UNA SUV AL SUO POSTO - Dopo 21 milioni di esemplari costruiti dal 1938, la Volkswagen Maggiolino esce definitivamente di produzione: l’ultimo esemplare della terza generazione verrà costruito oggi, mercoledì 10 luglio, nella fabbrica messicana di Puebla, l’ultima al mondo in cui è ancora prodotta; al suo posto verrà realizzata una suv compatta per il Nord America. La Volkswagen ha deciso per l’occasione di organizzare una cerimonia a Puebla, con la quale dare l’ultimo saluto ad una fra le auto più celebri della sua storia, voluta all’inizio degli Anni 30 dal dittatore tedesco Adolf Hitler, che incaricò l’ingegnere Ferdinand Porsche di sviluppare un'auto per il popolo, perché a quell'epoca le vetture erano costosi oggetti per le élite: da questo progetto sarebbe nata la Volkswagen (traduzione letterale di auto del popolo).
SOPRATTUTTO ECONOMICA - Nell’idea iniziale, la Volkswagen Maggiolino (chiamata Kafer in Germania e Beetle in alcuni Paesi esteri) sarebbe dovuta essere un’auto economica in grado di trasportare due adulti e tre bambini, con un motore abbastanza potente per farla viaggiare in autostrada ma non troppo oneroso da mantenere: doveva consumare al massimo 7 litri di benzina ogni 100 chilometri. La Beetle inoltre doveva avere un motore raffreddato ad aria, meno complesso da mantenere rispetto a quelli a liquido, e un prezzo non superiore a 990 marchi, in linea con alcuni mezzi a due ruote. Porsche accolse queste indicazioni e nell'ottobre del 1935 ultimò i primi due esemplari della Beetle, con un look molto simile a quello definitivo, reso inconfondibile dal tetto arrotondato e dagli archi passaruota sporgenti.
IL “BOOM” DOPO LA GUERRA - La Volkswagen Maggiolino entrò in produzione nel maggio 1936, dotata di un motore 1.0 con architettura boxer (i quattro cilindri sono contrapposti) e 25 CV di potenza, montato a sbalzo nella parte posteriore. La produzione della Volkswagen Maggiolino subì una battuta d'arresto in concomitanza con la Seconda Guerra Mondiale, ma a confitto concluso le vendite decollarono (complice la ripresa economica della Germania) e nel 1972 gli esemplari realizzati erano già 15 milioni, più della Ford Model T, che fino a quel momento era l'auto più venduta della storia. Nel corso degli anni la Volkswagen Maggiolino è stata realizzata in molte varianti di carrozzeria (fra cui la nota Cabriolet) e aggiornata diverse volte, a partire dal motore, che nel 1954 venne potenziato a 36 CV. Dal suo telaio è derivato anche il furgoncino noto come Volkswagen Bulli.
LA CRISI - Dagli Anni 70 però la Volkswagen Maggiolino subì la concorrenza delle utilitarie più recenti e moderne, tanto che a fine Anni 60 la casa tedesca si trovò costretta a lanciare altri modelli per sopperire al calo di vendite: prima le meno fortunate Type 3 e Type 4, poi la Golf (nel 1974). La Maggiolino però ha continuato ad essere prodotta e venduta all'estero, in Paesi con un pubblico di automobilisti meno esigente rispetto all’Europa o agli Stati Uniti: qui la Beetle ha continuato a far valere le sue caratteristiche di affidabilità e robustezza. L'ultimo esemplare è stato assemblato nel luglio 2003 in Messico.
SARÀ ELETTRICA? - La casa tedesca ha sperato di replicare il successo del Maggiolino con la sua erede, lanciata nel 1997 con il nome New Beetle: lo stile è ispirato all’auto originale, a partire dal tetto arrotondato, ma il pianale a trazione anteriore ed i motori sono condivisi con la Golf dell’epoca. La Volkswagen New Beetle non ha mai avvicinato le vendite dell’antenata e ha ceduto il posto nel 2011 alla terza generazione, tornata a chiamarsi Beetle, che è basata sulla Golf odierna ma con linee più scolpite del modello precedente. Klaus Bischoff, il numero uno dello stile per il marchio Volkswagen, ha fatto “sognare” i fan della Beetle quando l’anno scorso ha rivelato che la compatta potrebbe “rinascere” entro pochi anni dotata di un motore elettrico.