UN CLASSICO MODERNO - Quattro porte, motore boxer, trazione integrale, cambio manuale: passano gli anni, non la filosofia costruttiva alla base della
Subaru WRX, la sportiva giapponese capace di coniugare sportività e praticità sin dal 1992. Derivata dall’omonima concept car presentata al salone di New York, la
WRX è lunga 459, larga 179, alta 147 cm e ha un passo di 265 cm. Cresciuta di appena 1,5 cm rispetto alla precedente generazione (il passo di 2,5 cm), la Subaru WRX è più leggera ma soprattutto più rigida al fine di garantire il massimo divertimento di guida. Il telaio fa maggior uso di acciai ad alta resistenza ed è stato irrigidito in alcuni punti chiave, la geometria delle sospensioni è stata ottimizzata ed il servosterzo elettrico è più diretto. È stato inoltre introdotto l’Active Torque Vectoring che aumenta la velocità in curva e la maneggevolezza riducendo il sottosterzo.
IL CVT SI FA SPORTIVO - Il motore della Subaru WRX è un boxer 2.0 DIT quattro cilindri turbo a iniezione diretta della benzina, derivato dall’unità montata sulla Forester 2.0 XT, eroga 271 CV a 5.600 giri e 350 Nm di coppia massima (i dati si riferiscono alla versione americana presentata al Salone di Los Angeles). È abbinato ad un cambio manuale a sei marce con sincronizzatori in carbonio per prima e seconda che sostituisce il precedente a cinque velocità. A richiesta il nuovo automatico CVT Sport Lineartronic che, secondo la Subaru, combina i vantaggi della trasmissione a variazione continua con il piacere garantito dalle 8 marce selezionabili in modalità Sport Shape.
A SECONDA DEL CAMBIO - A seconda della trasmissione utilizzata varia il tipo di gestione della trazione integrale della Subaru WRX. In presenza del cambio manuale, la coppia viene distribuita equamente tra i due assi grazie ad un differenziale centrale con il VDC (Veichle Dynamics Control) capace, in caso di slittamento, di trasferire più potenza alle ruote con maggior trazione. Con il cambio CVT invece, il VTD (Variable Torque Distribution) invia normalmente il 55% della coppia all’asse posteriore, ottimizzando continuamente la distribuzione in base alle condizioni di guida.
MENO ESTREMA - Sul piano stilistico la Subaru WRX tradisce la parentela con l'attuale Impreza sulla quale si basa. Partendo dall’irrinunciabile presa d’aria sul cofano motore, necessaria per ossigenare l’intercooler, i designer giapponesi sono intervenuti sulla calandra, ora esagonale, sulla forma dei fari più sottili ed allungati, sui montanti anteriori inclinati di 200 mm e sugli specchietti retrovisori integrati sulle portiere. Fanno da cornice delle appendici aerodinamiche discrete mentre al posteriore spiccano i quattro terminali di scarico sdoppiati incassati in un diffusore. Solita atmosfera essenziale per l’abitacolo, forte di un volante con corona inferiore appiattita, inserti in carbonio e metallo, strumentazione con display centrale da 3,5 pollici e schermo centrale da 4,3 pollici.