Diodi miracolosi: gli oled si diffondono anche in auto

Tecnologia
Pubblicato 16 gennaio 2024

Dopo TV e telefonini, i display oled dalla grafica spettacolare arrivano nelle auto. E con la stessa tecnologia si realizzano fanali dal design inconfondibile.

PRIMA I FANALI, POI LA PLANCIA - La tecnologia oled, che offre numerosi vantaggi in fatto di illuminazione, non è una novità: le prime applicazioni risalgono alla fine del secolo scorso. Nel mondo delle auto, però, ha faticato a trovare spazio. Un po’ per i costi elevati, un po’ per l’affidabilità non impeccabile nelle condizioni d’uso più severe. Su piccola scala, comunque, gli oled sono utilizzati da tempo. Innanzitutto nei fanali, dove assicurano una distribuzione della luce molto omogenea e spettacolari effetti grafici, anche in 3D.

Ma pure negli schermi: dopo le auto di lusso, come la Mercedes Classe S del 2021, stanno per arrivare in un modello di grande serie come la prossima Mini, nelle concessionarie dalla primavera del 2024. Il suo display (nella video e nella foto qui sopra) promette colori brillanti e un nero intenso come mai si erano visti prima in un’automobile, valorizzati da animazioni e numerose personalizzazioni grafiche.

TANTI PREGI, A CARO PREZZO - Oled sta per “organic led”, ossia con base organica (che spesso è il carbonio). A differenza dei comuni diodi, non si tratta di punti luminosi ma di sottili fogli flessibili (nella foto qui sopra) che, se attraversati da corrente, emettono una luce diffusa e omogenea. Nei display si può quindi fare a meno della retroilluminazione, necessaria nei più diffusi pannelli a cristalli liquidi lcd e causa di colori meno vividi e di un nero non perfettamente scuro (perché ottenuto spegnendo i “punti” colorati). A limitare la diffusione degli oled nelle auto sono stati i costi elevati, ma anche il fatto di essere sensibili all’umidità e alle temperature molto alte o troppo basse. Ecco perché la Osram, per i suoi fanali, ha messo a punto tecnologie specifiche: ora resistono migliaia di ore a 85 °C costanti.

NELLA MINI FANTASIA AL POTERE - Gli schermi oled assicurano colori brillanti e saturi. Nella prossima generazione di Mini a tre porte questo pregio sarà messo in risalto da un’enorme quantità di funzioni e grafiche (qui sopra, una piccola parte) appositamente studiate per il monitor al centro della plancia. Che è il primo display oled tondo (ha un diametro di 24 cm) a essere usato in un’automobile. Si possono visualizzare in alta definizione (e, volendo, a tutto schermo) le mappe del navigatore, una foto a scelta o anche vari “temi” personalizzabili: spicca quello beige col grande tachimetro a lancetta, proprio come nella prima Mini del 1959. Le possibilità della grafica sono sfruttate dal nuovo sistema operativo, basato su Android e che permette anche di far “girare” dei videogiochi. Ma vengono sempre lasciati in primo piano i richiami per “clima”, navigatore e telefono.

RENDONO SPECIALI LE LUCI POSTERIORI - Molte aziende sfruttano la struttura flessibile degli oled per creare lampade di design, ma la prima a sviluppare delle luci per le automobili è stata la tedesca Osram. Data la bassa luminosità, non si è potuto utilizzare questa tecnologia nei fari, ma solo nei fanali. La prima vettura ad adottarli è stata una versione speciale della sportiva BMW M4, la GTS del 2015, seguita dalla CS del 2017. Anche l’Audi sfrutta gli oled per le luci, pure nei modelli di grande produzione. Come la Q5 (a partire dal 2020, nelle foto qui sotto) e la Q6 e-tron, la suv elettrica in arrivo a inizio 2024 (nella foto qui sopra). Le caratteristiche degli oled lasciano grande libertà ai designer: non richiedono lenti o specchi, si possono modellare per creare un “effetto 3D” e dividere in segmenti azionabili singolarmente, al fine di realizzare animazioni o grafiche diverse.



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Ritratto di Giribildo
17 gennaio 2024 - 16:20
Purtroppo a me piace guardare la strada quando guido! Mi sto perdendo un sacco di lucine ed animazioni interessanti!
Ritratto di AZ
17 gennaio 2024 - 18:40
Meglio gli lcd.

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