LA LEGGENDA CONTINUA (MA NON IN EUROPA) - La casa delle Pleiadi ha tolto i veli alla quinta generazione della Subaru WRX, la berlina sportiva che affonda le sue radici nelle leggendarie Impreza da competizione protagoniste dei grandi rally internazionali a cavallo tra gli Anni 90 e 2000. Non si tratta della WRX STI, la cui precedente generazione arrivava in Europa, ma della versione meno estrema che anche in precedenza era negata ai nostri mercati. Non arriverà nel Vecchio Continente, ma negli Stati Uniti sarà disponibile a partire dall’inizio del 2022. Dall’altra parte dell’oceano in pochi, probabilmente, sceglieranno di scaricare a terra i 270 CV erogati dal motore turbo 4 cilindri boxer 2.4 attraverso il classico cambio manuale a sei marce: per questo la casa giapponese ha previsto la nuova Subaru Performance Transmission, una trasmissione automatica a 8 rapporti, gestibili direttamente anche dal guidatore azionando i paddles al volante, che promette cambi di marcia più rapidi del 30% nel passaggio seconda-terza e addirittura del 50% passando dal rapporto superiore a quello inferiore.
PIÙ RIGIDA E SICURA - Ma la trasmissione automatica non è l’unica grande novità della Subaru WRX appena svelata, che utilizza la Subaru Global Platform, un’architettura che ha consentito agli ingegneri della casa nipponica di abbassare il centro di gravità della vettura, aumentando la stabilità e riducendo inoltre rumorosità e vibrazioni. La nuova scocca, inoltre, è più resistente: la rigidità torsionale, rispetto al modello di precedente generazione, complessivamente è aumentata del 28%, ma è maggiore del 75% nei punti d’attacco delle sospensioni, dotate di nuove geometrie studiate per migliorare la tenuta di strada e nuovi ammortizzatori regolabili elettronicamente - come lo sterzo a comando elettrico con trasmissione a doppio pignone, per un totale di ben 430 differenti combinazioni. Tre, invece, le modalità di guida selezionabili: Comfort, Normal e Sport. Un importante contributo in termini di rigidezza arriva infine dalla nuova barra stabilizzatrice posteriore: montata direttamente sulla carrozzeria, e non più nella parte bassa del telaio, diminuisce il rollio in curva, assicurando un comportamento più piatto e sicuro in curva.
INCOLLATA ALLA STRADA - Per tenere a bada l’esuberanza del motore della Subaru WRX, aumentato di cilindrata e più reattivo grazie alla nuova westgate a controllo elettronico della turbina, i progettisti della Subaru hanno lavorato molto sull’aerodinamica, suggerendo ai designer tutta una serie di soluzioni volte ad aumentare la deportanza. Qualche esempio? Nella parte posteriore dei codolini in plastica dei parafanghi anteriori, costruiti in alluminio e più leggeri di 2,3 kg rispetto agli equivalenti in ferro, è stato ricavato un piccolo set di feritoie per favorire l’uscita del vortice d’aria che si crea con il rotolamento degli pneumatici. Anche il sottoscocca, con un disegno specifico dei pannelli che proteggono gli organi meccanici, è stato progettato per aumentare l’effetto suolo.
PROFILI IN PLASTICA STILE SUV - Confermata rispetto alla precedente generazione della Subaru WRX, l’assenza di un vistoso spoiler alettone posteriore (che invece era presente sulla più potente WRX STI). Lo spoiler, appena accennato, è integrato nella parte finale della coda, dove spicca, inglobato nel paraurti, il grande estrattore dell’aria dai cui lati fuoriescono due coppie di terminali di scarico. Più tradizionale, al netto di fari dal disegno abbastanza elaborato, il frontale, la cui più spiccata nota di aggressività è data dalla grande presa d’aria sul cofano. Il profilo dell’auto è teso e dinamico, segnato, nella parte posteriore della fiancata, da linee molto nette che contribuiscono a esaltare la muscolatura delle superfici. Si fanno notare i profili neri in plastica nella parte bassa della vettura, ispirati a quelli delle suv, che su questo modello stonano nettamente. L’effetto racing è garantito insomma e, numeri alla mano, la nuova WRX non dovrebbe far rimpiangere il modello che si appresta a sostituire, anzi. Peccato solo che, in Europa, gli amanti del genere non potranno guidarla. A meno di farsene spedire una dagli States…