari a disporre il divieto di transito su tratti di arterie di loro competenza a causa della pericolosità costituita dalle buche e lesioni presenti sul manto stradale.
OCCORRONO MILIARDI DI EURO - Secondo le stime della Siteb, tra il 2006 e il 2015 sono stati omessi lavori di asfaltatura e riasfaltatura che avrebbero richiesto l’impiego di almeno 96 milioni di tonnellate di asfalto. Il risultato pratico è che più o meno una strada su due non è in condizione di sicurezza. La messa in opera delle citate 96 milioni di tonnellate di asfalto avrebbe avuto un costo di 9 miliardi di euro; ora per riuscire a ripristinare la soglia minima di idoneità e sicurezza occorrerebbe un piano di manutenzione del valore compreso tra 40 e 50 miliardi di euro.
EVITARE IL DEGRADO DEFINITIVO - Si tratta di intervento molto grande, ma per la Siteb è l’unico modo per evitare che vada perduta definitivamente una grande parte del tessuto viario italiano, il cui degrado sta crescendo in maniera sempre più veloce e profonda. Le strade asfaltate italiane ammontano a circa mezzo milione di chilometri, di cui 7.000 relativi alle autostrade e 25 mila chilometri gestiti dall’Anas.
SPERANZE NELLA LEGGE DI STABILITÀ - Nel presentare la relazione sulla situazione delle strade, il presidente della Siteb Michele Turrini, ha sottolineato l’assoluta necessità di un “Piano straordinario di salvaguardia delle nostre strade. Il nostro paese oggi non ha bisogno di grandi opere, ma di rimettere in sesto e in sicurezza la rete esistente, prima che questa collassi”. Turrini ha proseguito auspicando che l’allentamento previsto nella legge di Stabilità 2016 per i vincoli esistenti per gli Enti Locali, sia in grado di “ridare ossigeno al settore e consenta una messa in sicurezza del nostro patrimonio stradale”.