* prezzo indicativo
Cresciuta e dimagrita
Pochi mesi dopo il debutto della berlina, ci ritroviamo a guidare anche la Mercedes C SW: il listino è appena stato comunicato, la vettura arriverà nelle concessionarie a metà settembre. Come la versione con la coda, pure questa wagon segna, rispetto al modello che va a sostituire, un passo avanti netto nella tecnologia, nelle prestazioni e nello stile. Anche le dimensioni crescono: più lunga di 10 centimetri (470 in tutto, solo 1 più della berlina), è anche più larga di 4 (181 cm complessivi). Le linee della fiancata sono decisamente più fluide e raccordate, e partono da un frontale aggressivo soprattutto nelle versioni con grossa stella a tre punte al centro della mascherina, come la Premium del test (per chi privilegia l'eleganza c'è la Exclusive, nelle foto, con tre alette cromate invece di due e la stella, più piccola, che spunta dal cofano). La coda, la vera novità, è piuttosto classica ma filante, per nulla massiccia; aiutano, in questo senso, il taglio molto inclinato del terzo finestrino laterale e i fanali orizzontali e piuttosto sottili, uniti da uno spesso listello cromato. Il paraurti è snellito nella parte bassa da una fascia di colore nero e da un inserto lucido che simula la presenza di due terminali di scarico. La struttura della SW è realizzata facendo ampio uso di alluminio (in superficie il 49% del totale, il resto è acciaio) per garantire un risparmio di peso, rispetto al modello in vendita fino a oggi, che arriva fino a 65 kg (nonostante le maggiori dimensioni).
Lussuosa, e non lo nasconde
La cura nelle finiture, già riscontrato nella berlina, si ritrova qui nella Mercedes C SW, e ulteriormente accresciuta. La messa a punto del ciclo di produzione, infatti, ha eliminato anche le più lievi “sbavature” di montaggio, e tutto è realizzato con notevole precisione. Ottimi poi i materiali, dalla pelle traforata dei sedili dell'auto che abbiamo guidato (costano 2.001 euro; di serie c'è un rivestimento in tessuto e finta pelle, comunque molto ben realizzato) alle plastiche gradevoli al tatto e alla vista, fino alle spettacolari griglie nella parte alta delle portiere, che proteggono gli altoparlanti del super hi-fi dello specialista Burmester (costa 946 euro, ma ha 640 watt di potenza e 14 casse acustiche, invece dei 100 watt e dei 10 altoparlanti dell'impianto di serie). E poi, gli estesi inserti in alluminio, i bei tasti sulla consolle e nelle porte (sembrano in metallo ricavati dal pieno): tutto dà un'immediata impressione di lusso e ricchezza. In effetti, la plancia è forse fin troppo “carica” di elementi, ma di certo appaga l'occhio. Spiccano la consolle molto inclinata, le cinque bocchette tonde del “clima” e il display centrale di 8,4” che pare un tablet appoggiato sul cruscotto: ha una grafica curatissima e include il navigatore (che funziona bene), la radio con lettore dvd e l'hard disk da 200 GB. Gran parte dei comandi si aziona poi con il “mouse” a sfioramento sulla consolle, parecchio scenografico e piuttosto facile da usare. Non ci è piaciuta, invece, la levetta del freno a mano elettronico: minuscola e posta sotto la plancia, a sinistra del guidatore, è introvabile per chi non conosce la vettura e (soprattutto) irraggiungibile in caso di emergenza dal passeggero.
Baule molto pratico
La Mercedes C SW mantiene le misure interne della berlina, con solo qualche centimetro in più per la testa di siede dietro. Resta quindi comoda per quattro adulti (solo chi è molto alto vorrebbe un po' più di spazio per le ginocchia) e offre numerosi e ampi vani portaoggetti; davvero capienti, in particolare, le tasche nelle porte (sia davanti, sia dietro). E veniamo al bagagliaio, elemento fondamentale per una wagon. La capacità (490/1510 litri, considerando anche il sottofondo) è praticamente uguale a quella della versione precedente (485/1500) ed è nella media della categoria. La finitura è ottima, come pure la praticità: il divano è in tre parti reclinabili (a comando elettrico, con due levette poste sul bordo della bocca di carico) invece di due. Così, abbassando la “fetta” centrale, rimangono quattro comodi posti e si possono al contempo caricare parecchie paia di sci, o più tavole da neve. Comodi anche la soglia di carico (a soli 60 cm da terra), il portellone a comando elettrico che si può bloccare in qualsiasi posizione (488 euro) e il tendalino che risale (e scende) in automatico.
Frenata in due tempi
La Mercedes C SW che abbiamo guidato era una 300 BlueTEC Hybrid, che abbina al 2.1 biturbodiesel da 204 CV della versione 250 BlueTEC un motore elettrico con 27 cavalli, alimentato da batterie agli ioni di litio poste sotto il baule. Il risultato è una silenziosità di marcia davvero molto buona anche a oltre 200 km/h (il test si è svolto in Germania, in parte su autostrade poco trafficate e prive di limiti di velocità) e uno scatto sempre brillante (il tempo dichiarato per lo “0-100” è di soli 6,7 secondi). Il cambio automatico (di serie) non è rapidissimo, ma comunque lavora bene; piuttosto, è la risposta del pedale dei freni a lasciare qualche perplessità. Mantenendo costante la forza, nei primi istanti l'auto rallenta poco, poi con più decisione. La colpa è del sistema di recupero di energia (serve per ricaricare le batterie) che si “sovrappone” ai freni veri e propri, rendendo difficile dosare la frenata in modo da evitare fastidiose “inchiodate”. Chissà, forse a lungo andare ci si abitua...
Il piacere dell’economia
La nostra vettura aveva anche le sospensioni ad aria Airmatic (1.452 euro): tramite una levetta sul tunnel, si può variare la loro risposta (insieme a quella di motore, cambio e sterzo) in cinque modalità (Eco, Comfort, Sport, Sport+ e Individual) in modo da privilegiare consumi e comfort o reattività di risposta. Le differenze sono notevoli, in particolare per quanto riguarda il “peso” dello sterzo, la rapidità del cambio (che, in Sport e Sport+, fa anche “sentire” nella schiena i passaggi di rapporto) e la risposta delle sospensioni sullo sconnesso (che, comunque, rimane confortevole anche nelle modalità più dinamiche). Ciò detto, la Mercedes C SW 300 BlueTEC Hybrid si guida con piacere: è molto più agile di quello che potrebbero far pensare le dimensioni, e ha un comportamento in curva molto omogeneo, preciso e progressivo. Chiudiamo con una nota sui consumi. A fine test, nel cruscotto abbiamo “letto” circa 15 km/litro, ma dopo aver tenuto in alcuni tratti velocità molto elevate; con una guida “normale” si può fare certo di meglio, anche perché la Mercedes dichiara nel percorso “medio” 26,3 km/litro. Per la 250 BlueTEC (non ibrida, e con prestazioni simili) questo valore scende a 23,3. Conviene allora questa Hybrid? Tutto dipenderà dal prezzo, che, per questo modello specifico (in arrivo entro fine anno) non è ancora stato fissato.
In arrivo le piccole diesel
Le Mercedes C SW che si possono già ordinare hanno prezzi a partire dai 37.372 euro della 180 BlueTEC (1.6 turbo a benzina da 156 cavalli) Executive, per arrivare ai 53.026 della C250 BlueTEC Automatic (2.1 biturbodiesel con 204 CV e cambio automatico) Premium. Il supplemento rispetto alla berlina non è esagerato (1.708 euro), e anche rispetto al vecchio modello la differenza non è enorme (i prezzi della 180 a benzina con il 1.6 da 156 cavalli partivano da 35.682 euro). Sono già a listino anche le versioni 220 CDI (da 170 cavalli) con cambio manuale e automatico e le 200 e 250 con il 2.0 turbo a benzina, mentre a breve arriveranno le turbodiesel 180 BlueTEC (1.6 con 116 CV) e 200 BlueTEC (stesso motore, ma con 136 cavalli). La dotazione dell'auto del nostro test (Premium, la più ricca) include il “clima” automatico bizona, i cerchi in lega di 18”, i fari tutti a led, i retrovisori regolabili e ripiegabili elettricamente e la radio con navigatore e vivavoce Bluetooth. Inoltre, sono di serie il rilevatore di stanchezza del guidatore e l'avviso di distanza di sicurezza insufficiente (con frenata automatica se chi è al volante non reagisce per tempo), mentre fra i molti dispositivi “tecnologici” a pagamento citiamo il Distronic Plus, che regola la velocità in base al traffico, arrivando ad arrestare (e a far ripartire) l'auto senza dover toccare acceleratore e freno; costa 1.177 euro, ma li vale tutti. Sono soldi ben spesi anche gli 891 euro per avere i sensori di parcheggio; ma un accessorio così “banale” l'avremmo voluto compreso nel prezzo.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. Si viaggia in silenzio e le sospensioni lavorano molto bene.
> Dotazione di sicurezza. Ricca di serie, e abbondantemente ampliabile aprendo il portafogli.
> Finiture. Materiali e montaggi sono di alto livello. E lo si nota fin dal primo istante.
DIFETTI
> Freno a mano. Il tasto che lo comanda è minuscolo e in una posizione poco accessibile.
> Pedale del freno. Non risponde in maniera omogenea, rendendo più difficile una guida fluida.
> Sensori di parcheggio. Su un'auto di questo rango, dovrebbero essere di serie.