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Fiat Chrysler, la fusione si fa il 1 agosto

03 luglio 2014

A Torino i soci sono chiamati ad approvare la nascita della holding Fiat Chrysler Automobiles. Ancora da risolvere il nodo sindacale.

Fiat Chrysler, la fusione si fa il 1 agosto
ULTIMO TANGO AL LINGOTTO - Per gli storici e i nostalgici di una Fiat tutta italiana, la data da segnare è quella del 1 agosto 2014: si terrà infatti a Torino l’ultima assemblea degli azionisti di Fiat sul suolo italiano. L'ordine del giorno è chiaro: i soci approveranno la fusione con la Chrysler, dopo che il 15 giugno scorso il Consiglio di Amministrazione ha dato il proprio via libera. Nelle scorse ore è arrivata la fumata bianca anche dalla SEC, la Security Exchange Commission, vale a dire l'equivalente americano della nostra Consob.
 
CAPOGRUPPO - Nascerà quindi la holding Fiat Chrysler Automobiles: come è noto, la sede legale sarà ad Amsterdam, quella fiscale a Londra. Alla FCA faranno capo tutte le attività del gruppo. Qualora l’assemblea straordinaria approvi la fusione, la Fiat sarà incorporata in Fiat Investments, che a sua volta “assumerà la denominazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. e diverrà la società holding del gruppo”. A fusione completata, gli azionisti Fiat riceveranno un’azione ordinaria di FCA per ogni azione Fiat ordinaria posseduta: gli analisti sono per ora spaccati sulla reazione della Borsa all'avvenimento, con una marginale propensione all'ottimismo.
 
C'E' CHI DICE NO - Gli azionisti che non voteranno a favore della fusione potranno esercitare il diritto di recesso nei quindici giorni successivi all’iscrizione della relativa delibera presso il Registro delle imprese di Torino: la liquidazione unitaria delle azioni (Fiat, ovviamente) da corrispondere agli azionisti che abbiano esercitato il recesso è fissato in 7,727 euro, ovvero la media dei corsi giornalieri nei sei mesi precedenti la convocazione dell’assemblea straordinaria. L’importo eventuale da pagare agli azionisti che eserciteranno il diritto di recesso non dovrà comunque superare complessivamente i 500 milioni di euro. 
 
E I SINDACATI? - Questo mentre all'amministratore delegato Sergio Marchionne cerca di stringere i tempi per la firma del rinnovo del contratto con i sindacati italiani: per lui arriva l’apertura di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm: “Bisogna chiudere positivamente la vertenza che riguarda il contratto specifico di Fiat, perché è l’unico modo per tutelare il contratto nazionale. Nel corso di questi giorni faremo la nostra parte fino in fondo”. Anzi, ribadisce Palombella, “dobbiamo fare il contratto entro questo mese”. Se così fosse, all'assemblea del 1 agosto si arriverebbe con un problema (e che problema!) in meno. E potrebbero assumere tutt'altro peso le parole del presidente della Fiat, John Elkann, che ha più volte ribadito come, dall’operazione di fusione, nascerà una società “molto forte”.