PERCHÉ SÌ
Abitabilità
I posti sono sette e tutti comodi, inclusi i tre nel divano in terza fila. Davvero pratiche le ampie porte posteriori scorrevoli ad apertura elettrica, che permettono di salire o scendere agevolmente anche quando lo spazio ai lati dell’auto è limitato.
Baule
In accordo con le dimensioni della Voyager, ha una capienza eccezionale: anche con tutti i sedili in uso, si riescono a stivare le valigie. Se poi si ripiegano divano e poltrone, si ottiene un vano degno di un veicolo commerciale.
Comfort
L’abitacolo è adeguatamente insonorizzato e ha tutto ciò che serve a coccolare i passeggeri, dalle poltrone ampie e comode, al “clima” automatico trizona per finire ai molti portaoggetti. E le sospensioni digeriscono bene anche lo sconnesso.
Dotazione
Di serie c’è ben più dell’essenziale, e a pagamento si possono aggiungere accessori esclusivi: oltre ai fari bixeno e il navigatore satellitare, infatti, sono disponibili gli schermi tv a scomparsa nel soffitto e il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori.
PERCHÉ NO
Cambio
Lento nel passare da un rapporto all’altro, impone uno stile di guida fin troppo tranquillo. Inoltre, il funzionamento in modalità manuale, con la leva che va spostata a destra e a sinistra, è tutt’altro che intuitivo.
Guida
Grossa, pesante e poco agile in curva, la Voyager non è certo un’auto per sportivi. Lo sterzo è poco preciso, l’Esp invadente, e le sospensioni, benché un po’ irrigidite rispetto a quelle dell’originale Chrysler, restano spiccatamente turistiche.
Motore
Il 2.8 a quattro cilindri non dispone di vigore adeguato alla mole dell’auto, e perciò non riesce a garantire il necessario brio; inoltre, è ruvido nell’erogazione e quando si accelera a fondo fa sentire troppo distintamente il suo rombo.
Plancia
Considerato che la pelle non riveste soltanto i sedili ma è estesa anche ai pannelli delle porte, ci saremmo aspettati una plancia dalle superfici morbide e gradevoli al tatto: invece sono rigide, e poco intonate al contesto.