GIOCO DELLE PARTI - Questione di costi: secondo i produttori di auto, condurre i test sulle emissioni inquinanti così come richiesti dai vari governi nazionali europei costerebbe troppo, e quindi l’Unione Europea (o meglio, la Commissione) ha ammorbidito le procedure. Il commissario europeo per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, la polacca Elzbieta Bienkowska, ha infatti modificato la proposta legata alla conduzione di test in condizioni di uso normale dell’auto, necessari per omologare un nuovo modello a partire dal 2017.
AL RIBASSO - La Commissione europea è per una linea più soft: sarà possibile per i costruttori superare, nei test su strada, fino al 110% i limiti di NOx fatti registrare in laboratorio per altri 27 mesi, fino al 2020, anziché quanto inizialmente proposto, che era del 60% entro l’autunno 2019. Attualmente lo scarto delle emissioni di NOx in condizioni di reale utilizzo di un'auto può arrivare, secondo la Commissione, anche al 400% in più rispetto ai test in laboratorio. Inoltre a partire dal gennaio 2020 sarà concessa una deroga permanente per sforare del 50% il limite degli 80 milligrammi al km di emissioni nell'uso normale.
MOTORIZZAZIONE EUROPEA - Il voto in Commissione ha visto il “no” dei Paesi Bassi e l’astensione della Repubblica Ceca: può essere una via di mezzo, ma è il primo passo verso test più difficili da truccare rispetto a quelli condotti in laboratorio. La scelta della Commissione può essere comunque rivista dal Parlamento europeo: in questo caso, l’iter si allungherebbe, e non di poco; in parallelo, la Commissione ha votato una risoluzione in cui viene richiesta la creazione di un ente europeo per omologare le auto. Attualmente, le regole sono europee, ma il controllo di conformità delle auto è affidato alle autorità nazionali.