Una “grande” clio
Dopo il lieve “ritocchino” del 2012, ecco un più sostanzioso restyling per la
Renault Mégane, in tutte le sue versioni (berlina, wagon e coupé). Il nuovo frontale s’ispira a quello della Clio e si fa più “importante”, con il logo della casa molto in evidenza e inserito in due profili orizzontali che lo collegano ai fari ellittici. Nella parte inferiore del paraurti si nota una presa d’aria più ampia, e le luci diurne (a led) ora sono accanto ai fendinebbia (prima erano alla base dei fari). Resta immutata la parte posteriore, caratterizzata dai grandi montanti e dal lunotto piccolo (che penalizza la visibilità).
Dentro è sempre lei
Gli interni della Renault Mégane non sono stati oggetto di modifiche, ma non ce n’era bisogno: ben realizzati (finiture precise e materiali di qualità), non appaiono invecchiati. La plancia, in plastica morbida, ospita al centro uno schermo a sfioramento di 7 pollici, dall’utilizzo semplice e intuitivo, comandabile anche con un joystick alla base della consolle centrale. Il sistema, che raggruppa tutte le funzionalità multimediali (navigatore, radio, telefono con Bluetooth, connettività per lettori portatili, visualizzazione di foto e video) ha anche i comandi vocali: è possibile dettare un indirizzo, chiamare un contatto della rubrica, telefonare o lanciare un’applicazione senza staccare le mani dal volante. Questo allestimento GT Line include un piacevole tocco sportivo: pedaliera in alluminio, pomello del cambio in cuoio, impunture rosse su volante e cambio e rivestimenti dei sedili in tessuto ed ecopelle. La seduta è comoda, e nei percorsi tortuosi affrontati con un certo brio si apprezza il buon contenimento del corpo. Dietro, però, si sta bene solo in due, e la forma del tetto rende difficile l’accesso al divano. Il bagagliaio è abbastanza grande, tuttavia per abbassare lo schienale si devono smontare i tre poggiatesta: scomodo.
Gt di nome e di fatto
Al nuovo design esterno si aggiungono alcune novità relative ai motori. Il 1.5 dCi della Renault Mégane passa da 90 a 95 CV e il 1.2 TCe è disponibile anche nella variante da 132 CV (sino a oggi riservato alla Scénic), che abbiamo guidato. Rispetto alla versione già nota (116 cavalli), che rimane in listino, le prestazioni sono migliori (9,8 secondi nello “0-100” e 200 km/h di velocità massima) e ci sono sembrate alla sua portata della vettura; i consumi omologati sono quasi coincidenti (18,5 km/l nell’uso medio contro i 18,9 della versione meno potente). Il motore, turbo a iniezione diretta di benzina, risponde con un leggero di ritardo sotto i 2000 giri. In compenso, oltre questa soglia si rivela grintoso senza essere rumoroso (un lieve sibilo del turbo si sente, ma è tutt’altro che sgradevole). Complice l’assetto sportivo (ma non “punitivo” per la schiena), questa versione GT Line è molto piacevole da guidare tra le curve: la carrozzeria si corica poco di lato e si apprezzano le doti dello sterzo, pronto e preciso.
Secondo noi
PREGI
Comfort. Nonostante l’assetto sportivo, l'assorbimento delle irregolarità della strada è di buon livello, e il motore è poco rumoroso.
Finiture. Assemblaggi ben fatti e materiali di qualità.
Motore. Questo piccolo quattro cilindri è brioso e spinge bene a partire dai 2000 giri.
DIFETTI
Accessibilità. Il profilo spiovente del tetto penalizza chi deve accomodarsi sul divano: per raggiungere i posti dietro bisogna piegare parecchio la testa.
Versatilità. Abbassare il divano non è agevole come in alcune concorrenti: occorre smontare i poggiatesta, e non è previsto un posto in cui riporli una volta smontati.
Visibilità. In retromarcia si “litiga” con il lunotto piccolo e i montanti larghi, che non aiutano.