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Un anno senza Sergio Marchionne

Pubblicato 25 luglio 2019

A un anno dalla morte del manager al quale si deve la fusione della Fiat con la Chrysler, ripercorriamo alcune tappe della sua carriera.

Un anno senza Sergio Marchionne

IL RICORDO DI ELKANN - Era il mattino del 25 luglio 2018, quando a Zurigo si spegneva Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA e Ferrari nato a Chieti sessantasei anni prima. La scomparsa di Marchionne non è stata e non sarà facile da colmare per le aziende che dirigeva, perché il manager italo canadese aveva una personalità forte ed era molto esigente con i suoi collaboratori, ma le sue strategie raramente non hanno dato i frutti voluti. Il “vuoto” lasciato da Marchionne si percepisce nella lettera aperta firmata da John Elkann, presidente della Exor (la società principale azionista della FCA) e della FCA, che ha voluto ricordare il manager per i suoi “valori di umanità, responsabilità e apertura mentale, di cui è sempre stato il più convinto promotore, che continuano a guidare le nostre aziende”.

NOME NUOVO - Nel 2004, quando Marchionne assume la guida del Gruppo Fiat (prima della fusione con la Chrysler), il suo nome era poco conosciuto nel mondo delle automobili: il manager aveva già fatto parte del consiglio di amministrazione della casa torinese, ma prima di allora aveva lavorato in Svizzera per la società di analisi SGS e per la banca UBS. Marchionne diventa numero uno del Gruppo Fiat in un momento di crisi per l’azienda, alle prese con la scomparsa di Gianni e Umberto Agnelli (morti rispettivamente nel 2003 e 2004) e lo scioglimento dell’accordo con la General Motors, che sancisce la prima vittoria del manager alla guida del gruppo: la GM, pur detenendo il 20% delle quote del Gruppo Fiat, accetta di pagare 2 miliardi di dollari e firmare un accordo estremamente sfavorevole pur di “liberarsi” del partner con il quale aveva formato accordi nel 2000. Nel 2005 l’azienda torna a registrare un utile di bilancio. In questo periodo il Gruppo Fiat lancia auto di successo come le Fiat Panda e 500, che nel 2004 e 2008 ottengono il prestigioso riconoscimento europeo di Auto dell’Anno. 

IL RITORNO IN NORD AMERICA - Il secondo colpo da “maestro” di Marchionne è nel 2008, quando inizia a trattare con il Governo statunitense per assumere il controllo del Gruppo Chrysler, uno fra i primi tre costruttori americani (il più piccolo dei cosiddetti Big Three) entrato però in amministrazione controllata a seguito di una gravissima crisi. L’intesa viene raggiunta a gennaio 2009: il Gruppo Fiat ottiene subito il 20% della casa di Detroit, ma al raggiungimento di determinate condizioni può assorbire la maggioranza delle quote. Il Gruppo Fiat, a fronte di una spesa relativamente contenuta, ottiene così l’accesso al ricco mercato statunitense e la gestione di marchi dall’alto potenziale come la Jeep, oggi trasformata in una realtà assai redditizia. A Marchionne spettano anche decisioni di grande impatto sull’opinione pubblica nazionale, come la chiusura nel 2011 della fabbrica siciliana di Termini Imerese e le durissime trattative con i sindacati per il rinnovo dei contratti di lavoro nelle fabbriche. 

NASCE LA FCA - Nel 2011 il Gruppo Fiat si divide: da una parte resta la divisione per le automobili, chiamata Fiat S.p.A., mentre la neonata Fiat Industrial accoglie le attività per i veicoli ad uso agricolo (dal 2013 la Fiat Industrial diventa CNH Industrial, dopo la fusione con la CNH). Questa “mossa” è funzionale alla nascita della FCA, che avviene il 1 gennaio 2014. Nel 2016, inoltre, la Ferrari esce dalla FCA e diventa indipendente, ma resta sempre sotto il controllo della Exor. Marchionne gestisce l’integrazione fra tutti i marchi del gruppo e lo trasforma nell’ottavo al mondo per vendite di automobili, anche se lo sviluppo dei nuovi modelli viene messo in secondo piano per raggiungere l’obiettivo primario indicato dagli azionisti: l’azzeramento del debito, che Marchionne raggiunge a giugno 2018, poche settimane prima della sua scomparsa. Il timone della FCA passa a Mike Manley, che lascia la guida della Jeep per assumere quella del gruppo, mentre Louis Camilleri e John Elkann vengono nominati ad e presidente della Ferrari.



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Ritratto di Sprint105
25 luglio 2019 - 11:29
Spiace dirlo ma la sua mancanza si sente. Il gruppo mi sembra immobile. Cerca improbabili alleanze invece di investire sul prodotto, che sta invecchiando rapidamente.
Ritratto di Sepp0
25 luglio 2019 - 11:35
Mi pare che la parte "Chrysler" funzioni discretamente, quella FIAT molto meno. Il problema è che la parte FIAT è costellata di sottomarchi invendibili fuori dall'Italia. Investire tanto per avere una gamma completa che però non fa numeri fuori dal nostro paese non so quanto senso abbia.
Ritratto di treassi
25 luglio 2019 - 11:47
Il problema è che così è in caduta libera anche in Italia dove raggiunge il 24% della quota mercato, dove dovrebbe avere almeno il doppio...
Ritratto di Sepp0
25 luglio 2019 - 12:16
La caduta libera è inevitabile, purtroppo le gamme sono imbarazzanti. Lancia ha un unico modello da 10 anni, Alfa ha due modelli buoni e due vecchi e improponibili, FIAT è totalmente assente dal segmento B e dal D in su. Hanno un unico SUV costosissimo (500X) quando i concorrenti ne hanno la metà di un milione di tutte le dimensioni. Si salva Jeep (più in Italia che in Europa) ma solo coi modelli base, Wrangler, Cherokee e Grand Cherokee a quei prezzi non se le fila giustamente nessuno. Se non investi, la quota di mercato cala perchè chi vuol comprare un qualcosa che non offri lo compra da un concorrente.
Ritratto di fifiat
25 luglio 2019 - 15:50
a nessuno frega di fca. se chiude è meglio. tanto produce solo spazzatura
Ritratto di GinoMo
25 luglio 2019 - 16:26
così il PIL dell'Italia va ancora più sottoterra, ma almeno pensato 2 volte prima di scrivere ca*ate
Ritratto di GinoMo
25 luglio 2019 - 17:25
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Ritratto di q8
25 luglio 2019 - 18:41
Per violazione della policy del sito.
Ritratto di Mbutu
25 luglio 2019 - 12:29
Perdonami ma anche con marchionne non è che fca abbia investito chissà quanto nel prodotto. Credo detenga il record assoluto di piani industriali disattesi. Lui è stato eccezionale dal punto di vista finanziario ma anche qui abbiamo sempre detto che si stava infilando in un tunnel che avrebbe fatto la gioia degli azionisti nel medio breve ma messo in difficoltà il gruppo sul medio lungo.
Ritratto di Sprint105
26 luglio 2019 - 11:59
Mbutu concordo con te. Ma con lui almeno abbiamo avuto Giulia e Stelvio. Ora la situazione mi sembra peggiorata.
Ritratto di Alfiere
25 luglio 2019 - 13:51
2
Uno dei maggiori ed unici difetti dell'amministrazione Marchionne, non sappiamo se per sua volonta precisa, è stata appunto la troppa attenzione al finanziario e poco al prodotto con quello che consegue in termini di visione. In realtà l'unico obiettivo della FCA "aggiustata" dal canadese è proprio la fusione.
Ritratto di UnAltroFiattaro
26 luglio 2019 - 00:30
Potremo rendeci conto della sua mancanza tra un anno, alla prossima ricorrenza della sua scomparsa... Nel 2020/2021 dovrebbero essere in vendita tutte le novità del piano industriale del nuovo AD Mike Manley, vedremo quindi se FCA finalmente vivrà un periodo di rivalsa e crescita economica. Se così non fosse, la sua mancanza si sentirà veramente. Per il momento però non posso che ricordarlo con rispetto ed anche "affetto", perché quello che FCA è riuscita ad ottenere sotto la sua guida è tutto merito suo e nonostante abbia preso decisioni difficili da accettare, senza le sue scelte drastiche il gruppo non esisterebbe più... Quindi: buon viaggio Sergio, goditi il riposo che durante la tua vita lavorativa non hai potuto avere...
Ritratto di CR1
26 luglio 2019 - 06:35
dopo tanto risparmio e guadagno bisogna iniziare a investire-spendere e questo è quello che manca , ed è così che anche i ricchi piangono
Ritratto di Pavogear
25 luglio 2019 - 19:59
Lui a differenza tua ha realizzato cose importanti nella sua vita e soprattutto la sua mancanza si sente. Quando invece toccherà a te crepare, vedrai che a nessuno fregherà e nessuno sentirà la tua mancanza dato che nella tua vita sei più inutile di una zanzara
Ritratto di treassi
25 luglio 2019 - 11:48
Il più classico dei prenditori....
Ritratto di NITRO75
25 luglio 2019 - 12:04
Innegabile il suo operato, che piaccia o meno, è stata una figura importante per il gruppo, tanto è vero che ad un anno dalla sua scomparsa, non si è mosso più nulla e non pare che ci siano sviluppi sensati a breve termine. SI è come in un limbo……..Peccato però che purtroppo da tali scelte dipenda il futuro del paese…….
Ritratto di IloveDR
25 luglio 2019 - 12:11
3
è chiaro che è tutto pilotato, la stampa, il mercato, la borsa, il passaggio a "miglior vita", la cassa integrazione infinita, la storia, i "santi" in paradiso...poi c'é DR motors che nel suo piccolo importa e vende auto reali, in una economia reale, fra persone reali che vivono, crescono, soffrono, muoiono, nel normale ciclo della Vita...basta retorica!!!
Ritratto di NeroneLanzi
25 luglio 2019 - 12:56
“Basta retorica” era per sottolineare che avevi concluso il commento?
Ritratto di HomerSimpson
25 luglio 2019 - 17:18
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Ritratto di HomerSimpson
26 luglio 2019 - 10:26
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Ritratto di NeroneLanzi
26 luglio 2019 - 11:30
Per violazione della policy del sito.
Ritratto di federico p
25 luglio 2019 - 12:51
2
Se lo considero come uomo e non per il lavoro che ha fatto mi dispiace come una qualsiasi altra persona. Se invece lo considero per il suo successo imprenditoriale non mi piace proprio come persona visto che ha causato la futura chiusura di Lancia. Avrebbe potuto avere la possibilità di creare berline a marchio Lancia sulla base della Giulia ed invece ai tempi preferì creare quel cassettone della Lancia Thema (una Chrysler 300 rimarchiata) .avevano fatto un ottima Lancia per linee molto belle almeno secondo i miei gusti, la Lancia Flavia, ma non si sa perché l'hanno fatta per prima cosa solo in versione cabrio e si sa quello è un settore di nicchia che fa pochi numeri ,sia che siano le tre solite tedesche o qualsiasi altra marca. inoltre ad aver fatto solo cabrio non hanno previsto neache un motore diesel,che si sa sulle berline di una certa dimensione,è il propulsore più cercato, l'ibrido a quei tempi era molto più cosa rara di oggi.Quindi su questa Flavia non avevano previsto un motore diesel e in casa alfa Romeo o anche in Fiat cce né sono di motori diesel da almeno 120-140cv che sarebbero serviti alla perfezione per fare qualche numero di vendita in più. Ma se usciamo dall'orbita Lancia che per me Marchionne ha distrutto vediamo in casa Fiat dove la Punto non verrà sostituita almeno secondo le sue intenzioni,stessa cosa per freemont.capisco che forse non hanno avuto numeri soddisfacenti ma forse era perché non erano fatti bene di design e la pubblicità ha fatto poca presa. Quindi in Fiat Marchionne ha l'idea di spezzettarla visto che proponeva l'idea di fare un marchio a se la 500 e quindi con la Fiat che all'atto pratico rimarrà con solo Panda Tipo e Doblò quando la concorrente tedesca VW produce Troc Tiguan Passat polo golf e altre
Ritratto di Alfiere
25 luglio 2019 - 13:53
2
Mi sono fermato a causare la chiusura di lancia: lascia stare, non capisci un accidente.
Ritratto di federico p
25 luglio 2019 - 14:17
2
Vabbè pensala come vuoi. Per me Marchionne ha pensato solo al profitto investendo su jeep e ha abbandonato i marchi italiani. Poi se tu sei un fan di Marchionne ok
Ritratto di Alfiere
25 luglio 2019 - 14:26
2
No figurati, l'ho sempre linciato, poi successivamente ne ho compreso alcuni meriti insieme ai demeriti, insomma un atteggiamento onesto che tu non conosci. Addebbitare a Marchionne tutti i problemi di 40 e passa anni di gestione distruttiva è ridicolo.
Ritratto di 82BOB
26 luglio 2019 - 15:56
2
Concordo federico p! Nello specifico di Lacia, si è passati da un marchio con un suo appeal, per alcuni segmenti soprattutto per il pubblico femminile, con Ypsilon e Musa, che aveva in gamma una berlina estremamente valida e di buon successo come la Lybra e una monovolume raffinata, frutto dell'accordo con PSA, ad una Ypsilon su base Panda che, pur carina ed economa grazie a metano e gpl, non ha nulla a che vedere con lo spirito delle progenitrici! La Ypsilon, che è una vettura comunque carina e pratica, realizzata su base Panda (più seg. A che B quindi...), fatta fuori dell'Italia, con assemblaggi, spiace dirlo, un po' carenti rispetto al prestigio del marchio (parlo per esperienza diretta), si unisce come da te citato all'uscita di scena di Punto e MiTo... Il seg. B è quello che vende più auto in Europa, è da sempre il fulcro del successo di FIAT e la dirigenza maglioncinata pensa bene di abbandonarlo (pur avendo potenzialmente in canna l'erede)! Pura pazzia imprenditoriale! Le Lancia /Chrysler, l'assenza di versioni sw in Alfa Romeo, i ritardi biblici di Maserati, l'obsolescenza FIAT... i marchi italiani stanno morendo! Anzi, sono morti che camminano! Vedere francesi, giapponesi, coreani e ora anche cinesi riuscire a sfornare prodotti nuovi, di qualità e che si vendono fa capire che il problema non sono il mercato, il mondo dell'auto o l'elettrificazione! Il problema è il management FCA! Se, per fare un esempio, il gruppo Hyundai, per decenni sbeffeggiato a livello mondiale, è tra i maggiori produttori di vetture e leader per affidabilità a livello mondiale, come fanno Lancia (leader dello stile, della tecnica e dello sport per decenni), Alfa Romeo (sinonimo di bellezza e sportività in tutto il mondo) e FIAT (l'apripista dell'auto come la conosciamo ora) a essere ridotte così? Semplice... Management sbagliato! La finanza non fa vendere, i prodotti (buoni, ben pubblicizzati e "in continuità di brand") sì!
Ritratto di MegaMauro
25 luglio 2019 - 12:55
innegabile che questo uomo abbia salvato la Fiat che senza di lui oggi non esisterebbe. Per farlo ha preso decisioni difficili ma che tutti hanno preso e solo da noi si contestavano, vedi chiusura stabilimenti e lotta a sindacati. Detto questo sono in disaccordo con Elkan sul fatto che sia riuscito a cambiare l'approccio di FCA, o perlomeno ci è riuscito solo in america, la parte europea continua ad essere una palla al piede come lo era 15 anni fa, risulta ovvio quindi che qualcosa non funzione negli stabilimenti italiani che sono il fulcro della società in europa. Lo hanno capito e per questo non investono più in quanto per loro l'unico modo di risollevare la questione è una fusione per raggiungere volumi più elevati.
Ritratto di Alfiere
25 luglio 2019 - 14:27
2
Non darei la colpa agli stabilimenti dato che il problema non è mai stata la produzione.
Ritratto di ammazza58
27 luglio 2019 - 20:35
Il salvataggio della Fiat è solo grazie ai mancati contratti firmati dalle confederazioni sindacali. Gli operai hanno perso una buona fetta di stipendio e il Marchionne ha fatto bella figura.
Ritratto di Fr4ncesco
25 luglio 2019 - 14:21
2
Pochi prodotti ma buoni, è inutile inondare il mercato di prodotti mediocri e in perdita vivendo di finanziamenti pubblici. Tra i vari marchi sono spalmati tutti i segmenti con un focus preciso in relazione al brand e chi si lamenta di Lancia, al novanta percento, non avrebbe comprato Lybra, Thesis, Delta e Musa, quindi di che parliamo. Marchionne (tutt'altro che non appassionato di auto, aveva una Delta Integrale, in USA guidava una Challenger e per schiarirsi le idee si faceva giri in Ferrari) ha capito come non essere un buco nero ingoia soldi, salvaguardando posti di lavoro (è imbarazzante il numero di stabilimenti chiusi da altri gruppi) e facendo prodotti eccellenti come Giulia e Stelvio.
Ritratto di Alfiere
25 luglio 2019 - 14:32
2
In tutta onesta penso che Marchionne non abbia voluto o potuto giocare sul lungo. Mantenere l'immagine del brand richiede anche di stare sul mercato quando non conviene, poichè nel tempo si costruisce il saper fare e il branding che poi da quel quid ad un auto di successo, invece che investire tutto nel risanamento del debito e nei dividendi. Esempio pratico, come sarebbe giulia oggi se alle spalle avesse avuto due generazioni di 159? Se si fosse fatto il suv quando fu lanciato il primo "Classe M"?
Ritratto di federico p
25 luglio 2019 - 15:30
2
Io che mi lamento di Lancia ho al momento una Lancia y che è stata la mia prima auto nel 1999,mio padre ha una Lancia Thema degli anni 90,mio fratello fa il NCC con una Thema del 2015,a mia moglie ho regalato una Lancia Musa ed infine mia sorella ha da poco acquistato una Lancia delta usata (ma non il deltone quella più moderna). Per questo motivo noi in famiglia ci possiamo definire Lancisti e anche se ormai è un termine caduto in disuso
Ritratto di Fr4ncesco
25 luglio 2019 - 15:59
2
Allora fai parte di quel dieci percento che ha diritto di lamentarsene, ma la colpa non è di Marchionne o della Fiat, ma degli italiani del 'ah ma una volta" che non hanno apprezzato modelli eccelsi come la nuova Delta "xke nn e una vera Lancia!!!111!", infatti la Ypsilon (ce ne passiamo una in famiglia da anni, prima serie, un mulo) c'è perché gli italiani la comprano, come i francesi comprano Renault e Peugeot o i tedeschi addirittura Seat perché del gruppo VW.
Ritratto di Pavogear
25 luglio 2019 - 20:14
@Fr4ncesco in linea di massima sono d'accordo con te, però trovo sbagliato l' aver differenziato in questa maniera la produzione, almeno quella dei gruppi europei. Mi spiego meglio: perché non copiare il modello Volkswagen che ha spopolato? Si poteva coprire tranquillamente dal segmento A al segmento D con Fiat producendo prodotti generalisti e di ogni tipo, dalla berlina all' utilitaria al SUV in ogni segmento (come in fanno in VW ad esempio). Lancia poteva coprire dal segmento A al segmento E proponendo modelli chic o ricercati, e perché no, magari una compatta segmento C e una sportiva segmento D. Alfa Romeo sarebbe d'obbligo che coprisse dal segmento C al segmento E in maniera completa e capillare, magari anche con una sostituta della mito nel segmento B e tutti i modelli devono puntare sulla sportività per rivaleggiare con le tedesche in fatto di prestazioni. Infine, Maserati dovrebbe coprire principalmente i segmenti E ed F, magari con una berlina nel segmento D e con modelli che siano sia sportivi che lussuosi al tempo stesso. In questo modo la parte europea di FCA verrebbe a configurarsi come una seria rivale di Volkswagen e sono sicuro che, vista la qualità dei prodotti di FCA (quando si impegnano, ovviamente), si potrebbe veramente effettuare un rilancio a livello mondiale di tutto il brand. Difficile invece copiare l'idea di BMW che ha due marchi sotto di se, ovvero la Mini per le vetture di piccole dimensioni e Rolls Royce per il lusso estremo. Ad ogni modo, dato che FCA ha le potenzialità per essere il brand più completo al mondo, trovo assurdo questa strategia di produrre poco per ogni marchio e coprire si tutto il mercato o quasi (grave l'assenza di una segmento B), ma con pochi modelli a disposizione. Mi rendo conto di essere andato un po' off-topic e di essere stato molto lungo, spero che si capisca almeno il senso del mio discorso
Ritratto di Pavogear
25 luglio 2019 - 22:14
Certamente, infatti Marchionne è stato un grande nel risolvere la situazione di indebitamento e mi sembra che oggi FCA abbia quasi azzerato i debiti. Quindi se c'è un momento giusto per ripartire è proprio questo secondo me, questo immobilismo rischia solamente di riportare la situazione a quello che era prima dell' avvento di Marchionne, con l'aggravante che prima di Marchionne tutti i marchi europei di FCA avevano una buona reputazione, mentre ora se la devono ricostruire piano piano
Ritratto di Pavogear
25 luglio 2019 - 22:31
Esattamente, ora è il momento di agire in maniera decisa! L'unico problema è che vedo ancora troppo immobilismo
Ritratto di tramsi
28 luglio 2019 - 14:59
Già, un po' come chi si lamenta della nuova 1er, ma non avrebbe comprato nemmeno la precedente.
Ritratto di fifiat
25 luglio 2019 - 15:49
lancia è sopravvissuta a marchionne
Ritratto di manuel1975
25 luglio 2019 - 15:51
il gruppo è morto perchè governato dalla famiglia agnelli.
Ritratto di Ale94
25 luglio 2019 - 17:47
Dispiace dirlo perchè è mancato e siamo umani ma l’amministrastore delegato era solo capace a fare utile e non a fare macchine, anzi le macchine non sa nemmeno cosa siano specialmente la storia dei marchi. Lancia ha avuto rimarchiamenti di auto Chrysler che sono stai dei flop allucinanti e poi ha detto che a livello Europeo e mondiale non la conosce nessuno e le varie Delta, S4, Stratos e Thema cosa sono? Alfa aveva nella gamma auto come la Mito vendute nei cartelloni a 9900 euro e poi aveva le varie 4C, Giulia e Stelvio vendute a 40-50 euro minimo cosè un marchio Premium o low-cost? Fiat che avrebbe potuto avere una buona gamma (razionale e emozionale insieme) non ha ricevuto nuovi modelli come una segmento B e alcuni suv e wagon migliori delle Tipo come fattura. Maserati poi lasciamo stare...... non hanno investito sul brand a livello di marketing e i modelli sono ormai decotti senza sostituti. Spiace dirlo ma avrà fatto quadrare i conti ma non ci sono più le macchine.
Ritratto di Ale94
25 luglio 2019 - 19:28
Non condivido, le auto francesi sono state dei bidoni e i francesi le hanno comprare lo stesso perchè se FCA produce bidoni come la Delta 2008, la Thema oppure una macchina come la Fiat Sedici perchè la deve comprare quando i concorrenti propongono di meglio. I marchi hanno una storia non si usano nomi come Thema, Delta ecc a caso!
Ritratto di Ale94
25 luglio 2019 - 23:24
La Thema 2011 non era una buona macchina, nata su un pianale vecchio, con una linea vecchia ed era una 300C con motori di cilindrata troppo grossa e senza una variante SW era una macchina che si sapeva già il suo destino, come la Flavia che aveva un 2.4 a benzina e costava 37900 euro è normale che non la compra nessuno tutto questo è stato fatto per dare il colpo di grazia alla Lancia e avere una “scusa” per accantonarlo peccato che per quello che è stato pagato come AD FCA una cosa del genere non è ammissibile.
Ritratto di Fr4ncesco
26 luglio 2019 - 12:15
2
Era la Chrysler 300 da poco uscita e tutt'ora in vendita e apprezzata in USA e altre parti del mondo, in relazione soprattutto al rapporto contenuti prezzo di una fullsize al prezzo di una compact.
Ritratto di Fr4ncesco
26 luglio 2019 - 12:31
2
La Delta era una vettura molto comoda e piacevole da guidare, ben rifinita, spaziosa e dalla linea originale e dettagli classici italiani, unica nel genere, con una vasta scelta di personalizzazione e in linea con la tradizione Lancia. Delta non era solo il nome della HF Integrale famosa nei rally, ma in primis di una berlina media upperclass, quindi niente di scandaloso.
Ritratto di Fr4ncesco
26 luglio 2019 - 12:11
2
Non erano affatto bidoni, erano grandissime auto, questi pregiudizio tipici degli italiani Vs prodotti italiani hanno ucciso il marchio.
Ritratto di Ale94
26 luglio 2019 - 13:44
Romiti è stata la rovina della Fiat peró Marchionne poteva investirci qualcosina per allungare il brodo e non farla sparire dall Europa e farla rimanere solo in Italia perchè le Ypsilon vendute a 8mila euro (scelte come alternativa alla Panda) facessero comodo a tutti. No non è cosí che si gestisce una società, per i conti e come economista non si può dire nulla peró la gestione dei marchi sono un fallimento totale, e ora si vedono i risultati con Alfa con -57%, Lancia che fa un +20% in Italia perchè stanno svendendo le Ypsilon, Fiat sempre con segno negativo e Maserati in caduta libera. Jeep solo si salva per la moda del Renegade.
Ritratto di federico p
26 luglio 2019 - 16:36
2
No. Cercate se non ve la ricordate Marchionne e la scelta di Sofia. Marchionne appena entrato ha trovato 2 marchi in affanno essi erano la Lancia e l'Alfa Romeo e ha fatto la cosiddetta scelta di Sofia dando i mezzi all'Alfa e lasciando senza aiuti Lancia. Poi non sappiamo cosa sarebbe successo se avesse scelto Lancia ma presumo che oggi invece di piangere il declino di Lancia avremmo pianto il declino dell'alfa quindi nulla di differente
Ritratto di Ale94
26 luglio 2019 - 20:37
Si ma fare 2 nuovi modelli Lancia per allungare il brodo non mandavi al baratro FCA ma voleva dire provarci! Bastava una nuova Delta e un suv su pianale Fiat già esistente.
Ritratto di silvano 103
26 luglio 2019 - 19:22
E' proprio per questo motivo che sarebbe stato mille volte meglio che l'Alfa fosse andata in mani straniere. Lancia poteva così fare la concorrenza alle Alfa e viceversa.
Ritratto di silvano 103
26 luglio 2019 - 21:45
La causa principale della crisi Lancia ed Alfa è che dopo che Romiti distolse i fondi dal settore auto investendoli altrove, Fiat non ebbe le risorse necessarie per creare nuovi modelli validi per entrambi i marchi. La cattiva reputazione all'estero di alcuni modelli Lancia poteva essere superata con nuovi prodotti all'altezza del marchio: la storia di Seat, Skoda e Dacia insegna che si può risorgere anche da sotto la cenere....
Ritratto di 82BOB
26 luglio 2019 - 23:57
2
Ragionamento interessante Silvano 103, e per certi versi comprensibile se ci riferiamo al periodo in cui furono fatte certe svelte o se cerchiamo alcuni degli errori che contribuirono a rendere difficile la sopravvivenza del gruppo nei primi anni 2000, ma credo che nel mezzo, tra Romiti e marchionne, Lancia e Alfa Romeo fossero vive e attive! Dagli anni '80 agli anni 2000 abbiamo visto belle vetture dei due marchi, tutte più degne (i "puristi" storcono il naso, ma i talebani dell'auto hanno un giudizio che conta meno di 0)! Penso a Thema, 164, 166, Dedra, Lybra, 33, 145/146, 147, Delta III, Giulietta, 155, 156, 159, Gtv, Spider, Brera, Ypsilon, Musa, MiTo, Z, Phedra... In Lancia ci fu l'errore di varare una K sottotono, il mai arrivato aggiornamento della bella e valida Lybra, una Thesis troppo particolare nel design (pur valido e interessante) per far fruttare un ottimo pianale dedicato e tutti gli orpelli tecnologici degni di una vettura di quel rango, una Delta che, pur essendo una gran macchina (elegante, comoda e bella), pagava il paragone con il mito della Delta Integrale anni '80! Le decisioni in campo sportivo hanno indebolito l'immagine già fragile per i noti problemi di ruggine anni '70-'80 dei marchi dopo la metà degli anni '90... Poi è arrivato maglioncino che fece fare la Ypsilon in pratica di segmento A, le Lancia/Chrysler senza debita programmazione, non fece fare la Giulia SW e GT, ed ecco che, con Ypsilon e Giulietta decotte, i due marchi poche risorse hanno per guardare al futuro! Alfa Romeo e Lancia hanno schiere di appassionati in tutto il mondo perché hanno modelli iconici che quasi nessuna casa "premium-generalista" (MB esclusa) può annoverare! A mio modo di vedere, dire che Lancia e Alfa sono in crisi per colpa di Romiti (che era un emerito strxxxx) è come dire che l'Italia non si qualificò ai mondiali di Russia 2018 per colpa delle scelte fatte da Vicini alle qualificazioni per Euro '92...
Ritratto di 82BOB
27 luglio 2019 - 07:18
2
La Delta II non era uno sgorbio, venne solo lanciata con qualche anno di ritardo rispetto alla Dedra, con quindi ripercussioni sulla percezione stilistica del prodotto, perché vollero cavalcare il successo della progenitrice. In più pagò l'abbandono delle corse a favore di Alfa Romeo. A fronte di insuccessi a livello di ammiraglie, che furono dettati da motivi diametralmente opposti (la K non aveva qualità, potenze e stile in grado di competere seriamente con MB, Thesis pagava da un lato lo stile elegante ma troppo ardito e dall'altro, soprattutto, l'assenza di un'economia di scala, perché l'ottimo telaio non ebbe sbocchi in altre produzioni del gruppo), Ypsilon, Musa, Lybra e le monovolume FIAT-PSA continuarono ad avere un ottimo successo, che poteva essere facilmente cavalcato! A dare la mazzata a Lancia fu maglioncino: non aver varato il SUV Lancia che era praticamente pronto (elegante rivisitazione della Suzuki in chiave Delta III), il downgrade della Ypsilon, la mancata sostituzione della Musa, le Lancia/Chrysler e il ritiro dai mercati europei hanno fatto molto più male a Lancia di tutti gli errori (tantissimi, non si può negare) delle dirigenze che lo hanno preceduto! I cicli del mercato automobilistico, come ci insegnano giapponesi, coreani, le case cinesi e dell'Est Europa, possono essere molto brevi, scelte oculate e decise possono rilanciare velocemente un brand! La programmazione e le scelte del passato sono importanti, ma non serve scomodare periodi ultradecennali... Per questo il paragone calcistico è calzante, sia a livello di programmazione che a livello di assorbimento delle scelte, perché dalla debacle del '91 a quella del 2017 ci furono in mezzo successi e ottimi risultati!
Ritratto di tramsi
28 luglio 2019 - 17:34
Buone auto, affatto "grandissime".
Ritratto di 82BOB
26 luglio 2019 - 18:55
2
Quoto alla grande Ale94, mancano le macchine! Aggiungerei anche che le scelte miopi e incomprensibili di marchionne hanno portato a flop e sottoutilizzo una piattaforma, quella della Giulietta, che ben altra sorte avrebbe meritato! Ora è solo Giulietta e Cherokee... Dart, 200, Pacifica, Viaggio, Ottimo, la Jeep a 7 posti... Tutte vetture vendute in pochissimi mercati e affossate dalla scarsa competenza automobilistica della dirigenza maglionciniana!
Ritratto di Ale94
28 luglio 2019 - 19:30
Certo manco le macchine, Alfa ha bisogno di una segmento B a 5 porte per fare numeri, di una nuova Giulietta di un b suv, c suv e d suv, di una Giulia restyling e sw e di una coupe e spider e perchè no di una supercar, la Lancia ha bisogno di una Ypsilon, di una Delta e di un di 3 suv fino al segmento C almeno, la Fiat ha bisogno di 2 suv almeno oltre alla 500x, di una segmento b e di una wagon migliore della Tipo. Dormono e i risultati si vedono
Ritratto di Ale94
25 luglio 2019 - 17:50
E non servono tanti modelli ma modelli costruiti bene e con l’identità del marchio di cui fanno parte.
Ritratto di Robx58
25 luglio 2019 - 19:03
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Marchionne è stato un grande economista, ha fatto tutto quello che lui poteva fare per rilanciare finanziariamente il gruppo Fiat prima e FCA dopo, però di come rilanciarlo investendo in nuove vetture e sostituendo le vecchie con cadenza di 1 lustro tra loro non ne è stato capace. Come il chirurgo che interpellato dai parenti del paziente operato risponde: l'operazione è andata benissimo, ma il paziente è morto! Marchionne ha la colpa di aver mescolato le capre con i cavoli, il rilancio di Alfa Romeo e di Maserati che è ancora in atto, è una barzelletta, il mercato non aspetta, troppi anni passano dalla presentazione di un modello alla commercializzazione. Alfieri è stata presentata 5 anni fa! La B/suv Alfa quanto ancora.... il restyling di Ghibli di Giulia, è già troppo tardi, per non parlare delle vetture scartate a priori ( Giulia sw, Mito, Punto, Croma, Musa, Delta ecc...) non possiamo dare la colpa ai cinesi o agli europei o agli italiani, se non proponi auto nuove, non vendi!!!
Ritratto di treassi
25 luglio 2019 - 20:48
Non dimentichiamo anche che in definitiva lui curava la parte finanziaria, poi le decisioni sui modelli/marchi alla fine le prendono gli Agnelli, lui faceva da parafulmine e si esponeva come un feticcio... un po come quando i politici falliscono e il lavoro sporco lo fanno fare ai tecnici e così la colpa non è loro....
Ritratto di 82BOB
27 luglio 2019 - 00:07
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Interessante treassi, è una cosa che si legge spesso, come si legge spesso che Exor ha più volte tagliato le gambe a tutte le grandi idee di rilancio di maglioncino (pilitica industriale, sviluppo di partnership, ...)! Non la sapremo mai la verità, ma personalmente, sentendo le dichiarazioni del manager e vedendo il suo operato, credo che certe scelte in ambito di prodotto (rinuncia allo sviluppo di nuove tecnologie, affossamento di Lancia e della piattaforma Compact, ad esempio...)fossero farina del suo sacco!
Ritratto di silvano 103
26 luglio 2019 - 14:03
Morale della favola? Forse gli Agnelli avrebbero fatto meglio a vendere tutto tenendosi solo Ferrari, Alfa e Maserati, pochi modelli di alta gamma dove si guadagna di più e buona notte al secchio, tanto alla lunga penso che andrà a finire così. Lo stato inglese dopo aver acquisito tutti i marchi di auto in difficoltà non fu in grado di gestirli e stanco delle continue perdite, li vendette tutti all'estero, ora si ritrova con le fabbriche in piena attività e Land Rover, Mini, Jaguar e R.R. che sebbene di proprietà estera, sfornano nuovi modelli in continuazione....
Ritratto di silvano 103
26 luglio 2019 - 16:03
Le Mini, Land Rover, Jaguar dove le fabbricano?
Ritratto di silvano 103
26 luglio 2019 - 19:11
Le conseguenze della Brexit non si potevano e non si possono prevedere, ma 20 anni fa la vendita di tutto il settore auto agli stranieri è stata una mossa vincente per lo stato inglese, senza aspettare il santo Marchionne di turno....
Ritratto di 82BOB
26 luglio 2019 - 18:59
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Impossibile darti torto Robx58! Pochi modelli, queli che escono di produzione non sostituiti, di modelli in nuovi segmenti ancora meno, nuove tecnologie lasciate oltreoceano per troppo tempo, i vantaggi in metano, gpl, idrogeno, elettrico depauperati per la scarsa lungimiranza del maglioncinato... Ovvio che il paziente è morto! Godono solo Jeep e RAM!
Ritratto di SHVRENTZ
25 luglio 2019 - 20:58
NON MI MANCA PER NIENTE.
Ritratto di silvano 103
25 luglio 2019 - 20:59
E' vero che Marchionne non ha investito niente per risollevare il marchio Lancia (tanto non aveva appeal all'estero, sebbene la Delta integrale avesse vinto 5 titoli mondiali rally consecutivi e ne avesse una in garage, dubito anche la sapesse guidare sul serio), ma la crisi di Lancia viene da lontano. Il primo responsabile fu Prodi che "regalò" l'Alfa agli Agnelli privando così la Fiat di ogni altro concorrente sul suolo italiano e ponendo di fatto la Fiat in difficoltà a portare avanti due brand (Lancia ed Alfa) così importanti ed in parte sovrapponibili. Il secondo responsabile fu Romiti che costrinse l'ing. Ghidella ad andarsene, (dopo che aveva risollevato la Fiat con modelli validi come Uno, Tipo, Delta, Thema, Croma) in quanto non riteneva più il settore auto come quello principale e distolse ingenti capitali in altri settori (editoria, assicurazioni, finanza ecc.) ponendo di fatto le basi della futura crisi del gruppo alla fine degli anni 90.
Ritratto di silvano 103
26 luglio 2019 - 16:04
Ed è proprio l'acquisizione dell' Alfa che ha posto le basi per la fine di Lancia, è questo che volevo dire....
Ritratto di tramsi
28 luglio 2019 - 17:37
Non hanno saputo gestire correttamente le diversità dei 2 marchi, Alfa e Lancia, inizialmente a scapito di Alfa, adesso di Lancia.
Ritratto di manuel1975
25 luglio 2019 - 22:21
Alfa e Lancia erano del gruppo Iri quindi statali ma dopo l'avvento di prodi e degli ordini dell'europa gli hanno venduti alla fiat
Ritratto di probus78
25 luglio 2019 - 22:45
Quello che era il gruppo Fiat (valeva un quinto di General Motors) oggi sono 3 società denominate Fca, Cnh e Ferrari, complessivamente più importanti di Gm come valore in borsa. 20 anni fa una cosa del genere sarebbe stata considerata fantascienza. Eppure è successo, malgrado l eterna crisi ed il declino italiano ed europeo.
Ritratto di CR1
26 luglio 2019 - 06:32
pace all' Anima sua . Sara ricordato odiosamente da tanti x quello che ha detto , cose buone le ha fatte , discutibili molte . Un buon ricordo di sicuro rimarrà a chi ha riempito il portafoglio
Ritratto di GeorgeN
27 luglio 2019 - 08:22
1 anno senza il bastar-distruttore che, con la sua folle strategia delle 0 novità per azzerrare il debito aziendale, ha portato al declino inesorabile dell'intero gruppo e adesso i nuovi manager fanno solo promesse e non sanno che modelli fare per risollevare le vendite. Nel plan products avevano promesso la giulietta restyling; gtv; c-suv; e-suv; 8c... niente di tutto questo salvo qualche concept e promesse che a nessuno ci crede più. Con quella strategia ha portato alla vendita della MM perchè rimasti senza soldi. Poi soldi finiti tra le varie multe; acquisti credits verdi della Tesla (anzichè investire in nuovi motori ibridi) e robette varie che non attengono alla produzione industriale. Per questo c'è stata l'ira di D1o...
Ritratto di bridge
28 luglio 2019 - 23:57
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Povero Sergio... Trollare FCA non è più la stessa cosa senza lui. Nonostante non mai stato un suo sostenitore mi è spiaciuto molto per la sua prematura ed improvisa scomparsa. Mi manca :(