Già in vendita, la versione aggiornata della Seat Ibiza si riconosce per i fari più spigolosi e per la presa d’aria centrale nel paraurti anteriore di maggiori dimensioni. Una “faccia” che vedremo anche nelle prossime Seat. Per il resto, le linee taglienti ed elaborate restano quelle del modello originale, che ha debuttato nel 2008, e non sembrano invecchiate. Ancora una volta proposta con carrozzeria a cinque porte, coupé (SC) e station wagon (ST), la Seat Ibiza mantiene l’articolata gamma di motori del precedente modello. Per chi viaggia a benzina, la scelta va dal 1.2 da 60 CV, al 1.4 turbo da 150 CV (quello del test), cui va aggiunto il 1.6 (82 CV) anche a Gpl. Non meno generosa l’offerta a gasolio: dal 1.2 da 75 al 2.0 da 143 CV. Tre gli allestimenti: Reference, con sei airbag, Esp e radio; Style, che aggiunge “clima”, fendinebbia e cerchi in lega di 15”; FR (quello sportivo) con il climatizzatore automatico, le luci posteriori a led e i cerchi in lega di 16”. I prezzi sono compresi fra 11.450 euro della Seat Ibiza SC 1.2 Reference da 60 CV (alimentata a benzina) e 18.950 euro della Seat Ibiza ST 1.6 TDI FR da 105 CV (a gasolio). La versione del test è la Seat Ibiza SC 1.4 TSI DSG FR che costa 18.700 euro: una cifra ragionevole per una sportiva dalla dotazione completa (include il raffinato cambio robotizzato a doppia frizione DSG) e più bassa di 850 euro del prezzo del precedente modello.
L’abitacolo della Seat Ibiza SC 1.4 TSI DSG FR rimane quello di prima. Spazioso per essere quello di una coupé, e nel caso della FR, impreziosito con sedili anteriori più avvolgenti (trattengono bene il corpo, ma non sono molto ampi). Invariata la plancia, piacevolmente arrotondata, ma piuttosto invadente, e costruita con materiali dall’aspetto economico, che non rendono giustizia alla cura per gli assemblaggi e all’effettiva qualità delle plastiche. Cambia leggermente la grafica di tachimetro e contagiri, ora di più facile lettura, mentre il portaoggetti di fronte al passeggero anteriore (refrigerato per la FR) è finalmente ampio: da 4,7 litri è salito a 10,7. Invece, l’aggiornamento non è stata l’occasione per riposizionare alcuni scomodi comandi. Un esempio? Il tasto delle quattro frecce d’emergenza resta in basso, accanto alla leva del cambio, cioè troppo distante dal guidatore, che dovrebbe averlo sottomano per azionarlo nelle situazioni critiche. Poco pratici anche i comandi del “clima” nella consolle: piccoli e simili fra loro, si confondono. Nulla da ridire, invece, sul baule: 284 litri di capienza (930 a divano ripiegato) sono di tutto rispetto per una sportiva lunga 404 cm (uno in più di prima).
In attesa della grintosa Cupra con circa 180 CV in arrivo a fine anno, la Seat Ibiza SC 1.4 TSI DSG FR è la versione più potente. Non si tratta, naturalmente, di una sportiva “dura e pura”, ma di una brillante coupé, divertente e facile nella guida, che non trascura il comfort: le sospensioni non sono così rigide da far sobbalzare a ogni minima imperfezione dell’asfalto e, nel traffico, l’assenza del pedale della frizione è una gran comodità. Pur non dotata di pneumatici esagerati, la Seat Ibiza SC 1.4 TSI DSG FR s’inserisce in curva con prontezza, contando su un rollio minimo e su uno sterzo preciso, anche se non particolarmente diretto. Il 1.4 è pronto fin dai bassi regimi e spinge con vigore fino a 6000 giri, accompagnato da un rombo “pieno”. Il rapido (e morbido) cambio a doppia frizione DSG ha un doppio volto: nella modalità S tiene su di giri il motore e velocizza la cambiate; in quella normale è comunque rapido, ma la sua logica di funzionamento predilige i consumi. C’è poi una terza modalità, quella manuale, per inserire le marce con le leve al volante (di serie) o spostando avanti e indietro quella sul tunnel di trasmissione. Quanto ai “numeri”, i 7,6 secondi per scattare da 0 a 100 km/h ci sono sembrati alla portata dell’auto, così come i 212 km/h di velocità massima. Invece, la media di 16,9 km/l ci è parsa ottimistica, anche se, guidando tranquilli e in modalità D, la Seat Ibiza SC 1.4 TSI DSG FR ha dato l’impressione di bere poco.
PREGI
> Guida. Convincono la grinta del motore, il cambio rapido, lo sterzo preciso e la risposta delle sospensioni.
> Prezzo. Considerati i contenuti dell’auto, non è elevato.
DIFETTI
> Comandi. Il tasto delle quattro frecce non è a rapida portata di mano; quelli del “clima” sono minuscoli e si confondono.
> Finiture. Il rivestimento della plancia e dei pannelli per le porte ha un aspetto sottotono.
Cilindrata cm3 | 1390 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 110 (150)/5800 |
Coppia max Nm/giri | 220/1250-4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 139 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 7 (robotizzato) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 404/169/143 |
Passo cm | 246 |
Peso in ordine di marcia kg | 1092 |
Capacità bagagliaio litri | 284/930 |
Pneumatici (di serie) | 215/40 R 17 |