RITORNO AL PASSATO? - La DeLorean Motor Company è una casa automobilistica statunitense, fondata nel 1975 e diventata celebre per la DMC-12 (nella foto), il cui enorme successo è legato ai film della saga “Ritorno al futuro”. La DeLorean è andata in bancarotta nel 1983 e da allora non sono mancate le ipotesi di rilancio, nessuna delle quali ha fornito risultato concreti. Nel 2011 emerse l'ipotesi, mai concretizzata, di trasformare la DMC-12 in vettura elettrica. L’ultima in ordine di tempo è di questi giorni: Stephen Wynne, attuale proprietario dell’azienda (rilevata nel 1995), ha confermato alla statunitense KPRC che intende avviare la produzione di nuove vetture. La casa si occupa ad oggi di effettuare la manutenzione delle DeLorean storiche.
LEGGE PIÙ FLESSIBILE - La speranza coltivata da Wynne trae origine da una legge recentemente approvata negli Stati Uniti, la Low Volume Motor Vehicle Manufacturers Act, che facilita le operazioni necessarie per mettere in commercio un’automobile dalla linea vintage ma con particolari meccanici di nuova generazione: ciò sarà possibile esentando le case automobilistiche più piccole dal rispetto delle norme di sicurezza imposte ai colossi del settore. In tal modo verranno tagliati costi di produzione e sviluppo. Wynne non ha nascosto le criticità dell’operazione. Molto prudente è anche il tono di un comunicato sulla pagina Facebook della DeLorean Motor Company, nel quale si legge che “rimangono un certo numero di ostacoli. Stiamo valutando se avremo la possibilità di andare avanti”.
SERIE LIMITATA? - Wynme non ha fornito dettagli precisi sulle caratteristiche dell’auto, ma indiscrezioni danno per sicuro un lotto iniziale di circa trecento DMC-12. Il prezzo di ciascuna sarà compreso fra gli 80.000 e i 100.000 dollari (73.400-91.700 euro). La sede della DeLorean si trova oggi a Humble, in Texas, ma l’impianto storico dell’azienda era basato invece a Belfast, in Irlanda del Nord. Secondo le stime, ad oggi vi sarebbero circa seimila DMC-12 in circolazione. La coupé venne disegnata da Giorgetto Giugiaro e condivideva numerosi elementi meccanici con la Lotus Esprit, mentre il motore era il sei cilindri a V 2.8 realizzato da Peugeot, Renault e Volvo.