Più cattiva (ma non più cara) della Golf GTI
Una nuova piccola bomba: la
Seat Leon 2.0 TSI Cupra, con i suoi 280 CV, si aggiudica la palma della vettura più potente della casa spagnola. Il quattro cilindri due litri turbo a iniezione diretta di benzina è lo stesso della Volkswagen Golf GTI, ma sulla Leon ha 50 CV in più della tedesca in versione Performance. E il prezzo è davvero invitante: in arrivo nelle concessionarie a giugno, la Leon Cupra SC a tre porte con il cambio manuale costerà 32.200 euro, poco più dei 31.400 della Golf GTI Performance, mentre la Cupra a 5 porte con il cambio DSG della nostra prova 34.050 (le GTI 5p DSG costano 34.159 euro). E poi c’è da considerare la dotazione, che per la spagnola è davvero ricca: di serie ci sono i fari full led, il differenziale autobloccante anteriore, le sospensioni attive DCC, lo sterzo progressivo e gli utili sensori di parcheggio posteriori (in retromarcia si vede poco, a causa dei massicci montanti del tetto).
Sprizza sportività da tutti i pori
All’interno la Seat Leon Cupra si differenzia dalle altre versioni per i sedili sportivi in Alcantara, l’illuminazione interna a led, la radio con 10 altoparlanti e il logo Cupra impresso sul battitacco in alluminio e sul volante in pelle, appiattito nella parte inferiore. Fuori, a caratterizzarla ci sono le grosse prese d’aria nel paraurti con la griglia a nido d’ape e le cinque piccole feritoie sopra la targa, i due scarichi ovali nella coda, l’inserto di plastica nera nel paraurti posteriore, lo spoiler sul lunotto, gli enormi cerchi in lega di 19” con gomme ribassate (con misure 235/35) e le pinze dei freni rosse, con il logo Cupra.
Attenzione alla patente…
È sul piano dinamico, però, che la Seat Leon Cupra si differenzia maggiormente dalle altre versioni. Anzitutto, l’assetto ribassato di 25 mm e lo sterzo pronto e diretto danno subito la sensazione di guidare una macchina intuitiva, estremamente facile e sicura. Nonostante la cavalleria di tutto rispetto, la macchina è piacevole da condurre anche a bassa velocità, perfino nel traffico cittadino (specie se, come sulla vettura in prova, si può contare sul dolce cambio a doppia frizione DSG). Ma è sulle strade ricche di curve che dà il meglio di sé. Appena si preme il piede sull’acceleratore la spinta è immediata (la turbina soffia forte già ai bassi giri e la coppia massima di 350 Nm è costante tra 1750 a 5600 giri) e il rombo del motore, che quando si va a passeggio gira silenzioso e quasi senza vibrazioni, diventa più forte, assumendo una piacevole tonalità cupa. Andando di buon ritmo e su continui saliscendi, senza badare all’economia, siamo riusciti a percorrere circa 10 km con un litro di benzina (stando al computer di bordo): non male per una vettura di questo tipo, anche se i 15,2 promessi dalla casa non sono vicini. Sembra veritiero, invece, il dato relativo allo 0-100, che col DSG è, per la casa, pari a 5,8 secondi. Su strade aperte al traffico, comunque, è necessario fare attenzione a non farsi prendere la mano, perché in un batter d’occhio ci si trova a velocità raramente consentite dal codice e dalle normali condizioni del traffico.
In circuito dà il meglio
È in pista, però, che si riescono a godere del tutto le qualità della Seat Leon Cupra, impostando il sistema Cupra Drive Profile in modalità Cupra (rende anche più sonoro il ruggito del motore). Per variare il comportamento dinamico dell’auto, infatti, si può premere un pulsante nella plancia, che consente di regolare la risposta delle sospensioni elettroniche DCC, dello sterzo, dell’acceleratore e del cambio, passando dalla modalità Comfort, in cui l’assetto è più morbido, a quelle Sport e Cupra, più sportive, fino alla Individual, che permette di creare un’impostazione personalizzata. A questo punto, con lo sterzo indurito, le sospensioni rigide (attenzione sulle buche, si sentono parecchio) e il cambio e l’acceleratore più reattivi, la Leon Cupra consente di divertirsi davvero, mettendo in luce l’ottimo telaio, l’efficiente differenziale a scorrimento limitato che migliora la tenuta in curva e lo sterzo preciso e diretto. Negli stretti tornanti in pendenza della pista spagnola di Castellolì, non lontano da Barcellona, la Leon Cupra si è comportata bene, garantendo un’aderenza notevole e un’elevata trazione in uscita di curva. Pure nelle inchiodate la macchina non si scompone, e segue traiettorie molto “pulite”. I freni rispondono bene, specie nei primi giri; poi la fatica si fa sentire, il comando diventa un po’ spugnoso e la corsa del pedale si allunga. Nel complesso, comunque, una macchina molto divertente.
Secondo noi
PREGI
> Motore. Il 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina da 280 CV spinge davvero forte, sia ai bassi sia agli alti regimi. E in modalità Cupra ha anche un bel rombo.
> Prestazioni. Lo scatto da fermo è bruciante e la velocità massima (autolimitata a 250 km/h) si raggiunge molto in fretta.
> Tenuta di strada. Le gomme larghe e ribassate su cerchi di 19”, l’assetto sportivo e il differenziale anteriore autobloccante rendono l’auto piatta in curva, anche ai ritmi elevati del circuito.
DIFETTI
> Quinto posto. Il divano è sagomato per far stare comode due persone: al centro è più rigido e il tunnel alto sul pavimento dà fastidio a chi si siede in mezzo.
> Rumorosità. In velocità si fanno sentire il rumore di rotolamento delle gomme e i fruscii aerodinamici diventano fastidiosi.
> Visibilità posteriore. Dietro, i montanti spessi del tetto limitano la visuale e rendono faticose le manovre in retromarcia: nei parcheggi bisogna fidarsi dei sensori posteriori di distanza, di serie.