Tutta grinta e muscoli
Frutto di un accordo tra la Infiniti (il marchio di lusso della Nissan) e la Mercedes, la
Infiniti Q30 è la prima media della casa giapponese: per il mercato europeo viene costruita nell’impianto di Sunderland, in Inghilterra, da cui escono anche le Qashqai per il vecchio Continente. Un po' più grande della berlina Classe A e ingombrante quanto la crossover GLA (con cui condivide l’ossatura, la meccanica e le misure di massima, essendo lunga 443 cm contro i 442 della tedesca), ha un aspetto molto originale, con forme muscolose e slanciate da compatta crossover sportiva. Caratterizzata da un frontale elaborato, non privo di aggressività, la Q30 ha superfici solcate da profonde nervature, con due vistose gobbe laterali nel cofano, passaruota allargati con il bordo in plastica nera laccata, due linee che tagliano la fiancata all’altezza delle maniglie e alla base delle porte (create per dare slancio al’insieme), la coda con il lunotto molto inclinato e gli originali montanti posteriori curvi.
Non tutto è farina del suo sacco
Un po’ meno personali, gli interni della Infiniti Q30 mostrano alti e bassi nelle finiture. La forma della plancia, “a onda”, è gradevole ed elegante, e i materiali in gran parte sono piacevoli al tatto; la pelle con impunture a contrasto rende quasi ricercato l’abitacolo. Ben fatto anche il rivestimento morbido del soffitto e dei montanti. Deludono, invece, le plastiche rigide nella parte bassa dell'abitacolo e si riconoscono tanti particolari “presi in prestito” dalla Mercedes, come i tasti per gli alzavetro, quelli del “clima” e dei sedili elettrici anteriori, il sistema multimediale nella consolle, i pulsanti sul volante e persino la strumentazione. I comandi sono ben realizzati, tuttavia non tutti sono nella posizione migliore: come quelli del climatizzatore, molto in basso nella console e un po’ coperti dalla leva del cambio, e il piccolo pulsante delle frecce d'emergenza, appena al di sopra. Lo spazio a bordo non manca (e la posizione di guida, un po' rialzata, dà sicurezza): davanti, adulti alti fino a 190 cm stanno bene; dietro, però, è il tunnel centrale alto a dare fastidio a chi siede in mezzo, e i finestrini piccoli creano un'atmosfera alquanto claustrofobica. Non molto grande il bagagliaio, che ha pure la soglia alta da terra (73 cm).
Sa danzare tra le curve
Nel comportamento stradale le somiglianze con le Mercedes A e GLA sono parecchie (del resto, il telaio e la meccanica sono gli stessi). E infatti, come sulle tedesche, la dinamica di guida della Infiniti Q30 è davvero piacevole, anche quando si vuole avere un pizzico di sportività in più. In città lo sterzo è leggero, il 2.1 turbodiesel Mercedes è pronto e progressivo (anche se un po' rumoroso in accelerazione) e abbinato al cambio automatico a doppia frizione a sette marce rende facile e dolce la marcia. Lungo le strade ricche di curve, inoltre, si apprezza la tenuta di strada dell’auto (che nella versione della prova aveva la trazione integrale di serie), il buon allungo del motore fino a 4500 giri e le cambiate veloci (specie in scalata, in modalità Sport, usando le levette al volante). Potente la frenata. Quanto alle prestazioni, quelle ufficiali (216 km/h di velocità massima e 8,5 secondi nello “0-100”) ci sono sembrate alla portata della vettura; sul piano dei consumi, invece, non pare che la Q30 2.2D AWD con un litro di gasolio possa percorrere i 20,4 km/l promessi dalla casa: nel corso del nostro test, in prevalenza fuori città, non siamo riusciti a superare i 13,5 km/l indicati dal computer di bordo.
Cinque allestimenti
La Infiniti Q30 sarà nelle concessionarie a gennaio, a un prezzo di partenza di 24.990 euro per la 1.6t turbo a benzina da 122 CV (quella da 156 CV col cambio a doppia frizione DCT parte da 37.190). La 1.5d con il quattro cilindri di 1461 centimetri cubi da 109 CV, di origine Renault e montato anche sulla Classe A (dolce e regolare, per nulla sottodimensionato, sarà oggertto di un primo contatto su alVolante di gennaio) costa 25.490 euro. A 42.220 c'è la 2.0t turbo a benzina da 211 CV, con la trazione AWD e il DCT. Cinque gli allestimenti, con ambienti ricercati come il City Black con cuciture viola, il Café Teak con cuciture nere e il Gallery White con cuciture rosse. La dotazione è ricca: la 2.2D AWD City Black Edition DCT ha di serie sette airbag, il navigatore con schermo a sfioramento di 7", il “clima” automatico bizona, la radio digitale, i sedili anteriori riscaldabili, i sensori di parcheggio con la retrocamera, il sistema di parcheggio automatico con visione a 360°. Il prezzo, però, non è certo leggero (anche se inferiore a quello della Mercedes GLA): sfiora i 42.000 euro. All'inizio del prossimo anno arriverà anche la crossover QX30, rialzata e con una più accentuata caratterizzazione estetica da suv.
Secondo noi
PREGI
> Guida. La Q30 è piacevole da guidare grazie all’assetto ben tarato, allo sterzo preciso e all’azzeccata coppia motore/cambio.
> Linea. Pur essendo realizzata sull’ossatura delle Mercedes Classe A e GLA, ha una personalità spiccata, con tratti grintosi e tanti “muscoli”.
> Tenuta di strada. È sicura in ogni condizione, anche per merito della trazione integrale.
DIFETTI
> Baule poco sfruttabile. È piccolo, alto da terra e non si riesce a riempirlo al meglio.
> Comandi. Il pulsante delle frecce d’emergenza è piccolo e troppo in basso, al pari dei tasti del “clima”.
> Visibilità posteriore scarsa. Il lunotto, piccolo e molto inclinato, e i montanti posteriori dalla forma a "C" fanno vedere poco. Di serie, però, ci sono i sensori di distanza e la retrocamera che danno una mano.