PIATTAFORMA NUOVA - Dopo un bel battage che ha portato a svelarne molte peculiarità prima del lancio, ecco la seconda generazione della
Volvo XC90 (guarda il
video più in basso): la suv svedese di grandi dimensioni nasce sulla piattaforma modulare SPA (
qui per saperne di più) da cui deriveranno le Volvo di taglia medio-grande del futuro e che promette un risparmio sul peso e un migliore sfruttamento dello spazio (ci sono sette posti grazie a un'inedita terza fila di sedili). Rispetto alla
Volvo XC90 che sostituisce (e che conclude la carriera dopo 12 anni di onorato servizio), di fatto non c'è una vite intercambiabile. La nuova suv, che dovrebbe arrivare a maggio
2015 da circa 52.500 euro, si confronterà sul mercato con le tedesche Audi Q7, BMW X5, Mercedes M e GL e sarà un tassello importante nella crescita della casa, che nel 2013 ha consegnato poco meno di 430.000 auto, soprattutto in Cina e Usa, suoi principali mercati. L'obiettivo? 800.000 auto l'anno entro il 2020.
SI EVOLVE BENE - L'estetica è imponente, ma più snella rispetto alla precedente Volvo XC90; in coda, i gruppi ottici marcatamente verticali sono un marchio di fabbrica Volvo, al pari del muso con linee più morbide del previsto e una mascherina di generose dimensioni, cui fanno da contraltare fari sottili. Gli interni, che sono in grado di ospitare fino a 7 passeggeri, meritano un cenno a parte: l'impianto multimediale presenta tutte le funzioni che ci si può aspettare dalla classe di appartenenza, dalla sincronizzazione degli smartphone via Apple CarPlay o Android Auto, ad applicazioni specifiche per la ricerca di parcheggio. L'impianto audio è di provenienza B&W: sono 1400 i Watt promessi dall'amplificazione in classe D e 19 gli altoparlanti in tutto.
IBRIDO AL TOP - I motori della Volvo XC90 sono a quattro cilindri, a gasolio e benzina, con diversi livelli di sovralimentazione per privilegiare consumi ed emissioni o potenza. Anche se va sottolineato come il top di gamma T8 preveda un sistema ibrido (di tipo ricaricabile, con un'autonomia di 40 km nella modalità solo elettrica) composto da un 2.0 a benzina con doppia sovralimentazione (turbo più compressore volumetrico) che trasmette il moto alle ruote anteriore, e da un motore elettrico da 80 CV collegato alle ruote posteriori, ottenendo così la trazione integrale: ai 400 CV di potenza complessiva si contrappongono emissioni di CO2 pari a 60 g/km dichiarati. Vi sono poi, per chi preferisce il diesel, il D5 4 cilindri 2.0 bi-turbo, che sviluppa 225 CV e ha un consumo dichiarato pari a 16,7 km/litro e il fratello minore D4 monoturbo da 190 CV che promette 20 km/litro tondi tondi. A benzina vi sono invece il T6 con compressore volumetrico da 320 CV e il T5 da 254 CV. I motori sono tutti appartenenti alla nuova famiglia Drive-E- della Volvo, omologati Euro 6. A richiesta si può avere il nuovo cambio automatico a 8 rapporti appositamente sviluppato con la Aisin.