Il Governo italiano ha inviato alla Commissione Europea il PNRR, Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza, che contiene al suo interno una serie di misure migliorative che serviranno per ottenere le risorse previste dal Recovery Fund, messe a disposizione dell’Unione Europea per far fronte alla crisi causata dalla pandemia (qui per saperne di più).
Tuttavia, stando alle dichiarazioni di Michele Crisci, presidente dell’UNRAE (nella foto sopra), l’associazione nazionale delle case estere, nel piano presentato dal governo Draghi non sono previste specifiche risorse per il rilancio del settore automobilistico. Quindi, pur condividendo misure come il potenziamento della rete ferroviaria e dell’alta velocità, la realizzazione di piste ciclabili, le infrastrutture di ricarica elettriche e a idrogeno, l’UNRAE lamenta l’assenza di provvedimenti ad hoc per tutta la filiera automobilistica. E in particolare per favorire il ricambio del parco auto circolante, che in Italia è tra i più vecchi in Europa.
Risultano inoltre assenti la riforma del Codice della Strada, che l’UNRAE ritiene necessaria per adeguare norme obsolete alle nuove forme di mobilità e alle normative internazionali, oltre a una modifica del quadro fiscale, penalizzante in confronto ai principali paesi della UE, specie nell’imposizione sulle auto aziendali e nella mancanza di sgravi fiscali per le imprese di autotrasporto che investono in veicoli di ultima generazione.
L’UNRAE quindi auspica l’istituzione di un “Tavolo automotive” volto a individuare le migliori soluzioni per includere il settore dell’auto nei programmi di modernizzazione del Paese.