Tutta diversa
Sono passati ben 13 anni dal debutto della prima
Volvo XC90, e in effetti il nuovo modello (le cui prime consegne sono previste proprio in questi giorni) segna un passo avanti molto forte. Prima vera novità della Volvo dopo l'acquisizione (nel 2010) da parte della cinese Geely, la XC90 è basata sul nuovo pianale modulare, e utilizza la gamma di motori a quattro cilindri (tutti "made in Volvo") presentata pochi mesi fa. Si tratta di 2.0 a benzina o diesel che, in base al tipo di sovralimentazione e all'eventuale abbinamento a un motore elettrico, forniscono potenze variabili dai 190 CV della versione D4 a gasolio, l’unica con due ruote motrici, ai 400 della T8 ibrida a benzina. Noi abbiamo provato una D5 AWD, spinta da un biturbodiesel da 225 cavalli.
Grande e grossa, ma armoniosa
La Volvo XC90 è una suv assai imponente, ma anche proporzionata ed elegante. Rispetto al vecchio modello è più lunga di 14 cm (495 in tutto), ma ne mantiene l'altezza di 178 centimetri; lo stile è più squadrato e moderno, con le enormi ruote (partono da 18”, ma di serie possono essere anche di 20" e di 22") ben sottolineate da passaruota sporgenti. I posti sono cinque, ma per 1.550 euro si possono avere due sedili supplementari estraibili dal baule (prima, invece, erano di serie).
Lusso, tecnologia e qualche svista
Con l'allestimento Inscription della Volvo XC90 del test si ha l'impressione di viaggiare in un vero e proprio salotto, lussuoso e personale. I grandi vetri garantiscono al contempo una buona visuale in tutte le direzioni (anche perché si è seduti decisamente in alto) e una gradevole ariosità all'abitacolo, che si caratterizza per la grande cura nella finiture. La pelle Nappa che riveste i sedili si affianca a plastiche molto ben realizzate e piacevoli al tatto anche nelle zone meno in vista, alla morbida e spessa moquette che riveste anche tutto il bagagliaio, e ad ampi inserti in alluminio (oppure, per 270 euro, in legno "non trattato"). Questi ultimi materiali sono usati anche per la piccola serranda che protegge i portaoggetti nel tunnel centrale, vicino al pomello che va ruotato per avviare e spegnere il motore (la chiave non c'è) e alla rotella cilindrica che serve per selezionare le varie modalità di guida, realizzati in una plastica "cromata" e con lavorazione a piccoli rombi: vere sciccherie. Completo e ben leggibile il cruscotto interamente digitale, che si affianca al display di 9" al centro della plancia che funziona esattamente come un tablet: le "pagine" digitali si sfogliano facendo scorrere le dita, e da qui si comandano, oltre al navigatore (1.190 euro, di serie c'è la possibilità di collegarsi a internet e sfruttare un programma di navigazione), l'hi-fi (quello dello specialista Bowers&Wilkins da 1.400 watt costa 3.360 euro, di serie c'è un impianto da 330 watt) e il "clima" (al proposito, avremmo preferito che i comandi di utilizzo più frequente, come il ricircolo dell'aria, rimanessero comandati da pulsanti, invece di obbligare a selezionare il menu giusto).
Centimetri in abbondanza
Lo spazio è tanto in ogni direzione, le poltrone anteriori sono ben conformate e con numerose e ampie regolazioni elettriche, e dietro ci sono tre sedili scorrevoli separatamente (ciascuno per 12 cm). Peccato, però, che quello centrale sia molto scomodo: stretto, rialzato e con un'imbottitura rigidissima. A patto di far avanzare le poltroncine della seconda fila (altrimenti le gambe non ci stanno proprio), i due sedili estraibili dal fondo del bagagliaio (optional a 1.550 euro), ben imbottiti e con apprezzabile spazio per la testa, sono passabilmente comodi per persone di statura media; entrare e uscire non è facilissimo, ma comunque non serve essere un contorsionista. Molto ampio il bagagliaio (721 litri sotto il tendalino, nella versione a cinque posti, e 1886 abbassando anche la fila centrale), che è anche ben rivestito. L'accesso è facilitato dal portellone ad azionamento elettrico (anche dalla plancia) e dall'apertura molto ampia, ma la soglia a 78 cm da terra è alta (e scomoda). Bene, poi, i vani per i piccoli oggetti.
Gran comfort e buona guida
Tramite una rotella nella consolle centrale della Volvo XC90 si può scegliere fra cinque diverse modalità di guida, che cambiano la risposta di motore, sterzo, cambio automatico, trazione integrale e sospensioni ad aria (optional da 2.630 euro). Ci sono la Comfort, la Eco (per limitare al massimo i consumi di gasolio), la più sportiva Dynamic, la Off-Road (per le escursioni fuori strada) e la Individual (in cui si può impostare separatamente ogni singolo parametro). Dal punto di vista del comportamento, le differenze non sono enormi, ma percepibili. In generale, l'auto è molto comoda e silenziosa, e non dimostra la sua stazza: è maneggevole, ha poca inerzia nei cambi di traiettoria e un rollio ben contenuto. Anche dopo una manovra molto brusca, tende a riallinearsi rapidamente e senza "saltellare" di lato (come capita in alcuni modelli con le sospensioni ad aria). Lo sterzo è leggero, fin troppo nelle modalità più turistiche; in Dynamic, però, acquista il giusto "peso", garantendo un agevole mantenimento delle traiettorie. Anche l'accoppiata motore-cambio automatico è riuscita: il quattro cilindri è molto progressivo e sale di giri rapidamente (lo "0-100" dichiarato è di soli 7,8 secondi), e il rombo che passa nell'abitacolo in accelerazione non è affatto sgradevole. I passaggi di rapporto sono rapidi e praticamente inavvertibili, e anche usata in manuale, la trasmissione risponde prontamente; si può criticare la mancanza delle palette al volante, ma la corta leva centrale è comunque comoda. I consumi? In attesa di una prova con i nostri strumenti, possiamo dirvi che a fine test il cruscotto indicava una percorrenza di circa 12 km/litro: non male, data la mole dell'auto.
Dotazione da integrare
I prezzi della Volvo XC90 partono dai 52.550 euro della D4 (2.0 turbodiesel da 190 cavalli) Kinetic, che ha di serie il sistema multimediale con display di 9", il cruscotto digitale, il "clima" bizona, i cerchi in lega di 18", l'avviso in caso di sonnolenza del guidatore e la frenata automatica di emergenza (il sistema rileva anche pedoni e ciclisti, oltre agli altri veicoli). La Inscription aggiunge, tra le altre cose, i sedili in pelle Nappa a regolazione elettrica, i cerchi di 20" e gli scenografici fari a led. Considerato il prezzo (competitivo con quello delle concorrenti, ma elevato in assoluto) avremmo voluto una dotazione di serie più completa, che comprendesse (per esempio) anche il sensore dell'angolo cieco dei retrovisori (610 euro), il cassetto refrigerato (680, col "clima" a quattro zone) e, come già abbiamo anticipato, il navigatore.
Secondo noi
Pregi
> Comfort. L'auto è comoda su ogni tipo di strada.
> Finiture. I materiali dell'abitacolo sono tutti di notevole qualità.
> Spazio. Abitacolo e baule sono molto estesi.
Difetti
> Dotazione. Quella di serie dovrebbe essere più ricca.
> Quinto posto. Il sedile centrale della seconda fila è scomodo, duro e piccolo.
> Regolazione del "clima". Avviene tramite display (o comandi vocali): è macchinosa.