LE DUE STRADE PER OPPORVI ALLE SANZIONI
Dal prefetto
Il ricorso è gratuito: si deposita in prefettura o al comando delle forze dell’ordine che ha redatto il verbale.
Dal giudice di pace
Il ricorso costa almeno 43 euro: è una vera e propria causa verso chi ha elevato la contravvenzione.
COME RIAVERE I 43 EURO VERSATI
Se perdete il ricorso, potete dire addio ai vostri 43 euro. Invece, in caso di vittoria, i soldi dovrebbe restituirli la controparte: il Comune per un’infrazione in città o il ministero dell’Interno per una violazione su una statale.
UNA LEGGE CON TROPPI PUNTI DA CHIARIRE
Non è chiaro se, per chiedere il rimborso dei 43 o più euro, possiate fare da voi o se serva un legale (che non è certo gratis). È anche possibile che l’Ente contro cui vi siete opposti sia tenuto a darvi un secondo risarcimento (per le spese sostenute, dalle fotocopie dei documenti al costo dell’eventuale avvocato). Per saperne di più, non resta che attendere le prime sentenze.
MA POI LA CAUZIONE FINÌ KO
Non è la prima volta che occorre pagare per fare ricorso al giudice di pace. Nel 2003 venne introdotta una cauzione: per ricorrere, l’automobilista doveva versare il doppio della multa. Ma, l’anno dopo, la Corte costituzionale cancellò il provvedimento, che violava il diritto alla difesa del cittadino: il ricorso, stabilì la Corte, dev’essere gratuito. Vedremo quale sarà la sorte di questa nuova “gabella”.
Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2014