FUNZIONALI, MA PERFETTIBILI - Pulire il parabrezza con la luce laser invece che con i classici tergicristalli? La Tesla ci sta pensando, anzi ha fatto qualcosa di più depositando un brevetto in tal senso. La trafila è stata lunga, dato che è iniziata nel maggio 2019 mentre il deposito ufficiale è del 7 settembre 2021, ma alla fine il Patent è stato ufficializzato. I tergicristalli attuali hanno un buon livello di funzionalità, sempre che le loro spazzole di gomma siano in buono stato e che il serbatoio del liquido lavacristallo non sia vuoto, e sono di molto aiuto in caso di pioggia, ma avrebbero bisogno di un aggiornamento. Nel caso di deiezioni di uccelli o insetti schiacciati dalla velocità il loro funzionamento appare infatti perfettibile.
LASER PER TUTTI GLI USI - L’oggetto del brevetto della Tesla parla di una "pulizia dai detriti accumulati su articoli in vetro e su gruppi fotovoltaici con luce laser pulsata”. Se la descrizione è generica, uno dei disegni acclusi (nel quale i vari 210A, B e simili sono le chiazze di sporco) rappresenta proprio un’automobile Tesla e quindi gli “articoli in vetro” sono almeno i cristalli dei veicoli. La parola “almeno” è legata al fatto che la guida autonoma della Tesla (la Model Y in Italia avrà l’Autopilot a pagamento) conterà probabilmente solo sulle videocamere e sui sensori a ultrasuoni, come più volte indicato da Elon Musk. I "circuiti di rilevamento dei detriti" citati nel brevetto potrebbero quindi agire non solo sul parabrezza, ma anche sugli obiettivi delle videocamere che scrutano la strada per guidare in autonomia l’automobile.
E GLI OCCHI, COSA NE PENSANO? - In base a quanta sporcizia viene rilevata e al punto nel quale si trova, direzione, intensità e messa a fuoco del raggio laser vengono calibrate per colpire l'area problematica e bruciare lo sporco. Quindi i tergicristalli laser della Tesla possono operare con potenze non trascurabili e allora ci si domanda: nel caso si pulisca un parabrezza gli occupanti dei sedili anteriori non rischiano danni oculari? La risposta potrebbe essere nell’abstract del brevetto, che cita testualmente il fatto che “il livello di esposizione è controllato in modo che la profondità di penetrazione del raggio laser nel vetro sia minore dello spessore del vetro stesso”. Questo dovrebbe salvaguardare l’incolumità degli occhi umani così come i sensori delle videocamere e le celle dei pannelli fotovoltaici. I nuovi tergicristalli della Tesla potrebbero fare il loro esordio sul Cybertruck il cui prototipo è stato presentato senza tergi.