NORD AMERICA, TERRA PROMESSA - Svelata nel 1994, la Toyota RAV4 è stata fra le prime suv compatte ad arrivare sul mercato. Da allora si è imposta in tutto il mondo e ha saputo affermarsi come uno fra i modelli di maggior successo della casa giapponese, che alla fine di febbraio 2020 ne ha venduto l’esemplare numero 10 milioni. Di questi, circa 2 milioni hanno raggiunto l’Europa, sebbene il mercato principale sia di gran lunga quello nord americano: nel 2019, l’anno migliore nella sua storia, la RAV4 ha raggiunto le 535.000 immatricolazioni in Nord America, le 133.000 in Europa e le 127.000 in Cina. Alla luce di questo importante traguardo, ripercorriamo la storia della Toyota RAV4 e delle sue 5 generazioni.
> PRIMA GENERAZIONE
Il progetto della Toyota RAV4 prese il via nel 1989, quando la casa giapponese “fiutò” le potenzialità delle suv (all’epoca un tipo di carrozzeria poco diffuso) e iniziò a sviluppare un modello più compatto di quelli sul mercato, disponibile con trazione anteriore o integrale e un pianale di derivazione automobilistica, con parti condivise con le berline Corolla e Carina. La RAV4, il cui nome significa Recreational Activity Vehicle: 4-wheel drive (veicolo per le attività ricreative con 4 ruote motrici), fu lanciato a maggio del 1994 in Giappone. Due le varianti: a 3 porte, lunga 369 cm (anche con la capote posteriore in tela), e a 5 porte, di 415 cm. La carrozzeria ha forme morbide e dettagli ispirati al mondo dei fuoristrada, come gli ampi fascioni non verniciati e la ruota di scorta esterna. Il motore è un benzina 2.0 da 129 CV.
> SECONDA GENERAZIONE
La seconda Toyota RAV4 arriva a metà 2000 e ha dimensioni maggiori: la lunghezza della 3 porte cresce a 388 cm, mentre la 5 porte arriva a 419 cm. A cambiare è pure l’altezza, che passa da 164 a 170 cm. La carrozzeria rompe con il passato e diventa più spigolosa, come denotano i fari e la parte sopra i passaruota, meno sinuosa e avvolgente. Resta la ruota di scorta all’esterno, ma l’impressione è di una suv dallo stile più rivolto alla strada del vecchio modello. Oltre ai motori benzina, di 1.8 (125 CV) e 2.0 litri (150 CV), c’è un turbodiesel 2.0 da 115 CV.
> TERZA GENERAZIONE
Nel 2006 la Toyota lancia sul mercato la terza generazione della RAV4, il cui stile è evoluto rispetto al precedente modello: il frontale, sempre di aspetto massiccio, è più scolpito, mentre i fanali posteriori si sviluppano anche lateralmente. La ruota di scorta esterna è disponibile solo per alcune versioni e questo conferisce alla RAV4 un look ancora più “stradale”. Non c’è più la variante con 3 porte, e quella con 5 porte raggiunge i 440 cm di lunghezza. I motori sono il benzina 2.0 da 152 CV, oltre al turbodiesel 2.2 nelle versioni da 136 e 177 CV.
> QUARTA GENERAZIONE
La quarta generazione della Toyota RAV4, svelata a fine 2012, cresce ancora in lunghezza (misura 461 cm) e ha un look più moderno e di rottura: la mascherina è meno estesa, le fiancate sono levigate ed i fanali si sviluppano orizzontalmente. È assente la ruota di scorta esterna. Per la prima volta, oltre ai motori benzina 2.0 e diesel 2.2, arriva il sistema ibrido: debutta nel 2016 ed è composto dal benzina 2.5, al quale si affiancano un motore elettrico (per la versione 2WD) o due motori elettrico (per la 4x4). Per entrambe, la potenza complessiva è di 197 CV.
> QUINTA GENERAZIONE
Il 2018 è l’anno della quinta generazione della Toyota RAV4, più corta di 1 cm e con un look ancora più distintivo: a risaltare sono l’ampia mascherina, che torna a sviluppo orizzontale, i passaruota squadrati e il lunotto inclinato. Basata sul pianale delle berline Corolla e Prius, ha il passo maggiorato di 3 cm e gli sbalzi della carrozzeria ridotti. In alcuni Paesi esteri ci sono i benzina 2.0 e 2.5, mentre in Italia si può avere solo l’ibrido, evoluto rispetto al precedente: il benzina è sempre di 2.5 litri, ma la potenza sale a 218 CV per la versione con un motore elettrico e a 222 CV per quella con due. Entro fine 2020 arriverà anche l’ibrida plug in, con le batterie ricaricabili dall’esterno e 306 CV.