Con tre motori
La quarta generazione della
Lexus RX si distingue per l’aspetto… audace: la carrozzeria è sportiva e tutta spigoli, “segnata” da tagli decisi, col massiccio frontale dominato dalla pronunciata mascherina a clessidra. In Italia questa grande suv (489 cm la lunghezza) è proposta soltanto in versione ibrida, con tre motori: il 3.5 V6 a iniezione diretta di benzina (262 CV) è abbinato a uno elettrico (167 CV) e una seconda unità a corrente (68 CV) montato al retrotreno (muove le ruote posteriori); quando lavorano insieme, i tre motori erogano 313 cavalli. Ad alimentare il sistema elettrico provvede una batteria nichel-metallo idruro, ospitata sotto il divano.
Arriva con l’anno nuovo
In vendita da gennaio 2016, la nuova Lexus RX 450h è proposta in tre ricchi allestimenti. Il meno caro Executive (69.000 euro) ha di serie ben dieci airbag (inclusi quelli laterali posteriori e per le ginocchia di guidatore e passeggero anteriore), il cruise control adattativo, gli interni in pelle, il sistema multimediale con l’ampio schermo di 12,3” e navigatore, le ruote di 20” e i sedili a regolazione elettrica; tra i sistemi di aiuto alla guida non mancano quello che avvertono dell’involontario cambio di corsia e il dispositivo che riproduce alcuni segnali stradali nel cruscotto. La più sportiva F Sport del test (74.000 euro) aggiunge le sospensioni a controllo elettronico, le barre stabilizzatrici attive (comandate da motorini elettrici, riducono il rollio dell’auto), i fari bi-led e un allestimento estetico più grintoso (con la griglia della mascherina a nido d’ape). La Luxury (76.000 euro) si distingue per un più sofisticato impianto audio, il tetto apribile, i sedili riscaldabili e, quelli posteriori, ripiegabili elettricamente.
Un vero salotto
Facilmente accessibile, l’abitacolo della Lexus RX è assai spazioso. Dietro si sta comodi, sul divano largo e piatto (come il pavimento) che può scorrere di 12 cm e accoglie bene tre adulti. La posizione di guida, con la poltrona soffice e rialzata, prevede estese regolazioni (c’è anche quella lombare). Il piccolo cruscotto digitale propone in modo chiaro tutte le informazioni necessarie, che si possono implementare con quelle del maxischermo in cima alla consolle (alle varie sezioni del menù si accede facilmente con il “mouse” fra i sedili). Nel complesso le finiture non deludono, anche se più che alla ricercatezza si è badato alla praticità (i tasti del “clima”, per esempio, hanno un aspetto corrente pur essendo facili da usare), ma qualche dettaglio è trascurato. Fra questi, le tasche nelle porte, prive di rivestimento morbido: muovendosi, gli oggetti fanno rumore. Tra le “chicche” la possibilità di caricare un telefonino per induzione: alla base della consolle c’è l’apposita piastra. La capienza del baule non delude, ma la soglia di carico è alta (80 cm dal suolo) e, sotto il tendalino (che non copre completamente il vano, lasciandone a “vista” una piccola porzione a ridosso dei passeggeri), l’altezza scarseggia: appena 44 cm.
Il peso si fa sentire
Insonorizzata come si deve e facile da guidare, la Lexus RX 450h F Sport si presta ad andature rilassate e garantisce viaggi in relax (la continua attivazione e disattivazione dei tre motori durante la marcia, non trasmette alcuna vibrazione). Le sospensioni “intelligenti” filtrano efficacemente le buche, benché non con l’eccellenza che ci saremmo aspettati, e grazie anche ai generosi pneumatici 235/55 R 20, la tenuta di strada è sicura. Attraverso la manopola sul tunnel si può scegliere fra sei modalità di guida personalizzabili, che intervengono sulla risposta di motore, sterzo, cambio e su quella del climatizzatore. Nelle due più sportive si apprezza il buon tiro dei motori e l’efficacia delle barre antirollio attive: in curva, evitano che l’auto s’inclini di lato; il comportamento della Lexus RX 450h F Sport, però, è meno sportivo di quanto il suo aspetto e la sua potenza lascino intuire. Le oltre due tonnellate di peso si fanno sentire: l’agilità della vettura, pur soddisfacente, non è certo quella di una gazzella. Inoltre, lo sterzo trasmette in modo “filtrato” quel che fanno le ruote e il cambio automatico (un complesso sistema di ingranaggi con un funzionamento simile a quello delel trasmissioni a variazione continua di rapporto) è afflitto dal fastidioso “effetto scooter”, e non risponde sempre in modo puntuale (anche nella modalità manuale con le palette al volante). Nel test su strade extraurbane, alternando tratti di guida tranquilla (nella “risparmiosa” modalità Eco) ad altri con una condotta più brillante (con le funzioni sportive inserite), il computer di bordo ha calcolato un consumo medio normale: la percorrenza è di 10 chilometri con un litro.
Secondo noi
Pregi
> Comfort. L’abitacolo è ben isolato dai rumori e dalle irregolarità della strada.
> Facilità di guida. Anche se è un “macchinone”, si lascia condurre con un dito e tiene bene la strada.
> Spazio. Per i passeggeri è davvero abbondante.
Difetti.
> Agilità. La maneggevolezza dell’auto è limitata dal peso elevato.
> Finiture. Qualche dettaglio non appare all’altezza del prezzo.
> Sterzo. Non ci è sembrato proprio un campione di precisione.