Mancava ancora questa…
Si amplia l’offerta delle Smart con il cambio automatico: il robotizzato twinamic a doppia frizione con sei marce di provenienza Getrag, che ha debuttato sulla
Smart fortwo da 71 CV, è ora disponibile anche sulla più potente versione turbo da 90 cavalli (come pure sulle forfour da 71 o 90). La maggior potenza permette alla citycar tedesca di affrontare in piena tranquillità percorsi extraurbani e di affrontare con brio le curve. Il cambio automatico, con i suoi 1.450 euro, incide per più del 10% sul prezzo di listino della meno ricca delle fortwo 90 turbo (la youngster): non poco, ma esalta la vocazione cittadina della citycar tedesca e ne rappresenta il naturale completamento. Tanto che il costruttore ritiene che sia destinato a equipaggiare il 90% delle Smart fortwo vendute in Italia.
Piatto ricco (e costoso)
La versione della Smart fortwo guidata era in allestimento prime, il più ricco disponibile: il suo prezzo (17.760 euro) supera di 2.300 quello della “base”, ma mette sul piatto un equipaggiamento decisamente completo. Rispetto alle altre Smart, è facile riconoscerla per i fari con luci diurne a led a forma di "u"; i cerchi di 15” hanno disegno specifico e calzano pneumatici di 165/65 all’anteriore e 185/60 al posteriore, mentre la struttura in acciaio che avvolge l’abitacolo (la celula “Tridion”) è verniciata in nero. L’abitacolo, che rispetto alla precedente generazione guadagna alcuni utili centimetri in larghezza, appare ricco (e luminoso, visto che di serie c’è il tetto panoramico con tendina parasole): i sedili (entrambi riscaldabili con un pulsante posto sul lato esterno, e facilmente raggiungibile) sono rivestiti in pelle con cuciture in contrasto, al pari della corona del volante a tre razze e della leva del cambio. Adeguate al prezzo le finiture, anche se alcuni particolari non soddisfano del tutto: la regolazione longitudinale dei sedili è demandata a una leva in acciaio parzialmente scoperta, così come le guide. Ben realizzati la plancia e i pannelli porta, anche se le plastiche in corrispondenza degli altoparlanti per i toni bassi (woofer) sono sin troppo cedevoli, e ad alto volume innescano più di una risonanza. Per i più esigenti in fatto di audio è disponibile l’impianto premium firmato JBL, che costa 559 euro e prevede anche un subwoofer nel bagagliaio: la resa acustica se ne avvantaggia, il carico (190 litri con i sedili in posizione intermedia, invece che completamente arretrata) meno.
Piccola ma pratica (e sicura)
Buona la disponibilità di vani portaoggetti: ce n’è uno anche nel portellone, che mantiene l’apertura separata del lunotto e della ribaltina (quest’ultima permette un carico massimo di 100 kg). Efficace il “clima” automatico, anche se un po’ rumoroso quando la ventola raggiunge la massima velocità e con comandi posti troppo in basso. C’è anche uno scomparto portaocchiali per il guidatore, mentre il cofano anteriore (occupato per intero dalla batteria e dalle vaschette dei liquidi) è provvisto di un’utile serratura. A parte, tuttavia, si pagano accessori che potrebbero essere di serie, come i retrovisori regolabili elettricamente (195 euro); per contro, sedili e volante sono regolabili in altezza. Per quanto concerne l’assistenza alla guida, la Smart Fortwo twinamic in allestimento prime è ben equipaggiata: un radar posto nella zona anteriore aiuta il guidatore, con un segnale ottico e acustico, a mantenere la distanza di sicurezza (come nelle altre Smart, c’è anche il sistema che, dagli 80 km/h in su, agisce sull’ESP in caso di raffiche di vento laterali). In opzione c’è il sistema per il mantenimento della carreggiata, mentre in manovra i sensori di distanza sono d’aiuto (e possono essere coadiuvati dalla retrocamera, fornita con un sovrapprezzo di 354 euro). Nel corso della nostra prova, i sensori si sono rivelati molto efficaci: parcheggiare senza danni in spazi preclusi anche ad altre citycar si è rivelato molto agevole.
Meglio in Sport
In città, il cambio automatico rende la Smart fortwo twinamic ancora più fruibile. Il funzionamento del doppia frizione è fluido, con cambi di marcia dolci (ma con una certa inerzia) quando è impostata la modalità di guida Economy (il selettore è a portata di mano, nei pressi della leva del cambio) e più veloci, ma mai bruschi, in modalità Sport. Quest’ultima si rivela la più azzeccata nel traffico convulso (dove lo sterzo permette di fare manovra in un fazzoletto, visti i 6,95 metri di diametro di volta): ai semafori consente di scattare senza incertezze con un filo di gas e, quando la strada è più scorrevole, mantiene il rapporto senza esitazioni. In modalità Economy, invece, è più semplice provocare qualche scalata involontaria (e poco confortevole, tanto più che l’erogazione del tre cilindri diviene più brusca del previsto) se si cerca troppo il pedale dell’acceleratore. Discorso analogo nei percorsi extraurbani: in Economy si va senza fretta, mortificando un po’ il carattere brioso del tre cilindri turbo da 90 CV, mentre in Sport i falsipiani vengono affrontati in souplesse. Alle velocità più elevate i fruscii aerodinamici sono evidenti e penalizzano un comfort altrimenti di buon livello. Note positive provengono sia dallo Stop&Start in ambito cittadino (rapido anche se non lesina qualche vibrazione in fase di riavvio), sia dal cruise control in statale e superstrada: sono ben armonizzati con la logica di funzionamento della trasmissione. Rispetto alla versione manuale, la twinamic lascia sul piatto 0,9 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h (11,3 il dato dichiarato, a fronte di 10”4), ma restituisce abbondantemente in termini di qualità di guida. Il cambio, comunque, può essere utilizzato anche in modalità manuale: la leva è a portata di mano, e le palette al volante fanno parte di un pacchetto opzionale. Visto il carattere della Smart da 90 CV, decisamente brioso, se si decide per l’uso manuale del cambio, la modalità Sport è quella maggiormente consigliabile. Tanto che, tra le curve, ci si può togliere qualche sfizio, ben coadiuvati da un’elettronica che rende pressoché impossibile innescare, anche con manovre azzardate, bruschi trasferimenti di carico o perdite d’aderenza: un aspetto da sottolineare positivamente, visto il passo decisamente corto (187 cm) della piccola citycar tedesca. Che, con il 90 CV e il cambio automatico, offre brio a sufficienza e fluidità di marcia tale da divenire una vera e propria arma anti-stress a prova di centro storico.
Secondo noi
Pregi
> Maneggevolezza. Il traffico è il suo pane, e il diametro di sterzata non ha rivali.
> Guida. Agile e sicura, la Smart è a proprio agio anche tra le curve.
> Cambio. Ben si sposa con il 90 CV, e ancor più nella modalità di guida Sport che in Economy.
Difetti
> Prezzo. Se si attinge alla lista degli optional, può diventare salato.
> Fruscii. Dai 100 km/h in su si fanno sentire sin troppo.
> Risposta del motore. Un po’ brusca ai regimi medio-bassi.