PROVATE PER VOI

Suzuki Kizashi: fa l’aggressiva però è tranquilla

Prova pubblicata su alVolante di
aprile 2014
Listino prezzi Suzuki Kizashi non disponibile
Pubblicato 23 settembre 2014
  • Prezzo (al momento del test)

    € 31.100
  • Consumo medio rilevato

    10,4 km/l
  • Emissioni di CO2

    191 grammi/km
  • Euro

    5
Suzuki Kizashi
Suzuki Kizashi 2.4 CVT Sport 4WD

L'AUTO IN SINTESI

Pur grintosa nell’aspetto e mossa da un quattro cilindri a benzina da 178 CV, più che per le prestazioni la Suzuki Kizashi convince per il comfort. La tenuta di strada è favorita dalla trazione integrale inseribile, ma il cambio a variazione continua non è adatto alla guida sportiva. Gli interni sono spaziosi anche dietro, ma non tutte le plastiche dei rivestimenti sono morbide: a giustificare il prezzo di listino è più che altro la dotazione, che comprende pure i sedili in pelle e i fari allo xeno.

Posizione di guida
4
Average: 4 (1 vote)
Cruscotto
4
Average: 4 (1 vote)
Visibilità
3
Average: 3 (1 vote)
Comfort
4
Average: 4 (1 vote)
Motore
3
Average: 3 (1 vote)
Ripresa
4
Average: 4 (1 vote)
Cambio
2
Average: 2 (1 vote)
Frenata
3
Average: 3 (1 vote)
Sterzo
4
Average: 4 (1 vote)
Tenuta di strada
4
Average: 4 (1 vote)
Dotazione
4
Average: 4 (1 vote)
Qualità/prezzo
3
Average: 3 (1 vote)

PERCHÉ COMPRARLA

Generosa anche nel comfort
È una berlina dalle forme grintose, equipaggiata con un 2.4 a benzina da 178 CV abbinato a un cambio automatico CVT e alla trazione integrale inseribile. Nonostante la potenza elevata (e i consumi “pesanti”) non ha prestazioni sportive, mentre lo sono le qualità di guida. E senza far rinunciare al comfort. A differenza della maggior parte delle rivali non può essere arricchita con dispositivi di sicurezza di ultima generazione, ma vanta una dotazione di serie particolarmente ricca.
 
Suzuki Kizashi
 
Le dimensioni importanti (465 cm di lunghezza) della Suzuki Kizashi sono dissimulate da linee filanti e dettagli grintosi: i cerchi in lega di 18 pollici sono di serie come le sporgenti minigonne sottoporta, e nella coda spiccano lo spoiler integrato nel cofano (che ingloba la terza luce di stop, a led) e i terminali di scarico di forma schiacciata. Riuscito pure il frontale, con mascherina nera, elaborati i fari allo xeno e le cornici cromate per i fendinebbia.
 
La CVT 4WD ha la trazione integrale inseribile e il cambio automatico a variazione continua, abbinati all’unico motore disponibile (volendo, anche con impianto a Gpl): un quattro cilindri 2.4 a benzina capace di 178 CV. Nonostante questo “biglietto da visita”, la Suzuki Kizashi si fa apprezzare non tanto per le prestazioni quanto per il comfort: dolce e silenziosa, è equipaggiata di sospensioni efficaci anche sullo sconnesso.
 
Le qualità di guida della Suzuki Kizashi sono notevoli, favorite da uno sterzo rigoroso e da una tenuta di strada che – col contributo della trazione 4x4 inseribile – non riserva sorprese nemmeno sui fondi viscidi. I consumi, tuttavia, sono elevati in tutte le condizioni. Inoltre, a differenza di quanto accade nel caso di vetture simili, non sono disponibili dispositivi di sicurezza di ultima generazione (come per esempio il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori).
 
Per il resto, comunque, la dotazione della Suzuki Kizashi è davvero completa e contribuisce a giustificare il prezzo più di quanto facciano i contenuti strettamente tecnici: oltre al “clima” automatico include i fari allo xeno, i sedili in pelle, gli utili sensori di parcheggio anteriori e posteriori e, addirittura, il tetto apribile. Di fatto, rimangono da pagare a parte il navigatore, la vernice metallizzata e le barre sul tetto (davvero rare nelle berline).

VITA A BORDO

4
Average: 4 (1 vote)
Lusso classico e niente vezzi
Lo stile della plancia, della consolle e della strumentazione è classico, e altrettanto dicasi della collocazione dei comandi, per la maggior parte individuabili e raggiungibili con facilità; alcune plastiche sono rigide, ma ad alzare il tono dell’ambiente ci sono i raffinati rivestimenti in pelle. L’abitabilità è adeguata a una berlina da famiglia: non si sta scomodi nemmeno sul divano. Non tanto regolare ma piuttosto capace il bagagliaio, peraltro espandibile reclinando lo schienale suddiviso in due parti e provvisto di botola per gli sci.
 
Suzuki Kizashi
 
Plancia e comandi
Lo stile di plancia e consolle della Suzuki Kizashi non è particolarmente ricercato, anche per via delle molte superfici in plastica rigida (ma gli assemblaggi sono curati) e del look datato degli schermi digitali (incluso quello del “clima” automatico bizona). L’insieme, comunque, non difetta di eleganza, e nemmeno ci si può lamentare della disposizione dei comandi (a eccezione del tasto per inserire la trazione integrale, un po’ nascosto come lo sono quelli a sinistra nella plancia). Classicheggiante pure il cruscotto, facile da consultare e completo di termometro del liquido di raffreddamento.
 
Abitabilità
Quattro adulti, anche di statura elevata, vengono ospitati come si deve nella Suzuki Kizashi, e il divano è sufficientemente comodo anche per tre persone sebbene la seduta centrale sia peggio imbottita di quelle ai lati (e pure piuttosto rialzata). Di qualità, ma anche un po’ caldi d’estate nonostante siano traforati nella parte centrale delle sedute, i rivestimenti in pelle scura. Le accoglienti e generosamente sagomate poltrone anteriori sono riscaldabili elettricamente e, per il lato guida, è prevista la comoda regolazione motorizzata tramite una pulsantiera comodamente raggiungibile sul lato sinistro. Molti i vani portaoggetti, uno dei quali ricavato nel tunnel accanto alla leva del freno a mano.
 
Bagagliaio
I 461 litri di capacità del baule sono adeguati alla tipologia e alle dimensioni della Suzuki Kizashi, anche se la sfruttabilità del vano è condizionata negativamente dall’ingombro delle sospensioni. Lo schienale, suddiviso in due parti e provvisto di botola passante per stivare gli sci, può essere reclinato per aumentare il volume utile fino a 880 litri e la profondità fino a 196 cm. Abbastanza ampia l’imboccatura, che nella parte verso la soglia (la più stretta) raggiunge i 102 cm di larghezza.

COME VA

3
Average: 3 (1 vote)
Più che sportiva, comoda e sicura
Il cambio a variazione continua è fluido e rende piacevole la guida in città, ma non è in grado di offrire quella prontezza di risposta che ci si attende nella guida sportiva. Questo nulla toglie alle qualità dello sterzo – solido e preciso anche in velocità – e dell’assetto, che garantisce agilità elevata e una tenuta di strada inappuntabile (sui fondi viscidi è d’aiuto la trazione integrale). Le sospensioni digeriscono bene lo sconnesso e, complice l’insonorizzazione curata, la marcia è confortevole pure ad andatura autostradale. Anche se non proibitivi, i consumi del 2.4 a benzina sono mediamente alti.
 
Suzuki Kizashi
 
In città
Nel traffico intenso e nella marcia a singhiozzo il cambio CVT, dalla risposta dolce e fluida, è un valido alleato per ridurre lo stress della guida; ma ciò non toglie che in molti frangenti uno sprint più incisivo non guasterebbe. Considerate le dimensioni della Suzuki Kizashi la maneggevolezza non è male, ma lo sterzo che tende a indurirsi nelle rotazioni rapide può infastidire. Non preoccupano nemmeno le manovre (i sensori di distanza, di serie davanti e dietro, ovviano alla scarsa visuale offerta dal lunotto) e, a dispetto dei cerchi di 18”, il comfort è sorprendentemente buono anche sullo sconnesso. “Pesante” il consumo: abbiamo rilevato soltanto 8,6 km/l.
 
Fuori città
Chi cerca soprattutto comfort è sull’auto giusta, dato che la Suzuki Kizashi si muove fluida e piacevolmente silenziosa; i consumi, però, rimangono sempre su livelli elevati. Chi ama la guida sportiva potrà apprezzare pure la precisione dello sterzo, le notevoli caratteristiche di aderenza (inserendo la trazione 4x4, anche su fondi sdrucciolevoli) e la sempre rassicurante stabilità, ma quando si alza il ritmo l’accoppiata motore-cambio non è in grado di garantire la necessaria prontezza di risposta. Per aumentare un po’ il piacere di guida si può, comunque, passare alla selezione manuale di sei rapporti “virtuali” tramite le palette al volante.
 
In autostrada
Una volta raggiunta la velocità di crociera il motore della Suzuki Kizashi – che a causa del cambio CVT tende a salire parecchio di regime in accelerazione, un po’ come accade negli scooter – lavora in silenzio. Altrettanto efficace è l’isolamento acustico rispetto all’aria che scivola sulla carrozzeria e al rumore di rotolamento delle gomme: i chilometri scorrono piacevolmente. Inappuntabili la stabilità e la precisione nei lunghi curvoni percorsi in appoggio, così come soddisfa la potenza dell’impianto frenante (che, tuttavia, non eccelle per resistenza). Il cambio a variazione continua favorisce le riprese dopo i rallentamenti e in questo frangente non appare penalizzante per i consumi (11,2 km/l rappresentano un risultato accettabile).

QUANTO È SICURA

4
Average: 4 (1 vote)
Xeno sì, “aiuti” alla guida no
Ancorché non integrabile con dispositivi di ausilio alla guida di ultima generazione – che le rivali offrono quantomeno a pagamento – la dotazione di serie comprende tutto l’indispensabile, compreso l’airbag dedicato alle ginocchia del guidatore e i fari allo xeno. La Suzuki Kizashi deve ancora essere sottoposta ai crash test EuroNcap.
 
Suzuki Kizashi
 
La Suzuki Kizashi non è ancora stata esaminata dall’EuroNcap, perciò un giudizio sul suo grado di sicurezza può essere espresso limitatamente alla dotazione. Che, per inciso, non prevede possibilità di implementazione con aiuti elettronici di ultima generazione, come la frenata automatica oppure l’avviso di involontario cambio di corsia (che la maggior parte delle rivali, ormai, offre almeno a pagamento). Vero è, comunque, che di serie c’è più dell’indispensabile, a cominciare dai controlli elettronici di trazione e stabilità per finire a un complesso di airbag che comprende, oltre agli elementi a tendina estesi a riparare anche la testa dei passeggeri posteriori, il “cuscino” dedicato alle ginocchia del guidatore. Non mancano gli attacchi Isofix per i seggiolini dedicati al trasporto dei bimbi, i fendinebbia, il cruise control e neppure i fari allo xeno.

NE VALE LA PENA?

3
Average: 3 (1 vote)
Per chi apprezza il “tutto incluso”
Ben rifinita salvo che per qualche plastica rigida, offre spazio adeguato a passeggeri e bagagli ed è davvero confortevole. Bene anche le qualità dinamiche, valorizzate pure dalla trazione integrale, ma il 2.4 a benzina abbinato al cambio a variazione continua non ha la grinta che i suoi 178 CV lascerebbero immaginare, e nemmeno si scopre particolarmente parco. La dotazione di accessori è generosa in rapporto al prezzo, ma le possibilità di personalizzazione sono scarse.
 
Suzuki Kizashi
 
Anche se sportiveggiante nell’aspetto, la Suzuki Kizashi è una berlina di impostazione classica, che offre un abitacolo accogliente e un bagagliaio all’altezza della situazione. A livello di finiture non è ricercata come alcune rivali (anche per “colpa” di alcune plastiche rigide) né vanta gadget all’ultimo grido, ma ciò non toglie che sia costruita con cura e neppure faccia mancare qualche lusso, a cominciare dai rivestimenti in pelle dei sedili. Notevoli le qualità stradali, assicurate da un assetto ben congegnato (le sospensioni rappresentano un valido compromesso fra comfort e agilità), dal notevole appoggio offerto dalle gomme 235/45 installate sugli scenografici cerchi in lega di 18” e da uno sterzo puntuale e ben calibrato (sebbene incline a indurirsi se girato rapidamente). Quanto al 2.4 a benzina, a dispetto della cavalleria abbondante non tira mai fuori gli artigli: un carattere che dipende un po’ anche dall’abbinamento con il cambio automatico a variazione continua, tanto dolce e “confortevole” quanto poco versato alla guida sportiva. In rapporto al prezzo la dotazione di serie – che comprende anche i fari allo xeno – è certamente generosa; tuttavia, con gli accessori c’è poco da sbizzarrirsi: gli ultimi ritrovati della tecnologia (inclusi gli “aiuti” elettronici alla guida) non sono disponibili e da pagare a parte restano soltanto il navigatore e la vernice metallizzata. Per tenere sotto controllo i costi di gestione vale la pena di prendere in considerazione la versione con impianto a Gpl, mentre per risparmiare all’acquisto c’è la 2WD con cambio manuale a sei marce e trazione soltanto sulle ruote davanti.

PERCHÉ SÌ

Comfort
Nonostante le ruote di 18” con gommatura sportiva, le buche si sentono poco: le sospensioni fanno davvero un buon lavoro. Curata l’insonorizzazione, anche nei confronti dei fruscii aerodinamici.
 
Dotazione 
Considerato il tipo di auto, il prezzo è allettante e comprende pure accessori che di solito sono a pagamento, come i sedili in pelle riscaldabili con regolazione elettrica dal lato guida, il tetto apribile e i fari allo xeno.
 
Stabilità
La Kizashi non è una berlina pensata per la guida sportiva, eppure è davvero “ben piantata” a terra: non si scompone nemmeno se si esagera con la velocità in curva e, al limite, ha reazioni progressive e gestibili con facilità.
 
Trazione 4x4
La trazione integrale di tipo inseribile (una soluzione non certo diffusa nelle vetture di questo tipo) fa la differenza sui fondi viscidi ed è una preziosa alleata di chi si reca spesso in montagna.

PERCHÉ NO

Accelerazione
Non fatevi ingannare dalle linee grintose della carrozzeria e dai 178 CV: allo sprint la Kizashi è meno efficace di quel che sarebbe lecito attendersi (e il cambio a variazione continua è tutto fuorché sportivo).
 
Aiuti alla guida
Ormai quasi tutte le vetture di questa categoria possono avere (magari a pagamento) sistemi di sicurezza che qui non sono previsti, come l’assistenza al mantenimento della propria corsia di marcia o la frenata automatica.
 
Cambio
La trasmissione a variazione continua di rapporto origina il cosiddetto “effetto-scooter”: in accelerazione il regime del motore sale parecchio in rapporto all’incremento della velocità. Passando alla modalità manuale va un po’ meglio. 
 
Consumi
I 10,4 km/l di media rilevata non sono un risultato da buttar via (almeno in rapporto al tipo di auto e alla meccanica). Ma il rendimento delle rivali turbodiesel è ben lontano, e a ragione la Suzuki ha predisposto una variante con impianto a Gpl.

SCHEDA TECNICA

Cilindrata cm32393
No cilindri e disposizione4 in linea
Potenza massima kW (CV)/giri131 (178)/6500
Coppia max Nm/giri230/4000
Emissione di CO2 grammi/km191
Distribuzione4 valvole per cilindro
No rapporti del cambio8 (Cvt) + retromarcia
Trazioneintegrale
Freni anterioridischi autoventilanti
Freni posterioridischi
  
Quanto è grande 
Lunghezza/larghezza/altezza cm465/182/147
Passo cm270
Peso in ordine di marcia kg1530
Capacità bagagliaio litri461/n.d.
Pneumatici (di serie)235/45 R18

 

I NOSTRI RILEVAMENTI

VELOCITÀ MASSIMA RilevataDichiarata
in D a 6100 giri 208,4 km/h205 km/h
    
ACCELERAZIONESecondiVelocità di uscitaDichiarata
0-100 km/h9,9 8,8 secondi
0-400 metri17,2135,2 km/hnon dichiarata
0-1000 metri31171,9 km/h 
    
RIPRESA IN DSecondiVelocità di uscitaDichiarata
1 km da 40 km/h28,7171,7 km/hnon dichiarata
1 km da 60 km/h27,3172,7 km/hnon dichiarata
da 40 a 70 km/h3,1191,8 km/h 
da 80 a 120 km/h6,6 non dichiarata
    
CONSUMO RilevatoDichiarato
In città 8,6 km/litro8,8 km/litro
Fuori città 12,8 km/litro15,2 km/litro
In autostrada 11,2 km/litronon dichiarato
Medio 10,4 km/litro12,0 km/litro
    
FRENATA RilevataDichiarata
da 100 km/h 37,2 metrinon dichiarata
da 130 km/h 65 metrinon dichiarata
    
ALTRI VALORI RilevatiDichiarati
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica 135 km/hnon dichiarata
Diametro di sterzata tra due marciapiede 11,6 metri10,6

 

 

Suzuki Kizashi
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I VOTI DEGLI UTENTI
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20
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VOTO MEDIO
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Ritratto di Ivan92
23 settembre 2014 - 15:48
12
Non convince per nulla, l'estetica è forse la parte più riuscita, il motore invece delude completamente. 178 cv non sono pochi ma se poi le prestazioni e consumi sono quelli allora non ha senso comprarla. Tanto vale puntare su un auto a gasolio con prestazioni migliori e prezzo inferiore. L'unico punto a favore della Kizashi è la trazione 4x4 però nel complesso è bocciata.
Ritratto di Flavio Pancione
24 settembre 2014 - 11:18
8
macchina ( che è comunque carina ) con questo motore a qualunque diesel moderno decisamente più prestante e che consuma meno? Non la prenderei neanche se dovessi fare 10 km al giorno.. Consuma probabilmente più della Thesis 2.0 turbo benzina di mio padre da 1800 kg o la C230 kompressor.. mi dispiace quest'auto la boccio, altro che snobbare auto simil-Thema che tanto si criticano..
Ritratto di Ivan92
24 settembre 2014 - 16:33
12
Non sono d'accordo, uno che sceglierebbe un 2.4 da 178 cv probabilmente da quel motore si aspetta anche delle "buone" prestazioni, mentre le prestazioni di quest' auto sono paragonabili ai moderni diesel con 40 cv in meno con la differenza che questo 2.4 non riesce a fare più di 12.8 km con un litro nemmeno viaggiando a 90 km/h mentre un motore diesel con 140 cv a quell'andatura supera facilmente i 20 km con un litro. Se nell' articolo si fosse parlato del 2.0 della GT86 o del 2.8 FSI dell'Audi e motori simili sarei d'accordo perchè quella clientela ha un idea chiara di cosa sta cercando. Mentre il 2.4 di questa Suzuki non ha nessun pregio e a quel prezzo nemmeno un vantaggio economico. Poi il diesel è un esempio per avere prestazioni migliori e consumi decisamente più contenuti, se poi si cerca un auto benzina con un prezzo simile e un motore più prestazionale le alternative diventano così tante da rendere questa Suzuki una scelta davvero insensata.
Ritratto di Ivan92
24 settembre 2014 - 18:18
12
Sono d'accordo, anche per le alternative, un motore turbo benzina con una cavalleria simile (e un buon cambio) è una scelta decisamente migliore a questo 2.4 sia prestazionalmente che di consumi a pari andatura.
Ritratto di Moreno1999
23 settembre 2014 - 17:03
4
Punti a sfavore: mancanza di un propulsore diesel, prezzo neanche troppo basso, linea anonima specialmente al posteriore, presenza sugli altri mercati europei da almeno due anni (si vede un po' tutta la mancanza di modernità), finiture non eccellenti per essere su una vettura direi tra il segmento C e quello D, consumi alti, cambio evidentemente non perfetto (secondo alVolante). Punti a favore: trazione 4x4, dotazione, affidabilità che penso sia buona come per tutte le giapponesi. Tirando le somme non la comprerei mai, preferisco auto del calibro di Insignia e Mazda6 per il segmento D ma praticamente a pari prezzo, oppure la nuova Mondeo, anche la Octavia penso sia più conveniente di questa. Tra il rimandata e bocciata, la ho votata 2.
Ritratto di Moreno1999
23 settembre 2014 - 17:09
4
Dimentico: la ho vista e toccata. Gli interni non hanno plastiche nè belle o morbide come quelle VAG/Opel/PSA ad esempio, nè solide e durature come quelle Toyota, nemmeno una via di mezzo come quelle Honda e Mazda. Simili alle Renault al tatto e sembravano sottiline.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
23 settembre 2014 - 18:03
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di Moreno1999
23 settembre 2014 - 20:06
4
Io invece la avevo vista a Ginevra nel 2013 (se non ricordo male anche nel 2012 in quanto in Svizzera è uscita prima che da noi). Penso che con un turbodiesel avrebbe migliorato le vendite senza dubbio, parlo di numeri (penso) comunque non eclatanti.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
23 settembre 2014 - 20:34
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di Moreno1999
23 settembre 2014 - 20:53
4
Si in Svizzera ne avevamo una davanti alla dogana quando abbiamo preso la vignetta (la suzuki era targata berna)
Ritratto di Gigi Cash
23 settembre 2014 - 17:07
Allora, stesso discorso fatto per l'altra, il Cascai. Mi spiegate come fa la gente a capire quì a Lissone che la macchina è mia, con una linea del genere? E' troppo anonima... con un colore ancora più anonimo... almeno mettiamoci un impertinente verde fluo... ma quando progettano le macchine a cosa pensano? L'ho provata settimana scorsa al Nurburgring... mi è partito il dietro... allo spiazzo della biglietteria... Consiglio: una bella versione Turbo 500 cv, colori fluo, sedili ventilati, freni in carboceramica e kit di potenziamento Suzuki s. Poi tutti su a Zeltweg a fare i 360!
Ritratto di Flavio Pancione
23 settembre 2014 - 17:11
8
Forse mi tranciano .. Qui si vede il "fallimento" dei motori aspirati nei confronti dei turbo e turbo diesel. Anche se questo motore è tutt altro che all'avanguardia ed è appesantito da trazione quattro e cvt, offre cavalli (sulla carta) ma consumi e prestazioni sottotono . Purtroppo le qualità di questi motori hanno ceduto nelle cavalleria medio-basse, complice la maggiore attenzione ai consumi in Europa e la minore elasticità a pari cavalli. La coppia di questi tempi è quasi più importante della Potenza per il quotidiano, ma perché no anche per divertirsi un Po nella guida. Il vero peccato è che questi motori emozionano decisamente sulle auto ad alte prestazioni, e proprio su queste auto.. Stanno scomparendo pian piano, qui si che è una perdita.
Ritratto di zero
23 settembre 2014 - 17:42
Perdonami, ma non sono granché d'accordo. Il fallimento di una soluzione tecnica rispetto ad un'altra non lo puoi valutare dal 2.4 di una Suzuki. Dando per scontato che, ovviamente, un qualunque sovralimentato vince su un qualunque aspirato in termini di coppia ed elasticità di marcia, resta il fatto che la "emozionalità" e la piacevolezza dell'erogazione di un aspirato dipende dalle caratteristiche intrinseche del motore. Su questo terreno, se si dovesse prendere come parametro la Kizashi, verrebbe quasi spontaneo rispolverare quel famoso spot televisivo... "ti piace vincere facile, eh?". Il fatto è che oggi non possiamo più sapere quanto sarebbe divertente un aspirato, per il semplice motivo che, di fatto, di aspirati veri non ne costruiscono più. Dietro la meccanica di un aspirato devi lavorare di cesello, devi studiarci, devi star lì a progettare col gusto e la passione d'altri tempi e inimitabili in un mercato, come quello attuale, che ti chiede di sfornare velocemente modelli come pagnotte e che impone normative Euro sempre nuove e più stringenti. In un contesto del genere, sviluppare una famiglia di aspirati emozionante e dal carattere coinvolgente diventa un'utopia, soprattutto perché appunto di "famiglia" si dovrebbe trattare, una famiglia articolata su differenti cilindrate, nella migliore delle ipotesi variando "solo" bielle, alberi e fasatura. Con i sovralimentati diventa tutto molto più semplice e rapido: un unico propulsore con tanti livelli di potenza, variando solo accessori esterni al gruppo termico (giranti, intercooler, ecc.). E' questo ed essenzialmente solo questo ad avere "sconfitto" gli aspirati, non il loro essere sottotono. Gioco forza, quando qualcosa diventa troppo costoso da sviluppare, finisce che inizi a trovarla sul mercato solo nelle sue varianti più semplici e prestazionalmente scadenti, mentre le varianti più pregiate, complesse e prestazionali vengono soppiantate da soluzioni più vantaggiose in termini di costi. Il confronto con le soluzioni in uso diventa allora falsato.
Ritratto di Flavio Pancione
23 settembre 2014 - 17:59
8
Non fraintendere, da appassionato NON si possono non apprezzare gli aspirati. Fallimento (opportunamente tra virgolette) inteso proprio nel discorso da te aggiunto, oggi giorno nella socetá economica è un motore che non Rende dal punto di vista produttivo e di domanda per l'offerta delle case: consumi maggiore, meno trattabilitá nel quotidiano ecc. In passato difatti era più semplice trovare piccoli aspirati nelle gamme motori delle case automobilistiche proprio per i suddetti motivi. Oramai però non si torna più indietro, e gli unici rimasti erano quelli delle vetture più potenti e delle super car.. L'orrore è che stanno sparendo pure quelli! Comunque il termine pseudo sparisce da "sportivo" quando il discorso viene opportunamente spiegato come hai ben fatto :) purtroppo inizio ad essere prevenuto verso molti elementi di questo forum per cui mi scuso
Ritratto di zero
23 settembre 2014 - 18:21
Allora ti avevo frainteso, scusami tu. Sono d'accordo su tutta la linea. :-)
Ritratto di Necchi
24 settembre 2014 - 12:51
Sono due filosofie di pensiero, e stili di guida diversi. nessuno disconosce le qualita' del turbo, ma su una sportiva, io continuo a preferire l aspirato. Chi ha avuto la fortuna di guidare un vtec, o per restare in casa Suzuki, la swift gti del 92.. che girava a dodicimila giti.. (La mia prima auto.. che nostalgia).
Ritratto di Flavio Pancione
24 settembre 2014 - 13:34
8
Se la potenza massima era sui 7000 giri era tanto (traguardo comunque ragguardevole per un 1.300 ). Senza offesa le preparazioni eccessive sui motori lasciano il tempo che trovano, cosi come le parole..
Ritratto di zero
25 settembre 2014 - 12:45
Scusa, ma la Swift GTI a 12000 giri in configurazione originale??? Ma siamo sicuri? A quei regimi ci si arriva alleggerendo, cambiando, ri-bilanciando... Insomma, per mantenere una affidabilità appena sufficiente, sono necessari un bel po' di lavoretti. Motori elaborati in questo modo non fanno testo. Per quanto riguarda i Vtec degli anni Novanta, erano grandissimi motori (penso a quello della S2000). Come anche i Twin Spark 16v che allungavano a 7500 senza la minima incertezza, e con che voce...
Ritratto di zero
23 settembre 2014 - 17:45
Ah... Comunque... Pur pensandola nel modo che a te non piace, non mi sento uno sportivo di tipo... pseudo. :-)
Ritratto di sempermi
23 settembre 2014 - 19:42
sono punti di vista io non prenderò mai un turbo diesel ,auto che arrivano a mala pena ai 4000 giri mah dov'è l'emozione.Basta segliere il motore giusto .Comunque se in europa la domanda è solo diesel è ovvio che certi motori spariscono e la colpa è solo esclusivamente vostra.Poi mi chiedo gente che compra un 3000 diesel magari da oltre 200 cavalli e pensa di consumare meno mah
Ritratto di Flavio Pancione
23 settembre 2014 - 20:23
8
come questo. Tendenzialmente i diesel girano basso è vero ed è ovvio, ma perchè i piccoli aspirati sulle utilitarie e segmento C fin dove tirano? Se vuoi farli male a stento ti arrivano ai 5000-5500. Per non parlare di tranquilli turbobenzina. Salvo motori a benzina più spinti e su auto sportive, non vedo tutta questa emozione in più rispetto a un (buon) diesel. Con buon mi riferisco agli ultimi arrivati, non ai vecchi trattori. Quest'ultimi diesel di potenza ti portano sui 5000 giri. Più che il numerino sul contagiri ciò che mi dispiace è decisamente il sound dei diesel, spesso brutto. Per l'ultima frase, sono d'accordo, a meno che non si percorrano un'enormità di kilometri, non vedo perchè preferire il diesel.
Ritratto di sempermi
24 settembre 2014 - 19:45
Secondo me molta gente prende un diesel solo perchè fà più km con un litro,non sapendo che un diesel se lo si usa solo in città può avere problemi,che la manutenzione è molto più cara ,inquina di più,comunque rimane un mio pensiero.Ognuno ha i suoi gusti e li rispetto ci mancherebbe.Nemmeno io prenderei questo benzina,purtroppo di aspirati seri, cioè dai 1800 di cilindrata in sù, non ce ne sono molti,anzi sono pochissimi purtroppo
Ritratto di Flavio Pancione
25 settembre 2014 - 00:40
8
non tanto per i chilometri ma soprattutto per l'utilizzo prettamente cittadino . Stiamo praticamente dicendo la stessa cosa, per chi fa parecchi km , e fa il pendolare su autostrade non vedo perché ridursi a un benzina poco prestante per consumare meno quando ci sono validi diesel. Tanto se si parla di auto non propriamente sportive, metterei da parte l'"emozione".
Ritratto di zero
24 settembre 2014 - 00:50
Ma questo è un discorso che potevo capire magari 10-15 anni fa. Oggi come oggi, tra il comportamento di un TD e quello di un TB non noto grandi differenze. Persino i turbobenzina più sportiveggianti, quasi sempre hanno dato già tutto a 5500 rpm e pochissimo sopra i 6000 l'iniezione viene tagliata. E in molti casi, persino il suono e così orribile da farmi quasi rimpiangere quello di un diesel: come esempio porto sempre quello della 208 GTi... La voce dei suoi 200 cv graffia meno del miagolio della mia gattina. Poi, non credo sia colpa di chi acquista auto se "quei" benzina sono spariti dai listini: è l'offerta che crea la domanda, non il contrario. La gente acquista ciò che i costruttori offrono sul mercato. Se tutti i costruttori si fanno i conti in tasca e arrivano alla conclusione che costa loro meno sviluppare un certo tipo di motori piuttosto che un altro, questo motore "altro" ha le ore contate. A noi non resta che prenderne atto e adeguarci.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
23 settembre 2014 - 17:51
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di MatteFonta92
23 settembre 2014 - 18:17
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Tutto sommato a me non dispiace, però bisogna ammettere che non ha le carte in regola per sfondare qui in Europa: la linea è parecchio anonima, gli interni sono "tristi" e con finiture non al top e il motore consuma troppo (a causa della trazione 4x4 e del cambio CVT, che io reputo pessimo), e non basta offrirne una versione a GPL per rimediare. In ogni caso, bisogna complimentarsi con la Suzuki per l'impegno che ha messo nel fare questa Kizashi; ripeto, l'auto tutto sommato non è male, ma per gli standard europei non è assolutamente appetibile.
Ritratto di juvefc87
23 settembre 2014 - 19:15
ma è in linea con le auto del 2006.. perciò è vecchiotta!!
Ritratto di prinz
24 settembre 2014 - 11:16
è di una banalità sconvolgente ,peccato visti i contenuti
Ritratto di simswiftsport
24 settembre 2014 - 19:55
Auto molto bella esteticamente, motore aspirato vecchio stile che secondo me va a cercare una nicchia di pubblico che ancora non digerisce i turbo. Peccato per il cvt...avrebbero potuto farla anche manuale con il 4x4
Ritratto di ducart
24 settembre 2014 - 21:28
Sono auto senza senso, dai contenuti vecchi e non al passo con i tempi! Fosse costata molto meno ma a quel prezzo solo uno che guarda esclusivamente l'estetica può prenderla in considerazione.
Ritratto di H-ROSSA無限
29 settembre 2014 - 07:26
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A me piace moltissimo, vista dal vivo é molto più bella. Poi quel motore e la tradizione integrale mi intriga.
Ritratto di kualalumpur
13 febbraio 2015 - 23:55
Sarebbe un auto valida se fosse stata presentata negli anni 90
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