Più grande e cattiva
La nuova
BMW Serie 2 Coupé, già disponibile in concessionaria, sostituisce la BMW Serie 1 Coupé, rispetto alla quale ha un aspetto più muscoloso e importante: cresciuta in lunghezza di 7 centimetri, beneficia anche di un aumento di 4 cm per entrambe le carreggiate. Il profilo è slanciato, ma il lunotto parecchio inclinato non favorisce la visibilità posteriore. Le ampie nervature che attraversano la fiancata all’altezza della maniglia della porte, i fari sottili e allungati, la mascherina di ampie dimensioni e le generose prese d'aria non lasciano dubbi sulla grinta della vettura. La caratterizzazione più sportiva è quella della versione che abbiamo guidato, la M Sport: assetto ribassato di un centimetro, cerchi in lega specifici di 17” e terminale di scarico cromato.
La grinta c’è, lo spazio meno
Al posto di guida (ma anche a quello del passeggero) si accede “calandosi” leggermente nella vettura (la seduta è decisamente bassa). L’impressione è che la BMW Serie 2 Coupé sia un’auto di qualità: materiali e assemblaggi non deludono, sebbene le alette parasole siano piuttosto economiche; la maggior parte dei servizi di bordo si controlla tramite una pratica manopola nel tunnel centrale, circondata dai tasti per la gestione delle funzioni di bordo, tra cui la radio (di serie), il navigatore satellitare (a richiesta, a partire da 1.300 euro) e il vivavoce Bluetooth (310 euro, con presa Usb compresa). Su questa versione M Sport non mancano i dettagli corsaioli: appoggio per il piede sinistro del guidatore e battitacco in alluminio con il logo M, sedili sportivi (contengono bene ma fanno soffrire un po’ chi è di taglia forte), plancia con inserti in alluminio. Nonostante l’aumento di dimensioni rispetto alla Serie 1 Coupé, lasciano a desiderare l’accessibilità al divano e lo spazio per chi siede dietro, che si trova a dover fare i conti con il divano stretto (largo 130 cm), con l’ingombro del tunnel e con lo scarso spazio per le ginocchia.Va meglio con il bagagliaio; per una coupé lunga 443 cm, la capacità non è male (390 litri) e (per 270 euro) si può avere lo schienale reclinabile in tre parti separate (permette, per esempio, di viaggiare in quattro caricando gli sci).
Tiene bene la strada
La BMW Serie 2 Coupé ha sfoderato qualità dinamiche da vera sportiva, rivelandosi agile e facile da guidare, grazie anche all’impostazione meccanica: la trazione alle ruote posteriori favorisce il bilanciamento delle masse e la maneggevolezza. Inoltre, grazie allo sterzo con servocomando a rapporto variabile (diventa più diretto nelle curve più strette) e al selettore che permette di adattare la risposta della vettura allo stile di guida, è possibile enfatizzare il comfort o la sportività. Il quattro cilindri common-rail, oltre che non troppo rumoroso, è sempre pronto a rispondere all’acceleratore, specie selezionando la modalità Sport: nonostante le notevoli prestazioni (i 230 km/h di velocità massima e i 7,2 secondi per passare da 0 a 100 orari ci sono sembrati realistici) che la vettura permette facilmente di apprezzare, nel corso del test il 2.0 turbodiesel da 184 CV si è dimostrato piacevolmente parco (in un percorso misto abbiamo ottenuto, secondo il computer di bordo, una media di 17 km/l). Particolarmente riuscito l’abbinamento con il rapido e dolce cambio automatico a otto marce, un optional utile ma non esattamente a buon mercato (2.160 euro). Piuttosto cari anche altri accessori a richiesta, quasi… indispensabili, considerato il prezzo dell’auto (su altre vetture di livello analogo sono di serie): i sensori di parcheggio posteriori (750 euro) e il cruise control (1.290 euro), che include il sistema di frenata automatica.
Secondo noi
PREGI
> Finiture. La vettura è costruita con cura, e la personalizzazione M Sport degli interni è riuscita.
> Guida. L’assetto è equilibrato e lo sterzo, a rapporto variabile, è molto preciso.
> Motore. Spinge sempre bene e promette di essere anche economo nei consumi.
DIFETTI
> Dotazione. Meriterebbe almeno il cruise control e i sensori di parcheggio di serie, visto il prezzo dell’auto.
> Posti dietro. Lasciano a desiderare l’accessibilità al divano e lo spazio per chi siede dietro.
> Visibilità. Il lunotto è molto inclinato e non rende semplice valutare ciò che accade alle spalle: in manovra, sarebbe meglio affidarsi ai sensori di distanza (optional).