Oggi, come 50 anni fa, l’esclamazione viene naturale: countach! Questo il commento che scappò all’addetto della carrozzeria Bertone quando vide le forme mozzafiato della nuova Lamborghini, pronta per il debutto e disegnata da Marcello Gandini, uno dei più audaci stilisti italiani. Un’espressione del dialetto piemontese per eprimere meraviglia o, per dirla in maniera più moderna, wow! Da lì il nome dell’erede della Miura. Ora, immaginate di viaggiare a ritroso nel tempo, fino al 1971: sotto i riflettori del salone di Ginevra si tolgono i veli alla Lamborghini Countach. Lascia a bocca aperta, le sue linee avveniristiche e il profilo marcatamente a cuneo fanno invecchiare di colpo tutto il resto, sfoderano grinta mai vista, e diventeranno il biglietto da visita delle successive Lamborghini.
Per festeggiare il mezzo secolo di un modello così iconico, alla Lamborghini hanno… rifatto la Countach. O, meglio, un remake moderno le cui linee a cuneo e le proporzioni della carrozzeria s’ispirano a quelle della progenitrice. Anche nei dettagli della nuova Lamborghini Countach LPI 800-4 i richiami al passato sono evidenti (li descriviamo nel video qui sotto), ad esempio nelle luci e nell’andamento squadrato dei passaruota.
Ancora una volta, dietro la nuca di guidatore e passeggero c’è un V12 aspirato. Quello della Lamborghini Countach di ieri, quando entrò in produzione nel 1973, erogava 385 CV, oggi, invece, è elettrificato. Un motore a corrente da 34 cavalli lavora con il 6.5 da 780 CV e la loro potenza combinata tocca quota 814 cavalli. L’unità elettrica è alimentata da un supercondensatore piazzato dietro i sedili. E’ tre volte più leggero di una batteria al litio e più rapido nei cicli di carica e ricarica. Aspetti decisivi per una sportiva, che minimizzano il fatto che, a parità d’ingombri, immagazzini meno energia di una batteria. Il cambio è robotizzato elettroattuato a sette rapporti mentre la trazione su tutte e quattro le ruote.
Aspetti tecnici che riconducono all’Aventador, che ha fatto da base alla Lamborghini Countach LPI 800-4. Con una differenza, però, nel V12 che è, sì, condiviso, ma nella Countach è nella variante mild hybrid, finora esclusiva della Sián, una sportiva costruita nel 2019 in poche decine di unità. Tornando all’Aventador, è sua anche la struttura del telaio, composta dalla cellula in fibra di carbonio che costituisce l’abitacolo, cui sono ancorati, nella parte anteriore e posteriore, strutture in alluminio che sorreggono la meccanica. Fra le chicche tecnologiche, il retrotreno sterzante che dà agilità nelle curve e migliora la stabilità nei cambi di direzione ad alta velocità. Mancano, però, gli aiuti alla guida, come il cruise control adattativo e la frenata d’emergenza.
Essenziale e minimalista l’abitacolo della Lamborghini Countach LPI 800-4, che ricorda quello dell’antenata. Fanno eccezione il cruscotto digitale, con il contagiri bene in evidenza, e lo schermo per i servizi di bordo che occupa l’intera consolle. Include anche la sfiziosa funzione Stile: un’animazione grafica mostra i tratti essenziali del design della Lamborghini Countach.
Le porte ad apertura verso l’alto della Lamborghini Countach LPI 800-4 fanno una gran scena, ma non sono proprio il massimo per l’accesso all’abitacolo. Una volta entrati, si sta seduti molto in basso, in un sedile ovviamente fasciante ma comunque, confortevole (generosa l’imbottitura). Sarà anche per il parabrezza panoramico, che dà una bella visuale (anche dietro, attraverso le “lamelle”, si vede abbastanza), o per la luminosità dell’abitacolo (parte del tetto è un cristallo fotocromatico), ma a bordo si sta bene e non ci si sente soffocati come in altre coupé. Non molto, invece, lo spazio per i bagagli, “costretti” nel vano anteriore.
Aperto lo sportellino rosso nel tunnel, premuto il tasto, il V12 della Lamborghini Countach LPI 800-4 si risveglia con un brontolio sommesso. Inserita la modaltà Drive si parte, con i primi metri percorsi con circospezione ma, poi, basta una leggera pressione sull’acceleratore per venire schiacciati nel sedile dalla spinta brutale del V12 mentre il suo urlo “trapana” (piacevolmente) i timpani. Il cambio gli va dietro snocciolando con rapidità tutte e sette le marce, lo sterzo diretto, pesante (ma nemmeno troppo) dà la direzione con precisione e l’assetto duro (con sospensioni a controllo elettronico ) tiene in riga repentini trasferimenti di carico, senza il minimo rollìo, senza lasciare scivolare la Countach di qua e di là. Poi, il feeling dei freni è da auto da corsa: pedale duro, corsa breve e spazi di arresto ridottissimi. E’ quello che ci si aspetta da una belva così, prestazioni da capogiro (nel limite delle strade aperte al traffico in cui si è svolto il test) e una certa facilità di guida. D’aiuto il retrotreno sterzante, che nelle tortuose strade collinari ha garantito una bella agilità.
L’unico dettaglio meno convincente della Lamborghini Countach LPI 800-4 è il cambio che, caratteristica comune a molte trasmissioni robotizzate elettroattuate, non è molto fluido e tende a strappare nei passaggi fra una marcia e l’altra. Aspetto più fastidioso nella modalità di guida Strada, che dovrebbe essere la più confortevole, mentre diventa meno evidente in Sport (la Corsa è più che altro per la pista), soprattutto utlizzando le comode leve, di generose dimensioni e poste dietro il volante, per l’inserimento manuale dei rapporti. Tant’è che nel test abbiamo preferito quest’ultima configurazione, anche transitando a bassa velocità nei centri abitati.
L’esclusività della Lamborghini Countach LPI 800-4 non si misura soltanto dal suo prezzo, intorno a 2.000.000 di euro, ma anche nella sua rarità: la produzione si limita a 112 pezzi, tutti già venduti, numero che vuole celebrare la sigla di progetto del modello originale.
Pregi
> Design. Moderno e vicino a quello delle progenitrice, è mozzafiato.
> Motore. Erogazione e rombo sono entusiasmanti.
> Posizione di guida. È comoda anche per i viaggi.
Difetti
> Aiuti alla guida. I cosiddetti Adas, non sono previsti.
> Baule. Risulta piccolo.
> Cambio. Tende a strappare: fastidioso.
Motore a benzina | |
Cilindrata cm3 | 6498 |
No cilindri e disposizione | 12 a V di 0° |
Potenza massima kW (CV)/giri | 574 (780)/8500 giri |
Coppia max Nm/giri | 720/6750 |
Motore elettrico | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 25 (34)/n.d. |
Coppia max Nm/giri | 35/n.d. |
Tipo batteria | supercondensatore |
Capacità batteria | n.d. |
Emissione di CO2 grammi/km | n.d. |
No rapporti del cambio | 7 (robotizz.) + retromarcia |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 355 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 2,8 |
Consumo medio (km/l) | n.d. |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 487/209/114 |
Passo cm | 270 |
Peso a secco kg | 1595 |
Capacità bagagliaio litri | 63 |
Pneumatici (di serie) | 255/30 R 20 ant. - 355/25 R 21 post. |
Serbatoio litri | 70 |