Sa perfino essere briosa
Dopo aver provato la 2.2 D turbodiesel da 150 CV (leggi
qui il primo contatto), ecco ora il test della
Mazda 3 con il nuovo 1.5 da 101 CV, un quattro cilindri a iniezione diretta di benzina che, nonostante la cubatura contenuta, ci è sembrato adeguato all’auto. Appena avviato, lasciandolo girare al minimo, è silenzioso e non vibra. Poi, quando si preme sul pedale dell'acceleratore, l'auto si muove con una certa vivacità (anche grazie alla leggerezza della carrozzeria: 1190 kg non sono tanti per una media); e infatti, il buon tempo di 10,8 secondi dichiarati dalla Mazda per scattare da 0 a 100 km/h ci è parso verosimile.
In retromarcia si vede poco
In città la Mazda 3 1.5 non è mai a disagio: le dimensioni esterne non esagerate (rispetto al vecchio modello la lunghezza, 447 cm, è praticamente invariata) le consentono di muoversi con agilità; frizione e sterzo sono leggeri e il motore risponde con sufficiente rapidità. Nei parcheggi, però, bisogna fare attenzione, specie in retromarcia: il lunotto piccolo e inclinato crea qualche problema di visibilità (e i sensori di parcheggio costano 850 euro, nel pacchetto Evolve).
Le curve non la spaventano
Nelle gite fuori porta è possibile apprezzare le buone doti di guida della Mazda 3 1.5. Il quattro cilindri aspirato eroga con dolcezza i 101 cavalli e non si fa sentire troppo nell'abitacolo (almeno, finché non si tirano le marce), consentendo di viaggiare in relax. Sulle strade piene di curve la macchina si apprezza per la corretta taratura delle sospensioni, che non la fanno piegare molto di lato e, allo stesso tempo, filtrano con efficacia le buche. Nei sorpassi, invece, il 1.5 soffre un po': per riprendere velocità con la necessaria rapidità bisogna scalare marcia. Lo sterzo ci è parso preciso e abbastanza diretto e la tenuta di strada sicura. Pur non avendo potuto testare le doti velocistiche (la prova si è svolta lungo le statali attorno a Barcellona, in Spagna e, soprattutto, su alcuni tratti autostradali dove il limite è di 120 orari), i 182 km/h dichiarati ci sono parsi alla portata della macchina. Abbastanza distante dai 19,6 km/l ufficiali, invece, il consumo medio: alla fine della prova, infatti, sul computer di bordo abbiamo letto 15 km/l; comunque, un risultato di tutto rispetto per un 1.5 a benzina.
Linea sportiva e dinamica
Quanto al resto, la Mazda 3 1.5 non differisce dalle altre versioni: le linee nette, taglienti, slanciate che rispondono ai dettami del Kodo design danno dinamicità alla carrozzeria, senza togliere equilibrio alle forme. Gli interni sono riusciti, con i principali strumenti a portata di mano del guidatore, e le linee sportive della plancia, sottile e ben rifinita nella parte alta (mentre nella zona del tunnel centrale e della consolle lascia un po' a desiderare). Le poltrone sono basse e hanno i bordi rialzati che contengono a dovere il corpo in curva; peccato che lo schienale abbia la regolazione a scatti, poco precisa. Curioso il cruscotto di tipo motociclistico, col grosso tachimetro circolare al centro e il contagiri digitale a sinistra. Piccoli i portaoggetti (non refrigerati con l'aria del "clima"). L'abitabilità è elevata nella parte anteriore; dietro, il tunnel alto dà fastidio alle gambe di chi siede al centro, e l'accesso al divano è penalizzato dalla forma del tetto che scende deciso verso la coda e costringe ad abbassare parecchio la testa per entrare in auto.
Lo schermo di 7" è di serie
Un punto nel quale la Mazda 3 si dimostra davvero al passo con i tempi è la dotazione tecnologica. A cominciare dall'head-up display, solitamente riservato a vetture di categorie superiore, che proietta sul parabrezza le principali informazioni di guida. Sofisticato pure il sistema multimediale, con il sottile schermo a sfioramento di 7" sopra la plancia che si controlla attraverso l'Hmi Commander (di serie per la Evolve), sul tunnel centrale. È compatibile con gli smartphone per la lettura di sms ed email, è dotato di comandi vocali, bluetooth e navigatore satellitare e offre una serie di servizi mobili, dai feed di facebook e twitter alle news. Strano, però, che per l'allestimento Evolve non sia possibile avere il sistema di monitoraggio dell'angolo cieco dei retrovisori e il pacchetto i-Activesense Technology (1.250 euro), riservato alla versione al top della gamma, la Exceed (prevista per la 2.0 a benzina e la 2.2 a gasolio). Comprende utili dispositivi di ausilio alla guida, importanti per aumentare la sicurezza, come il cruise control adattativo e il sistema di segnalazione del cambio involontario di corsia.
Secondo noi
PREGI
> Dotazione. Oltre al “clima” bizona, ai cerchi in lega e al cruise control, di serie per la Evolve c’è anche il sofisticato sistema multimediale con lo schermo di 7” e il navigatore.
> Guida. Cambio ben manovrabile, sospensioni tarate in maniera adeguata, sterzo preciso e motore “azzeccato” per la vettura: la guida è perfino divertente.
> Tenuta di strada. L'auto è sempre sicura in curva e non si corica troppo di lato.
DIFETTI
> Accessibilità posteriore. La forma del tetto che scende parecchio verso il posteriore costringe ad abbassare tanto la testa per salire a bordo.
> Dettagli. Le plastiche della consolle non sono all'altezza del resto dell'abitacolo e la regolazione a scatti dello schienale dei sedili anteriori è scomoda.
> Visibilità posteriore. Il lunotto non fa intuire con precisione gli ingombri della carrozzeria e in "retro" si rischia di "toccare" con il paraurti.