Debutto… scontato (fino a 2.800 euro)
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Toyota Yaris si aggiorna a meno di tre anni dal lancio. A cambiare è soprattutto il frontale, caratterizzato (come negli altri modelli più recenti della casa) da un motivo a “X” con, al centro, il logo della casa. Diversi sono anche i fari, più spigolosi e con luci diurne a led, e i paraurti con nervature marcate, uguali per tutte le Yaris (la ibrida non ha più un frontale specifico). Più di dettaglio le novità dietro: il fregio sopra la targa è più scolpito e lo spoiler sopra il lunotto ha una nuova forma. Inoltre, sulle versioni più ricche i fanali sono a led. Nessuna delle nuove Yaris, però, ha protezioni antigraffio sulla carrozzeria: attenzione alle “toccatine” in parcheggio. Ancor più profondamente aggiornato il tre cilindri 1.0 a benzina (è lo stesso che equipaggia la nuova Aygo): è omologato Euro 6 e dichiara 23,2 km/l (la precedente si fermava a quota 20,8). Anche la Yaris ibrida ha ottenuto la stessa omologazione, mentre le percorrenze ufficiali passano, nel suo caso, da 28,6 a 30,3 km/l. Invariati invece i motori 1.3 a benzina da 99 CV e 1.4 a gasolio da 90, ancora Euro 5: il primo è abbinabile anche al cambio CVT a variazione continua di rapporto, il secondo è ora offerto solo col cambio manuale (va in pensione il cambio robotizzato). Quattro gli allestimenti, con la Lounge votata al comfort e la Style pensata per i giovani. I prezzi partono da 10.950 euro per la 1.0 VVT-1 tre porte; per tutte, però, fino al 31 ottobre è previsto uno sconto incondizionato di 2.800 euro (2.200 per le ibride). Due i “porte aperte” previsti: il 13-14 e il 20-21 settembre, in occasione delle prime consegne.
Spaziosa e rinnovata
Chi già conosce la “vecchia” Toyota Yaris, si ritroverà a casa. Comandi e plancia seguono la medesima impostazione, pur essendo del tutto nuovi: solo il volante, i sedili e il pomello del cambio sono gli stessi di prima. La plancia ha una fascia colorata più estesa (e, a partire dalla versione Active, in plastica morbida), mentre la palpebra del cruscotto è più pronunciata. I pannelli delle porte hanno linee meno anonime; ovunque si incontra plastica di migliore qualità, dalla gradevole finitura satinata. Immutato lo spazio (abbondante): quattro adulti robusti viaggiano comodi e anche in tre sul divano non si “soffre”. Purtroppo, i cambiamenti non hanno interessato la posizione di guida: il volante, a dispetto delle registrazioni in altezza e profondità, rimane piuttosto in basso e troppo vicino alla plancia: complice anche il sedile poco regolabile in verticale, i più alti viaggeranno con la corona “a rischio ginocchia”. A complicare le cose, lo schienale privo di regolazione lombare e con una imprecisa registrazione dell'inclinazione, a leva anziché a rotella. E, per finire, la cintura di sicurezza non si registra in altezza.
Niente di nuovo sul fronte sicurezza
I cambiamenti non sono solo d’apparenza: per migliorare la rigidità della scocca (di oltre il 20%, secondo la casa), e quindi ridurre le vibrazioni e avere una guida più precisa, nella nuova Toyota Yaris sono stati introdotti 36 punti di saldatura aggiuntivi, acciai più spessi e rinforzi supplementari in diverse zone della struttura. Completano il quadro materiali isolanti migliori fra il motore e l'abitacolo e nella zona degli specchietti, oltre a nuove guarnizioni attorno alle porte. Effettivamente, per un’utilitaria, il comfort è elevato, benché in velocità i fruscii non siano certo assenti. Nessun incremento, invece, sul fronte della sicurezza: certo, sette airbag e l'Esp sono di serie, ma le migliori rivali ormai offrono anche sistemi di aiuto alla guida (come la frenata automatica d'emergenza, quello che previene il colpo di sonno e la chiamata automatica di soccorso in caso di incidente) che qui mancano all’appello.
Ok sterzo e sospensioni
Di nuovo ci sono anche le sospensioni: le molle sono meno rigide, ma gli ammortizzatori (più raffinati) sono dotati di molle interne di fondocorsa, mentre la barra di torsione delle sospensioni posteriori è stata irrigidita. Su strada, la piccola Toyota è effettivamente agile e piuttosto comoda, benché e le asperità più marcate (come le rotaie del tram) non vengano filtrate al meglio nonostante i pneumatici a spalla alta. Le modifiche alla centralina di controllo del servosterzo elettrico hanno apportato benefici evidenti: lo sterzo è rimasto leggero e demoltiplicato il giusto, ma ora è più preciso. In ogni situazione la Toyota Yaris ha un comportamento “sano” e prevedibile. Il 1.0 ha conservato il suo carattere: per essere un tre cilindri vibra poco (al minimo qualche cosa si avverte solo sotto i piedi) e, a meno di non affondare del tutto il pedale del gas, è silenzioso. I cavalli sono quelli che sono, ma l'auto non arranca: sfruttando la buona coppia ai medi regimi, la Yaris sguscia agile nel traffico (“tirandole il collo” aumenta solo il rumore). Pollice su anche per il cambio: preciso negli innesti, ha una corsa della leva (accorciata di tre centimetri, grazie alla consolle rialzata di 2,3) più breve.
Secondo noi
PREGI
> Abitabilità. Fuori la vettura non raggiunge i quattro metri ma dentro lo spazio abbonda, anche per chi non è un mingherlino.
> Cambio. La leva ha innesti precisi e un'escursione contenuta.
> Motore. Muove con sufficiente scioltezza la vettura, è silenzioso (alza la voce solo se “spremuto”) e fa arrivare poche vibrazioni nell'abitacolo.
DIFETTI
> Posizione di guida. Chi supera il metro e 80 di statura, si trova il volante “fra le ginocchia”. Imprecisa la regolazione a scatti (pochi) dello schienale, mentre le cinture di sicurezza non sono regolabili in altezza e deludono.
> Piccoli urti. La carrozzeria è “nuda” e la vernice a rischio, specie nei parcheggi più stretti.
> Sistemi di sicurezza. Col restyling non sono stati introdotti sistemi (già presenti su rivali più datate) come la frenata automatica d'emergenza, quello anti-colpo di sonno e la chiamata automatica di soccorso in caso di incidente.