Ieri e oggi, sempre con sprint
I 60 anni che dividono la prima
Alfa Romeo Giulietta Sprint (1954) dalla sua progenitrice di oggi sono un’eternità nel mondo dell’auto, quindi non stupisce che le due vetture non abbiano praticamente nulla in comune: tranne il temperamento brillante. Prima di guidare il modello storico (per gli appassionati della storia del marchio, c’è un nuovo sito:
alfaromeohalloflegends.com), concentriamoci su quella nuova. In vendita dal 2010 e leggermente aggiornata un anno fa, l’Alfa Romeo Giulietta ha un aspetto ancora attuale e gradevole: oltre a celebrare l’antenata, il nuovo allestimento Sprint ha una connotazione più sportiva, evidenziata dai dettagli color antracite (le maniglie delle porte, i retrovisori e le lamelle dello scudetto Alfa), dalle minigonne e dal paraurti posteriore con (finto) estrattore d’aria, da cui sbucano due tubi di scarico (di maggior diametro rispetto a quelli delle altre Alfa Romeo Giulietta).
Sei motori
Già in vendita, l’Alfa Romeo Giulietta Sprint è disponibile con tre unità a gasolio: il 1.6 da 105 CV e i 2.0 da 150 e 175 CV. Non mancano il 1.4 turbo a Gpl (120 cavalli) e i quattro cilindri a benzina 1.4 MultiAir, con 170 CV e nell’inedita versione da 150 (quello del test). I prezzi, compresi fra 25.900 e 31.200 euro, includono solo l’indispensabile: climatizzatore automatico bizona, fendinebbia, radio con Bluetooth e ruote in lega di 17”.
Finiture in alcantara
L’abitacolo dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint si distingue per alcuni dettagli “racing”. La cornice della plancia e i pannelli delle porte hanno un rivestimento morbido, che richiama la trama della fibra di carbonio; i sedili in tessuto e Alcantara presentano la scritta Sprint ricamata nel poggiatesta mentre il volante in pelle ha le cuciture rosse. Per il resto, l’interno si conferma ben fatto, ma sempre carente di portaoggetti e di spazio per chi siede dietro.
Diverte con poco impegno
Pur non graffianti, i 150 cavalli del nuovo 1.4 turbo MultiAir spingono decisi, a tutti i regimi. Dotata di larghe ruote brunite di 18” (900 euro) l’Alfa Romeo Giulietta Sprint è brillante e conferma le qualità delle altre versioni. Molto stabile, infonde sicurezza e, nei percorsi tortuosi, mette in luce una buona agilità. Lo sterzo, pesante nella modalità più sportiva (Dynamic) delle tre selezionabili con il manettino DNA, è preciso, quanto il cambio a sei marce. Nel test, condotto non risparmiando la meccanica, i consumi non sono stati bassi: il computer di bordo ha calcolato una media di circa 10 km/l.
Alla guida dell’antenata
Così piccola (è lunga solo 398 cm) rispetto alle vetture di oggi, e con le pinne posteriori che alloggiano i fanali, l’Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce ha un aspetto d’altri tempi, ma sempre seducente. Rispetto al modello standard la Veloce (che debuttò nel 1956) è più potente (il 1.3 ha 80 CV anziché 65) e leggera (i finestrini sono in perspex e alcuni elementi della carrozzeria in alluminio). Calati nel semplice, ma accogliente abitacolo, si trova una posizione di guida comoda, con il sedile soffice e il volante di grande diametro. La strumentazione con tre elementi circolari è completa mentre ai pedali incernierati nel pavimento ci si abitua presto. Girata la chiave, il bialbero si mette in moto senza esitazioni e gira regolare. Basta sfiorare l’acceleratore e prende i giri con brio, accompagnato da un rombo “pieno”. Presa confidenza con questa signora d’altri tempi, apprezziamo la precisione del cambio nell’inserire le marce con la lunga leva e anche dello sterzo. L’agilità dell’auto (pesa solo 780 kg) invoglia ad alzare il ritmo e, nonostante il rollio marcato, tiene bene la strada.
Secondo noi
Pregi
> Aspetto. Anche se va per i cinque anni, la carrozzeria è ancora moderna e la caratterizzazione sportiva di questa versione si nota senza essere eccessiva.
> Guida. Sempre gradevole e sicura.
> Motore. Spinge bene fin dai bassi regimi.
Difetti
> Posti dietro. Specie in altezza non sono dei più ampi.
> Portaoggetti. Sono poco numerosi e poco capienti.
> Visibilità. Quella posteriore è ostacolata dal lunotto piccolo e dai larghi montanti del tetto.