Meno spigoli e meno kg
La
Mercedes GLC eredita dalla GLK il ruolo di suv media nella gamma della casa, ma il cambiamento è radicale. L'auto è nuova da cima a fondo e nettamente più grande: la lunghezza cresce di 12 centimetri (466 in tutto) e la larghezza di 5 (189 cm, misura piuttosto “abbondante” per le nostre strade). Ma la novità più evidente riguarda il passaggio da linee assai tese e spigolose ad altre più morbide e filanti, che, nel complesso, uniscono bene sportività de eleganza. Un uso abbondante di leggera lega di alluminio nella scocca e nelle sospensioni ha poi consentito di ridurre il peso complessivo di 80 kg.
Di lusso, e non lo nasconde
La Mercedes GLC è molto ben realizzata, e lo si capisce sin dai primi istanti in cui si accede all'abitacolo, che riprende molti elementi dalla recente berlina C. Ritroviamo quindi lo stile armonioso e piacevolmente “mosso”, con le cinque bocchette circolari del “clima” bizona, la strumentazione completa e ben leggibile e lo schermo centrale di 8,4 pollici tipo tablet. Da qui passano le informazioni del valido navigatore e della radio con lettore dvd e hard disk; per 945 euro, poi, si ottiene l’hi-fi dello specialista Burmester (945 euro) i cui altoparlanti (13 in tutto) sono protetti da griglie lucide che fanno una gran scena. La gestione avviene tramite il “mouse” a sfioramento, la rotella sottostante o con comandi vocali. Nel complesso, insomma, l'abitacolo è gradevole e ben studiato. Non mancano neppure ampi vani portaoggetti; peccato, però, che non ce ne sia neppure uno refrigerato. E poi, non ci convince la posizione della levetta del freno a mano elettronico: nella parte bassa della plancia, a sinistra del volante, è introvabile da chi non conosce l'auto e irraggiungibile dai passeggeri in caso di emergenza.
Ottima per quattro
L'abitacolo della Mercedes GLC è ampio. Quattro persone di alta statura non hanno alcun problema di spazio, mentre un eventuale occupante della parte centrale del divano sconta più che altro la presenza di un tunnel assai ingombrante, che intralcia i piedi. Molto ben rifinito, il baule ha un accesso abbastanza comodo (per 549 euro c'è il portellone a comando elettrico) e una capacità in linea con quelle dalle rivali: 550/1600 litri. Tuttavia, il fatto che il bagagliaio sia diviso tra un vano principale (alto, anzi: “basso” 43 cm, non molti) e un sottofondo, e l'impossibilità di far scorrere il divano non aiutano a sfruttare al meglio lo spazio; comodissimo e pratico, invece, lo schienale in tre parti (con suddivisione 40/20/40) reclinabili a comando elettrico.
Bello scatto
Un bilanciere sul tunnel centrale consente di scegliere fra le modalità di guida Eco, Comfort, Sport, Sport+ e Individual, ottenendo risposte differenti di motore, cambio automatico, sterzo, “clima”, Esp e sospensioni pneumatiche (di serie). In ogni caso, l'auto è maneggevole, ben bilanciata, precisa e fluida nelle traiettorie, oltre che molto comoda (nonostante le gomme di 20”, optional a 915 euro). In autostrada, a 130 orari, in nona marcia, il 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina della Mercedes GLC è a soli 1900 giri, e non si sente proprio; solo qualche fruscio disturba un po'. In Eco e Comfort, la risposta del motore è vigorosa ma molto progressiva, mentre passando alle modalità sportive il quattro cilindri stupisce per la veemenza con cui riesce a raggiungere i 6500 giri: lo “0-100” ufficiale in 7,3 secondi pare del tutto veritiero. In Sport, il cambio risponde con buona rapidità, ma anche con qualche contraccolpo di troppo. Infine, le percorrenze: 14,1 km/litro dichiara la casa, mentre noi siamo rimasti (secondo il computer di bordo) sui 9.
Da 47.940 euro
Le concessionarie Mercedes possono già raccogliere gli ordini per la Mercedes GLC, i cui primi esemplari, però, si vedranno in Italia solo nella seconda metà di settembre. In attesa di una più economica versione a trazione solo posteriore (che arriverà, ma non si sa ancora quando) i prezzi non sono certo bassi. Si parte dai 47.940 euro della 220 d 4Matic (2.1 biturbodiesel da 170 cavalli) nell'allestimento “base” Executive, per toccare i 57.090 della 250 d 4Matic (stesso motore ma con 204 CV) Premium. C'è da dire che tutte le Mercedes GLC hanno di serie il cambio automatico, inclusa la velocissima 350 e (ibrida ricaricabile, che aggiunge al quattro cilindri della 250 un motore elettrico da 114 CV, per un'accelerazione “0-100” dichiarata in soli 5,9 secondi), in arrivo a inizio 2016. Quanto alla dotazione, la più costosa Premium include nel prezzo anche il “clima” automatico bizona, i cerchi in lega di 19”, le già citate sospensioni pneumatiche, i fari interamente a led, gli specchietti regolabili e ripiegabili elettricamente e il sistema di aiuto al parcheggio con sensori. Inoltre, sono di serie sette airbag, il rilevatore di stanchezza del guidatore e l'avviso di distanza di sicurezza insufficiente (con frenata automatica di emergenza). Tra i numerosi optional della Mercedes GLC, due ci paiono degni di nota. Il pacchetto Assistenza alla guida (2.562 euro) include numerosi dispositivi di sicurezza, quali il cruise control con rallentamento automatico (in base al traffico) fino all'arresto del veicolo, l'anti-investimento pedoni (l'auto frena da sola in caso di pericolo) e l'avviso in caso di involontario abbandono della propria corsia di marcia. Quest'ultimo dispositivo, però, non ci ha convinto: l'allarme si basa su vibrazioni del volante così lievi da passare spesso inosservate. Pieni voti, invece, al pacchetto Tecnico Offroad, dedicato a chi si deve muovere su fondi davvero “difficili”: per 720 euro, si ottengono cinque nuove modalità di guida selezionabili in base al tipo terreno, oltre alla possibilità di alzare l'auto da terra fino a 5 cm in più (arrivando a ben 28 cm). Come abbiamo potuto verificare, con questo pacchetto e con gomme adeguate una Mercedes GLC si arrampica (quasi) sui muri, e senza richiedere al guidatore doti da esperto fuoristradista.
Secondo noi
PREGI
> Finiture. Soddisfano appieno per la qualità dei materiali e la cura nelle lavorazioni.
> Guida. L'auto è maneggevole e tiene con precisione le traiettorie, senza richiedere sacrifici per il comfort.
> Prestazioni. Il 2.0 turbo è molto pronto e brillante; piacerà (anche) agli sportivi.
DIFETTI
> Avviso di abbandono corsia. Il sistema è fin troppo “gentile”: l'allarme rischia di passare inosservato.
> Freno a mano. Il comando, posto sotto la plancia alla sinistra del volante, è inaccessibile nelle emergenze.
> Quinto posto. L'ingombro del tunnel centrale limita il comfort di un eventuale quinto passeggero.