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Toyota: condanna da 242 milioni per un singolo incidente

17 agosto 2018

Un giudice del Texas ha condannato la Toyota per i danni subiti da due bambini a bordo di una Lexus ES300.

Toyota: condanna da 242 milioni per un singolo incidente

CIFRA ASTRONOMICA - La corte del 134° distretto della contea di Dallas, nel Texas, ha emesso una sentenza pesantissima nei confronti della Toyota: 242 milioni di dollari di sanzioni e risarcimento danni per un solo incidente in cui è stata coinvolta una Lexus ES300 del 2002 (nelle foto, mai importata in Italia). A dover essere indennizzati con questa enorme cifra sono due coniugi della zona di Dallas che due anni fa avevano sporto denuncia contro la Toyota per le gravi ferite riportate dai loro figli di 5 e 3 anni in un incidente avvenuto nel settembre del 2016. 

A SCAPITO DI QUELLI DIETRO - Nel corso del processo l’avvocato dei coniugi Benjamin e Kristi Reavis, proprietari della Lexus in questione e genitori dei due piccoli rimasti feriti, ha sostenuto che nel sinistro i sedili anteriori della loro Lexus ES300 hanno ceduto, riducendo i rischi per i due occupanti, ma procurando gravi danni ai due bambini seduti sui seggiolini di sicurezza ancorati ai posti posteriori. Ciò per il fatto che la Toyota ha privilegiato la sicurezza dei posti davanti a scapito di quella dei posti posteriori. Lo studio legale che ha patrocinato la causa per i coniugi Reavis è quello dell’avvocato Franck L. Branson, specialista in questo genere di processi e famoso in tutti gli Stati Uniti per aver vinto numerose cause dimostrando i difetti costruttivi dei veicoli.

NEGLIGENZA DELLA CASA COSTRUTTRICE - L’incidente in questione fu un tamponamento avvenuto in una delle vie centrali di Dallas. La famiglia Reavis era sulla sua Lexus ES300 ferma nel traffico quando furono violentemente tamponati da una Honda. Nell’urto i sedili anteriori cedettero provocando le gravi ferite alla testa e agli arti dei due bambini seduti dietro, sui seggiolini di sicurezza. La giuria ha motivato la sua pesante condanna con il fatto che i sedili posteriori erano notevolmente pericolosi e la casa costruttrice non ha mai avvertito del pericolo. Della ingente somma che la Toyota dovrà pagare, 146 milioni di dollari costituiscono una vera e propria sanzione punitiva per la negligenza dimostrata dalla Toyota.



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Ritratto di federico p
18 agosto 2018 - 16:07
2
Non sono d'accordo la cifra é astronomica per un singolo incidente e quindi o il giudice odiava la Toyota o qualcuno gli ha promesso mazzette,poi ricordiamo che l'auto è del 2002 quindi se nei crash test di una volta andava bene é ovvio che ora va molto peggio rispetto quelle odierne
Ritratto di Fr4ncesco
18 agosto 2018 - 16:17
2
Belle quelle linee morbide e semplici che caratterizzavano quegli anni e soprattutto le auto vendute in America, dalle proporzioni più generose e gli interni opulenti, vere cruiser. Oggi le ritrovo in Buick e Infiniti.
Ritratto di tramsi
18 agosto 2018 - 17:02
Che design anonimo e scialbo, si confonde con altre automobili dalla linea altrettanto insipida recanti un marchio qualsiasi. D'altronde, lo stesso Akio Toyoda dichiarò che avrebbe lavorato affinché “le parole noioso e Lexus non fossero mai più abbinate nella stessa frase”.
Ritratto di LOL25
18 agosto 2018 - 21:45
A parte la cifra veramente esagerata, come si può essere sicuri che sia completamente colpa della Toyota? L'incidente è successo due anni fa su un'auto del 2002, che era quindi vecchia di 14 anni. Come l'hanno tenuta in quei 14 anni? Qualunque mezzo nel tempo si usura, ed è risaputo che più un'auto invecchia e più la sua sicurezza scende.
Ritratto di Tetrapoda
19 agosto 2018 - 13:39
Quindi la Toyota ha montato su quel modello un sistema che, di fatto, aumenta lo spazio di decelerazione per gli occupanti dei sedili anteriori in caso di tamponamento. L’idea sarebbe anche valida su una due posti, ma pessima negli altri casi, perché è evidente che i due sedili anteriori (inclusa la massa degli occupanti) diventano dei corpi che vanno a impattare sugli occupanti posteriori. A questo punto sorgono tre domande: - Com’è possibile che un auto con un simile sistema possa essere stata omologata? - Toyota ha equipaggiato altri modelli con questo sistema? - In caso negativo, perché? - I clienti sono stati informati di questo sistema al momento dell’acquisto dell’auto? A pensarci bene, al fine della causa, l’ultima domanda non è così importante come sembra, perché a meno che il concessionario avesse detto al cliente che su quel modello era presente un sistema di sicurezza potenzialmente pericoloso per gli occupanti posteriori… (ma vi sembra verosimile?) la sola conoscenza della sua presenza a bordo non è garanzia della percezione del reale pericolo, perché non è obbligatorio essere esperti di automobili, tantomeno avere una laurea in fisica. In definitiva ritengo che la Toyota abbia delle responsabilità oggettive, perché ha installato quel sistema senza le dovute verifiche (possono dire che hanno fatto tutti i test di questo mondo, ma l’infortunio dei due bambini dimostra chiaramente il contrario). Sull’entità del risarcimento, ovviamente non mi pronuncio.
Ritratto di Giuliopedrali
19 agosto 2018 - 14:38
Giuro che appena vista la foto di questo capolavoro di design, ho pensato hanno preso un indennizzo perché si sono rovinati la vista a guardarla...
Ritratto di LOL25
19 agosto 2018 - 17:58
Non sarà un capolavoro di design, ma per essere un'auto del 2001 non mi sembra così terribile. Vi ricordate per caso cosa offriva la concorrenza tedesca nel 2001? Meglio evitare di ricordare...
Ritratto di tramsi
19 agosto 2018 - 20:33
La macchina dell'articolo è la quarta generazione della ES, che ha esordito nel 2001. Ebbene, la BMW 5er di quarta generazione pur avendo esordito nel 1996 (sostituita poi nel 2003 dalla quinta, disegnata da Bangle) sembrerebbe infinitamente più personale e caratterizzata. Non parliamo poi di quella del 2003, la più originale.
Ritratto di MAXTONE
19 agosto 2018 - 21:39
La rivale della 5 era la GS, la ES costituiva all'epoca un entry level che costava meno della IS appartenente ad un segmento inferiore. Era quello che la CLA è oggi per Mercedes e la Serie 1 Sedan TA venduta in Cina è per BMW.
Ritratto di studio75
19 agosto 2018 - 21:06
5
Processo e risarcimento in due anni. Qui da noi, in due anni, non si finisce nemmeno un giudizio da pochi spiccioli davanti al giudice di pace. Siamo il quarto mondo.
Ritratto di Rav
20 agosto 2018 - 10:41
4
Approfondendo su testate americane ho letto che quei 242milioni includono circa 92 milioni di dollari per le cure e l'assistenza ai bambini, oltre a 144 milioni di dollari di danni punitivi a Toyota. Evidentemente le ferite riportate dai bambini sono parecchio gravi, per cui se in un primo momento avevo pensato che fosse una cifra astronomica, ora mi viene da dire che alla fine ci stia se hanno appurato che un sistema di sicurezza non è stato ben studiato. Probabilmente con una delle class actions che sono soliti fare negli USA, alla Toyota sarebbe andata molto peggio. In ogni caso una brutta faccenda per Toyota che dopo il richiamo per gli airbags e altre vicende si vede di nuovo implicata in un caso di dubbia sicurezza di un sistema fatto apposta per quello (anche se con le dovute proporzioni essendo stato concepito 14 anni fa).
Ritratto di probus78
20 agosto 2018 - 15:50
La es lexus venduta in Usa mi ricorda la Avensis sedan che vendevano da noi... Auto che mi piaceva per la grande sostanza. Sulla faccenda giudiziaria pacifico che sia risarcita la famiglia danneggiata... Ma non capisco come possa il singolo giudice multare Toyota. Avrebbero dovuto farlo a suo tempo le autorità governative deputate ai controlli. O forse a loro è sfuggito completamente tale difetto? Strano perché sulla sicurezza gli USA sono anni luce sempre stati più severi di noi. Quindi continuo a non comprendere la faccenda della multa solo adesso contestata.