Lo spazio abbonda e i dettagli sono migliorati
Plancia e comandi
Dato il prezzo, non ci si aspetta molto dagli interni della Dacia Sandero. In realtà, l’impatto è positivo: i grandi vetri aiutano la visibilità e fanno entrare molta luce, e le finiture sono dignitose. Certo, non mancano le plastiche sottili e l’allestimento è semplice, ma in generale non si ricava un’impressione di fragilità. La plancia, massiccia e non proprio moderna, ha un profilo “a onda” e include una gradevole strumentazione illuminata di rosso, con le cornici satinate; l’aggiornamento ha portato un volante a quattro razze (erano tre) e gradevoli inserti nella consolle e nelle porte che ripetono il disegno della fibra di carbonio. Inoltre, i tasti degli alzavetro elettrici posteriori (optional) sono sulle porte invece che sul tunnel: ben più comodi. Sono rimasti, però, l’antiquato ricircolo dell’aria azionato da una levetta e le economiche bocchette dell’aria rotonde. Il navigatore con schermo di 7” è facile da usare; peccato che sia troppo in basso (come pure il “clima” e i tasti nella consolle). I portaoggetti sono numerosi, e il cassetto nella plancia è illuminato.
Abitabilità
Lo spazio è notevole in tutte le direzioni, anche dietro; i sedili e il divano, molto morbidi ma poco avvolgenti, possono bastare per cinque persone, ciascuna delle quali dispone di un appoggiatesta regolabile. Discreta la posizione di guida: il volante non si regola in altezza, ma il sedile del guidatore e le cinture di sicurezza sì; scomoda ma precisa la registrazione dello schienale, con manopola nella zona centrale.
Bagagliaio
L’alta soglia di carico (76 cm da terra) rende più faticose le operazioni di stivaggio dei bagagli pesanti, e ci sono zone del vano non rivestite. In compenso, il baule è ampio: 320/1200 litri. C’è una plafoniera sul lato sinistro, lo schienale del divano è in due parti reclinabili (abbassandole, si forma un gradino) e sotto il tappeto c’è spazio per il ruotino di scorta (optional).