Un uomo per ogni motore
Di super-coupé la Mercedes ne ha prodotte tante, ma poche riescono a spiccare come questa
Mercedes S Coupé, lunga 503 centimetri, che prende il posto della CL: merito non solo delle dimensioni imponenti, ma sopratutto di forme piuttosto personali. Se il frontale, con la larga mascherina con la “stella”, è comune alle più recenti vetture della casa tedesca, la corta e compatta coda con le luci a sviluppo orizzontale “rompe” con la tradizione. Il lungo nome è poi una vera e propria “carta d’identità”: SEC (riproposto solo sul mercato italiano) è un omaggio alla coupé derivata da una delle più iconiche berline della casa, la S del 1979 disegnata dall’italiano Bruno Sacco. La sigla SEC riuniva le iniziali delle parole “Sonderklasse” (classe speciale), “Einspritz” (alimentazione a iniezione, per l’epoca una “chicca”) e, naturalmente, “Coupé”. Il 63, invece, non indica la cilindrata, dato che sotto il lungo cofano trova posto un possente 5,5 litri biturbo, ma è un “omaggio” al 6.3 V8 (codice di progetto M156), il più celebre (e più prodotto) motore della AMG. Quest’ultima, a sua volta, è il reparto sportivo che ha curato lo sviluppo della vettura: come da tradizione, l’assemblaggio del propulsore viene eseguito in tutte le sue fasi da un unico tecnico (anziché in una più rapida ma “impersonale” catena di montaggio), il cui nome e firma sono impressi in una targhetta al termine dei test di funzionamento (a freddo, senza avviamento del propulsore). Infine, la sigla 4Matic, a sottolineare la presenza della trazione integrale.
Scegli fra sei massaggi
Se possibile, l'abitacolo della Mercedes S Coupé è ancora più sontuoso di quello della berlina: la plancia con le bocchette dell'aria rotonde è più avvolgente e si raccorda progressivamente ai pannelli delle porte. Ovunque si posi, lo sguardo incontra morbida pelle, leggera fibra di carbonio, vero legno o autentico metallo: la plastica è riservata a qualche pulsante (e, comunque, rimane piacevole al tatto). Le soffici poltrone (nel vero senso della parola) sono regolabili elettricamente praticamente in ogni direzione e sono dotate di ben sei programmi di massaggio (uno di questi sfrutta placche riscaldate che riproducono l’effetto dei trattamenti “a pietre calde” dei migliori centri benessere). Lo stesso lusso lo si ritrova nei due posti dietro, separati dall’alto tunnel centrale: lo spazio non è quello di una limousine, ma solo chi è più alto di 190 cm potrebbe volere più “aria” sopra la testa o per le ginocchia. A colpo d’occhio, le differenze con la versione 500 (mossa da un 4.4 V8 da “soli” 455 CV) sono minime: a ricordare che siamo alla guida di una AMG provvede lo sportivo volante a tre razze con parte inferiore appiattita, rivestito in Alcantara e dotato di comandi per il cambio. La strumentazione (interamente digitale e composta da due schermi a colori da 12,3 pollici) ha poi una grafica specifica e più sportiva.
Gioielli nei fari
Come ci si può aspettare, la sicurezza di questa Mercedes è di alto livello: airbag anteriori (più quello per le ginocchia del guidatore), per la testa e laterali (anche posteriori) sono di serie, come il sistema che avvisa quando si è stanchi e i sistemi antitamponamento anche a bassa velocità, capaci di riconoscere pure le persone. Sulle versioni più ricche, quest'ultimo funziona anche di notte, grazie al visore notturno che può “vedere” anche al buio più completo. Dato che la Mercedes S Coupé rappresenta il modello di punta, la lista delle personalizzazioni è ampia. Il listino provvisorio (mancano ancora le versioni a due ruote motrici) è lungo 39 pagine: non mancano il profumatore integrato nel climatizzatore (451 euro), il frigobox posteriore (1.341 euro), l'impianto hi-fi da 1540 Watt e 24 altoparlanti (7.686 euro), il sintonizzatore TV (1.318 euro), i battitacco illuminati (183 euro) e addirittura i proiettori con incastonati 47 cristalli Swarovski luminosi (3.416 euro). Potendo permetterselo, si può inoltre accedere anche a un programma di personalizzazione su misura, i cui limiti sono quelli della fantasia.
Cambio modificato
La 63 AMG non è "solo" una S Coupé 500 con un motore più potente. A differenza di quest'ultima, infatti, nella 63 AMG il convertitore di coppia del cambio automatico è stato sostituito da frizioni: i passaggi di marcia sono così più veloci. Se, però, non si usa questa Mercedes solo per andare a spasso (un vero spreco...), basta poco per accorgersi che la risposta ai comandi impartiti dal guidatore al cambio è tutt'altro che immediata, anche settandolo sulla più sportiva modalità "S": i cambi delle "vere" sportive sono altra cosa, benché in modalità manuale il sistema "tenga" le marce senza passare troppo presto al rapporto superiore. Peccato, perché il tiro del 5.5 V8 Mercedes è davvero possente, anche se mai brutale: fa i 3000 e i 5000 giri la spinta incolla letteralmente al sedile, mentre le quattro ruote motrici fanno fatica a mettere a terra tutta quella mandria di cavalli. A dispetto della mole, comunque, la 63 AMG non è impacciata fra le curve: non c'è ovviamente da aspettarsi il comportamente nervoso di alcune adrenaliniche vetture "tutte da domare", ma l'elevata tenuta in curva e il piacevole rombo (mai sguaiato né invadente) rendono più gradevole affrontare ogni curva. Il rovescio della medaglia, però, sono i consumi. Senza alzare troppo il ritmo, i 72 litri del serbatoio (più 8 di “riserva”) si svuotano presto: dati i 5 km/l letti sul computer di bordo a fine di un "allegro" giro fra le colline, è facile calcolare che dopo poco più di 350 km la spia arancione si sarebbe accesa.
In curva danza, ma…
L'auto provata montava anche i freni carboceramici: uno sfizio che costa quanto una citycar (8.479 euro), ma che permette di tenere a bada senza sforzo due tonnellate di vettura lanciate di gran carriera. Quello che non abbiamo potuto provare, purtroppo, è la versione a due ruote motrici della Mercedes S Coupé 63 AMG (arriverà fra circa un mese): diciamo purtroppo, perché già fra la 500 a trazione posteriore e la 4Matic la prima si è dimostrata molto più coinvolgente in curva e precisa di sterzo. Senza poi contare che su nessuna 4Matic è possibile montare le sospensioni attive Active Body Control, che permettono di variare istantaneamente l'assetto oltre a disporre della nuova modalità “Curve” che attiva il sistema Active Curve Tilting. Pensato per aumentare il comfort sulle strade tortuose, quest'ultimo è attivo fra i 30 e i 180 km/h: dal lato esterno alla curva, la carrozzeria viene sollevata rispetto al suolo e abbassata dall'altro, riducendo così al minimo il rollio della carrozzeria e aiutando pure a "chiudere" la traiettoria.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. Anche se è la versione più sportiva, assicura lunghi viaggi in pieno relax. Curati l'assorbimento e l'insonorizzazione.
> Finiture. Davvero di alto livello: ci sono auto più costose che sono fatte peggio.
> Prestazioni. I quasi 600 cavalli “sparano” le due tonnellate della S Coupé da una curva all'altra in un battito di ciglia. Il tutto sottolineato da un bel rombo “pieno” ma non volgare.
DIFETTI
> Autonomia. Chi compra auto del genere difficilmente baderà al prezzo del pieno; ma, se guida allegro, altrettanto difficilmente sarà contento di doversi fermare a fare rifornimento ogni 350-400 km.
> Cambio. I passaggi di marcia sono sufficientemente veloci in modalità automatica, ma la risposta ai comandi del guidatore è lenta.
> Niente sospensioni attive. Quelle che “prevedono” dossi e buche e che riducono l’inclinazione in curva non possono essere montate, per questioni di ingombri, sulle versioni 4Matic (a trazione integrale).