Già Euro 6
Via di mezzo fra una monovolume sportiva e una wagon, la
Citroën DS5 si distingue per l’aspetto personale che, a quasi tre anni dal debutto, non si rivela invecchiato: niente aggiornamenti estetici, quindi, in occasione dell’adozione di questo nuovo motore 2.0 turbodiesel. Forte di 181 cavalli, questa è l’unità a gasolio più potente disponibile per la questo modello: l’omologazione secondo le norme antinquinamento Euro 6 ha richiesto consistenti interventi, soprattutto all’impianto di scarico. Al catalizzatore e al filtro antiparticolato, già utilizzati per i motori Euro 5, questo 2.0 aggiunge quindi un terzo filtro che, tramite iniezioni periodiche di additivo AdBlue (un preparato a base di urea), abbatte le emissioni di ossido d’azoto. Il serbatoio di questo liquido (17 litri) va rifornito ogni 20.000 km.
Oltre 30.000 euro
Già in vendita, la Citroën DS5 2.0 BlueHDi è proposta soltanto con il cambio automatico a sei marce. Gli allestimenti sono quattro, proposti in una “forbice” di prezzi non eccessivamente “aperta”: si va dai 35.150 euro della Chic (di serie, cerchi in lega di 17”, climatizzatore bizona, cruise control e fendinebbia), ai 41.650 della Sport Chic (aggiunge gli interni in pelle, il navigatore con la retrocamera e i sedili anteriori riscaldabili). La So Chic del test costa 2.500 euro in più della “base” Chic, rispetto alla quale ha in più i cerchi in lega di 18”, i sedili parzialmente in pelle, gli indispensabili sensori posteriori di distanza (dietro si vede davvero poco) e il bel tetto panoramico diviso in tre parti. La quarta variante (Business, pensata per chi fa molti chilometri per lavoro ed equipaggiata con il navigatore di serie) si colloca appena sotto la versione più cara.
Salotto accogliente
Rifinito con cura e luminoso grazie al tetto in cristallo, l’abitacolo della Citroën DS5 si presenta moderno e spazioso. La plancia è sinuosa e poco invadente, mentre la disposizione dei comandi nella consolle, pur singolare, risulta pratica (ricercato l’orologio analogico). Riuscito anche il cruscotto digitale diviso in tre elementi anche se, prima di riuscire a leggerlo bene al primo colpo d’occhio, un certo periodo d’assuefazione è necessario. Il baule ha una buona capienza (468 litri con tutti i sedili in uso, 1288 a divano ripiegato), ma la soglia di carico è un po’ troppo alta da terra (77 cm).
Il motore è fluido, il cambio no
Già dopo pochi chilometri la Citroën DS5 2.0 BlueHDi So Chic Automatica mette in luce le qualità del nuovo motore a gasolio: è regolare nel funzionamento e, a qualsiasi regime, pronto nelle risposte. Tuttavia, con 181 cavalli (e vista l’indole sportiva dell’auto) ci saremmo aspettata una maggiore verve. Comunque, l’apprezzabile tempo dichiarato per coprire lo “0-100” (9,2) secondi ci è sembrato verosimile, come la velocità massima di 220 km/h. Migliorabile, invece, il cambio: si tratta un tradizionale automatico con convertitore di coppia (dotato anche della modalità sportiva e di quella per affrontare al meglio i fondi scivolosi, attivabili con due tasti) che, però, non si segnala per una particolare fluidità di funzionamento. C’è pure la modalità manuale, per selezionare le sei marce muovendo la leva del cambio in avanti e all’indietro: stupisce, quindi, che una vettura di carattere così dinamico sia priva delle levette dietro il volante.
Tiene bene, ma è dura
Non manca, invece, un assetto solido che, insieme alle ruote di ben 18”, contribuisce a garantire alla Citroën DS5 2.0 BlueHDi So Chic Automatica una notevole tenuta di strada e una buona agilità, anche se a scapito del comfort: le sconnessioni dell’asfalto non vengono granché filtrate. I freni sono potenti mentre lo sterzo non delude (anche se nella guida impegnata lo si vorrebbe un po’ più preciso e diretto). Non male, infine, i consumi: alla fine del test, svolto su ogni tipo di percorso, il computer di bordo indicava una media di 13 km/l.
Secondo noi
Pregi
> Interni. Sono moderni e spaziosi
> Originalità. L’aspetto della carrozzeria è gradevole e inconfondibile.
> Tenuta di strada. Risulta sempre sicura.
Difetti
> Cambio. Un “onesto” automatico, ma si può far di meglio.
> Comfort. Viene in parte limitato dalla taratura dura delle sospensioni.
> Visibilità. Specie dietro, è carente.