Cura dimagrante
Questa volta la Seat Leon è cambiata davvero. Simile ai prototipi IBE, IBX e IBL presentati ai Saloni internazionali negli scorsi anni, è il primo modello con il nuovo stile della casa spagnola, tutto spigoli e linee squadrate. Ma non è solo l'aspetto a cambiare. La nuova Seat Leon è stata completamente riprogettata: condivide con le “cugine" Audi A3 e Volkswagen Golf la stessa piattaforma (denominata MQB) e, grazie all'uso di materiali leggeri, per la carrozzeria, pesa fino a 90 kg in meno rispetto alla versione precedente.
Linea rivoluzionata
Lunga 426 cm (6 in meno di prima) la Seat Leon ha un frontale penetrante, nel quale spiccano i fari con le luci diurne che disegnano un triangolo e i proiettori a led, i grandi “baffi” ai lati della presa d'aria nel paraurti e la mascherina trapezoidale. La fiancata scavata, quasi scolpita, che termina con il terzo finestrino che punta verso l'alto, dà dinamismo e forza all'insieme. La coda è dominata dal grande paraurti e dai sottili fanali a cuneo, che fanno sembrare più larga la macchina.
Finiture e materiali convincono
Il posto guida della Seat Leon sembra quasi avvolgere il guidatore. Il cruscotto ha un'impostazione tradizionale, con due grandi quadranti analogici a sfondo nero di facile lettura. A centro plancia, tra le due bocchette di aerazione, c'è lo schermo di 5” dell'impianto hi-fi (a pagamento si può avere quello di 5,8” del sistema multimediale che integra il navigatore e ha un sensore di prossimità: avvicinando la mano vengono visualizzate le opzioni per comandarlo); sotto, ecco le manopole del “clima” e il tasto per le luci d’emergenza. I sedili sportivi avvolgono bene le gambe e le spalle, il volante ha un’ottima impugnatura e i comandi principali sono tutti a portata di mano. La sensazione di qualità è superiore a quella che si percepiva nel vecchio modello della Seat Leon: plastiche morbide ma robuste e ben lavorate, assemblaggi preciso. Nonostante le dimensioni della carrozzeria siano diminuite, il passo della nuova Seat Leon è cresciuto di quasi 6 cm, in parte a vantaggio dei passeggeri, in parte del bagagliaio, che ha un volume di 380 litri (39 in più di prima). Anche dietro non si sta male, ma al centro il tunnel alto dà parecchio fastidio.
È su strada che dà il meglio
A sorprendere maggiormente della nuova Seat Leon sono le doti di guida. Pur con una taratura rigida, le sospensioni digeriscono bene le buche e assicurano un'elevata tenuta di strada; lo schema è McPherson all’avantreno e a ruote interconnesse con barra di torsione, dietro (dove, invece, la versione più sportiva, la 2.0 TDI da 184 cavalli, ha un più sofisticato sistema a bracci multipli). Lo sterzo è preciso e sufficientemente leggero in manovra e i freni hanno una buona potenza. Inoltre, l'allestimento FR ha di serie il programma “Seat drive profile” attraverso il quale il guidatore può regolare su diversi parametri (Eco, Comfort e Sport) la risposta di sterzo e acceleratore, oltre alla sonorità del motore (attraverso un attuatore acustico). Anche il colore dell'illuminazione a led dell'abitacolo cambia in funzione della modalità di guida selezionata: luce bianca per Eco e Comfort, luce rossa per Sport. Il 2.0 da 150 CV è regolare, poco rumoroso, ed esente da vibrazioni (se ne sentono un po' solo a freddo). I cavalli non sono pochi e l'allungo è notevole (il 2.0 spinge forte da 1700 giri fin oltre i 4000), ma ciò che si apprezza di più è la coppia massima di 320 Nm tra 1750 e 3000 giri, che rende sempre pronta la risposta del motore, anche ai bassi regimi. Piacevole anche il cambio manuale a sei marce, che garantisce innesti precisi e offre una buona manovrabilità. Nel nostro breve test in Spagna, la Leon 2.0 TDI ci è sembrata in grado di scattare da 0 a 100 orari in 8,4 secondi, come dichiarato dalla Seat, e di raggiungere i 215 km/h di velocità massima ufficiali. Per quanto riguarda i consumi, meglio attendere la prova su alVolante con i rilevamenti in pista per esprimere un giudizio definitivo. Certo i 24,4 km/l ufficiali ci sembrano poco verosimili (al termine del nostro test il computer di bordo indicava 14 km/l). Scarsa la visibilità posteriore.
Sicurezza sotto controllo
Come le "cugine" A3 e Golf, anche la Seat Leon ha a listino alcuni accessori tecnologici che migliorano il grado di sicurezza. Si va dai fari automatici che attivano e disattivano gli abbaglianti quando arriva un'auto in senso opposto, al sistema che riconosce la stanchezza del guidatore (serve per prevenire i colpi di sonno), fino a quello che aiuta a mantenere la propria corsia di marcia intervenendo con leggere correzioni sullo sterzo.
Presto anche a tre porte e wagon
La nuova Seat Leon sarà nelle concessionarie dal 19 gennaio 2013, con il 1.4 TSI a benzina da 122 CV e con i turbodiesel 1.6 TDI da 90 e 105 CV e il 2.0 TDI da 150 del nostro test. La Leon 1.2 TSI da 86 e 105 CV e la 2.0 TDI da 184 arriveranno a febbraio; la 1.4 TSI a metano e la 1.4 TSI con tecnologia ACT (che disattiva due dei quattro cilindri per risparmiare benzina) esordiranno più avanti, nell'autunno 2013. I cambi sono il manuale a cinque o a sei marce e il rinnovato DSG a doppia frizione, a sei o a sette rapporti. Tre gli allestimenti: Reference, Style e FR. Ma non è tutto: per la prima volta, la famiglia della Leon è destinata a ingrandirsi con l'arrivo della versione SC a tre porte (in primavera) e della ST con carrozzeria wagon, che debutterà al Salone di Francoforte (settembre 2013). Ci sarà posto, ovviamente, anche per le EcoMotive (col 1.6 TDI da 105 CV ed emissioni di CO2 ridotte) e per la supersportiva Cupra. Sino al 31 dicembre 2012, per la nuova Seat Leon c’è uno sconto di 1.200 euro e i fari a led (valore: 1.190 euro) di serie.
Secondo noi
PREGI
> Cambio. È un sei marce gradevole da usare, perché non crea mai problemi, grazie agli innesti rapidi, precisi e senza impuntamenti. E la frizione non è pesante.
> Guida. Tenuta di strada e stabilità sono elevate: sulle strade tutte curve la Leon fa divertire, in tutta sicurezza.
> Motore. Il 2.0 turbodiesel è brillante fluido e non alza mai la voce.
DIFETTI
> Quinto posto. Il tunnel alto al centro del pavimento e il mobiletto con le bocchette d’aerazione danno fastidio a chi siede in mezzo.
> Rumorosità. Il buon comfort generale è in parte compromesso dal rumore di rotolamento dei pneumatici, specialmente sull’asfalto ruvido.
> Visibilità posteriore. È limitata dai finestrini piccoli e dai montanti del tetto larghi.