IN ARRIVO UN “DIVORZIO”? - Secondo quanto riportato da Automotive News, in occasione dell’incontro del 30 ottobre 2018 con gli analisti, Mike Manley, Ceo di FCA, ha dichiarato che forse è stato un errore unire Alfa Romeo e Maserati a livello gestionale. Secondo Manley l’accorpamento Alfa-Maserati è stato strategicamente sbagliato perché ha ridotto l’attenzione sulla casa di Modena spostandolo sull’Alfa Romeo, portandola quindi ad essere considerata troppo poco come una marca di lusso. A detta di Manley l’errato posizionamento è stato uno dei motivi dell’attuale situazione congiunturale della Maserati. I numeri di ritorno dal terzo trimestre sono impietosi e dicono che i ricavi del Tridente sono crollati dell'87%, le consegne sono scese complessivamente del 19% (8.800 unità), e i margini di profitto sono passati dal 13,8% dello stesso trimestre dello scorso anno al 2,4%.
TORNA WESTER - Per invertire la tendenza Manley ha richiamato alla guida della Maserati Harald Wester, che ha una buona conoscenza del mercato del lusso e un profondo know-how della casa, poiché l’ha diretta (insieme all’Alfa Romeo) dal 2008 al 2016. Una delle prime mosse operative di Wester per riposizionare la Maserati è stata quella di reclutare dalla Ferrari un dirigente esperto in vendite e marketing ultraluxury, Jean-Philippe Leloup, che in precedenza aveva diretto le operazioni commerciali del Cavallino Rampante nell'Europa centrale e orientale. Il neo arrivato Jean-Philippe Leloup guiderà una nuova organizzazione chiamata Maserati Commercial. Secondo Manley ci vorranno almeno due trimestri per risolvere alcuni dei problemi relativi al canale di distribuzione ed i frutti di Wester e del suo team si vedranno a partire dalla seconda metà del 2019. Il Ceo della FCA resta comunque fiducioso sul raggiungimento, entro il 2022, dell'obiettivo del margine operativo del 15%.
IL PROBLEMA LEVANTE - Decisamente meno fiduciosi risultano gli analisti. Felipe Munoz, analista di JATO Dynamics, sentito da Automotive News, ha dichiarato che il problema principale della Maserati è la mancanza di nuovi prodotti e l’assenza di un sistematico rinnovo della gamma. Ad esempio la suv Maserati Levante, ha ormai due anni e ed è l’unica SUV premium di grandi dimensioni i cui numeri non sono in crescita. Secondo l’analista le performance commerciali della Levante risentono del sistematico rinnovamento della gamma delle rivali come la Porsche Cayenne, la BMW X5 e la Mercedes GLE. La brusca frenata della Maserati è dovuta anche ad un rallentamento del mercato cinese e ai nuovi standard europei di emissione WLTP.
IL PIANO 2022 - La Maserati deve sì essere riposizionata sul mercato, ma ha assoluto bisogno di rinnovare ed ampliare la propria gamma. Il piano industriale 2018-2022 presentato a giugno 2018 prevede l’introduzione della Maserati Alfieri, coupé ad alte prestazioni declinata anche in versione cabriolet. La vettura, costruita su una nuova piattaforma modulare in alluminio, sarà offerta sia ibrida plug-in, che nella variante completamente elettrica. La Alfieri prenderà il posto della GranTurismo e della GranCabrio giunte ormai a fine carriera. L’ambizioso business plan, che vede come obiettivo il raggiungimento di 100.000 auto vendute nel 2022, prevede inoltre la completa elettrificazione della gamma con versioni ibride ed elettriche pure, e di conseguenza l’addio al diesel. Oltre alla Maserati Alfieri, Coupé e Cabrio, verranno introdotte un’inedita SUV concorrente della Porsche Macan, la nuova Quattroporte, la seconda generazione della Levante e la nuova Ghibli.