Si distingue
La nuova
Toyota Aygo punta sull’aspetto originale, che la fa spiccare fra le altre vetture da città. Il vistoso motivo a “X” nel frontale è di colore contrastante rispetto alla carrozzeria e si può facilmente sostituire (un po’ come le “cover” per i telefonini) con altri di varie tinte, creando infinite combinazioni cromatiche. Anche la modanatura sui parafanghi anteriori si èuò cambiare, come la parte inferiore del paraurti posteriore e svariati elementi nell’abitacolo (la fascia centrale della plancia, le cornici per le bocchette del “clima” e quelle per la consolle e la base della leva del cambio). La meccanica, profondamente aggiornata rispetto a quella della precedente Toyota Aygo, è comune a quella delle citycar Citroën C1 e Peugeot 108. L’unico motore è il 1.0 a tre cilindri (69 CV) a benzina con il cambio manuale a cinque marce o, nel caso della vettura del test, con quello robotizzato (500 euro) che, però, non è rapido nel funzionamento.
È in offerta lancio: da 10.250 euro
Già in vendita (le prime consegne avranno luogo da metà luglio), la nuova Toyota Aygo a tre porte è in offerta lancio a 10.250 euro, anziché a 12.100. La promozione si riferisce all’allestimento più ricco, l’X-Play, che, oltre al climatizzatore automatico e alla retrocamera, ha di serie il raffinato sistema multimediale X-Touch. Quest’ultimo permette di accedere alle funzioni del telefonino attraverso il monitor di 7 pollici in cima alla consolle, che può riprodurre la “schermata” del cellulare. L’offerta rende solo simbolica la presenza del modello meno costoso X-Cool, privo degli accessori proposti con la X-Play, ma dotato di sei airbag, climatizzatore manuale, cerchi di 15”, Esp e radio con Bluetooth. Non mancano due versioni speciali (1.000 euro in più rispetto alla X-Play) che aggiungono i cerchi in lega e i fendinebbia di serie: sono la X-Cite (carrozzeria arancio metallizzato col motivo a “X” nero) e la X-Clusive, nera e argento. In ogni caso, per avere le porte posteriori, vanno aggiunti 450 euro.
Più colore che spazio
In realtà, questi sportelli supplementari non sono di particolare aiuto nell’accesso al divano della Toyota Aygo. Il loro angolo d’apertura è ridotto e liberano una luce d’ingresso piuttosto limitata. Sfavoriti da una carrozzeria fra le più corte tra le citycar (346 cm di lunghezza), i passeggeri posteriori hanno poco spazio per le gambe. Inoltre, non dispongono di vetri discendenti (si aprono “a compasso”). Chi sta davanti, invece, può contare su sedili accoglienti (trattengono a dovere il corpo) con poggiatesta integrati. Lo schienale è facilmente reclinabile in modo continuo mediante la rotella sul fianco, e il guidatore ha la seduta registrabile in altezza. Comodo il volante che, quando viene regolato in altezza (manca la registrazione in profondità), si muove solidale con il cruscotto. Dove si è badato al risparmio è nelle bocchette del climatizzatore: quella al centro della plancia resta fissa e soffia soltanto verso il parabrezza. Poi, non ci sono le maniglie nel soffitto (per aggrapparsi nelle curve). Per il resto, l’abitacolo è moderno e allegro, con i comandi disposti ordinatamente. E il baule? Ha una soglia di carico lontana dal suolo e non è dei più grandi (168 litri a divano su).
Il motore si fa sentire
La nuova Toyota Aygo è intuitiva da guidare e, pur con sospensioni morbide per favorire il comfort, è agile. Merito anche dello sterzo piuttosto diretto per una citycar, che non rinuncia a quella leggerezza utile nelle manovre. Il tre cilindri della Toyota Aygo spinge rumorosamente e con soddisfacente brio in accelerazione, ma il suo sprint è smorzato dai lenti (e poco fluidi) inserimenti delle cinque marce: il cambio robotizzato non è granché. Verificheremo presto, con una prova su strada completa dei rilevamenti strumentali delle prestazioni, l’attendibilità dello “0-100” promesso dalla casa (15,5 secondi, 14,2 per la versione manuale) e della velocità massima (160 km/h). Tornando al rumore, viaggiando a 130 km/h in autostrada, quello del motore svanisce: per una vettura di questo genere, l’insonorizzazione è apprezzabile. Infine, i consumi calcolati dal computer di bordo nel corso del test sono bassi: circa 16 km/l. Ma anche qui, vi rimandiamo alla prova su strada in uscita su uno dei prossimi numeri di alVolante.
Secondo noi
Pregi
> Impianto multimediale. È intuitivo e si connette con i telefonini.
> Personalizzazione. Grazie agli elementi colorati per la carrozzeria e per gli interni, è possibile rendere unica la propria Aygo.
> Sedili. Sono comodi e ben regolabili.
Difetti
> Cambio. Quello robotizzato non è fluido negli inserimenti delle marce.
> Motori. Ce n’è uno solo. Le rivali offrono una gamma più articolata.
> Spazio. Quello per chi siede dietro non abbonda affatto, come pure la capienza del baule.