GRANDI NOVITÀ - Come annunciato dalla Ferrari, la nuova monoposto di Formula 1 per il campionato 2014, la F14 T (guarda il video più sotto), è stata presentata on line. Segno dei tempi. È invece un segno della forza del Cavallino l’imperituro rosso che caratterizza la vettura, anche se la livrea 2014 registra la comparsa di una abbondante superficie color nero, nella parte bassa della metà posteriore. Se questa è la nota che colpisce dal punto di vista cromatico, per quel che riguarda le forme, anche per la Ferrari l’elemento che colpisce di più è il musetto. Tra le tante nuove regole introdotte per il 2014 ci sono quelle delle misure relative alla parte più avanzata della monoposto: le ali davanti alle ruote devono essere più strette di 75 mm ciascuna e il muso deve essere più basso. Da lì lo stravolgimento dell’immagine.
FORME DETTATE DALLE FUNZIONI - Con questi “paletti” la Ferrari ha optato per una forma irregolare, con il profilo centrale del corpo vettura che ha una prima curvatura all’altezza dell’estremità delle gomme, per poi proseguire in avanti a un livello più basso, allargandosi e diventando una presa d’aria. Un nasono con una sola narice. Si sa che ogni scelta ha precise motivazioni, spesso tanto forti da sacrificare il detto popolare “anche l’occhio vuole la sua parte”.
ANCORA TANTA AERODINAMICA - Un po’ meno vistosi di quelli proposti da altre monoposto di quest’anno, appaiono le ali “stratificate” davanti alle ruote della Ferrari F14 T. Ciò non toglie che si presentino anch’esse molto complesse e elaboratissime, con innumerevoli pieghe e sagomature. E meno male che si era detto che la Formula 1 quest’anno avrebbe tolto importanza all’aerodinamica. In proposito viene in soccorso la Ferrari, la quale ha scritto che proprio la riduzione della superficie delle ali anteriori ha determinato un comportamento completamente diverso rispetto alla macchina dell’anno scorso, imponendo di rivedere praticamente tutto, nella conformazione degli elementi aerodinamici e nei deflussi d’aria.
PROFILO MORBIDO - Nella vista dall’alto, la nuova monoposto Ferrari F14 T fa apprezzare la forma fluida delle sue fiancate, meno spezzate di quelle di altre macchine (vedi McLaren). Interessante è la soluzione sulle due fiancate più o meno all’altezza del volante: due elementi larghi 7-8 cm, staccati dal corpo vettura, collegano il bordo superiore dell’abitacolo con il pianale della vetture, costituendo due ulteriori supporti aerodinamici.
TUTTO PIÙ BASSO - Caratteristica esterna derivata dalle esigenze tecniche poste dai nuovi regolamenti è la minore altezza del telaio, che fa apparire la Ferrari F14 T parecchio diversa dalle monoposto precedenti, anche le più recenti. A proposito delle Ferrari del passato, la Scuderia di Maranello ha approfittato della presentazione per sottolineare che la F14 T di quest’anno è la numero 60 della storia Ferrari.
MISTERI “SOTTOPELLE” - Quanto a cosa c’è “sotto”, in pratica si sa solo ciò che dicono i regolamenti, perché le soluzioni specifiche scelte per la Ferrari F14 T, così come quelle degli altri team, si conosceranno - se si conosceranno - solo negli autodromi. Ora il segreto è sacro. Anche perché l’impostazione tecnica per il motopropulsore è talmente nuova che rende il lavoro dei tecnici molto simile a quello degli sperimentatori. Non è un caso che lo stesso team manager Ferrari, Stefano Domenicali, abbia dichiarato: «Non dobbiamo farci trasportare dall’emotività se ci saranno delle difficoltà nei primi test». Insomma: niente panico.
IL LAVORO DI DUE ANNI - A testimonianza che la nuova monoposto sia una struttura molto complessa la Ferrari ha portato il fatto che la progettazione è iniziata nel 2012 (per cui i tecnici della Formula 1 si sono trovati a lavorare su tre vetture contemporaneamente: 2012, 2013 e questa). Fonte delle difficoltà e degli innumerevoli interrogativi è stato principalmente il complesso motopropulsore, costituito dal V6 di 90 di 1600 cc e dalle due unità elettriche del sistema ibrido. Un complesso che ha posto problemi impegnativi per quanto riguarda il raffreddamento. Da un lato il motore V6 1.6 richiede radiatori più piccoli di quelli per i precedenti motori più grandi, ma nuove esigenze sono create dai sistemi di recupero di energia. Tutto ciò ha reso indispensabile trovare il miglior compromesso tra maggiore efficienza di raffreddamento (che si traduce in potenza disponibile) con la massima efficienza aerodinamica, non facile da far convivere con l’efficienza di raffreddamento. Secondo la Ferrari proprio questo è stato il terreno di maggior difficoltà della monoposto F14 T. Saranno i prossimi test in pista, da martedi prossimo a Jerez de la Frontera, a dire se il lavoro ha dato buoni frutti o c’è invece il rischio… panico.
I DATI TECNICI UFFICIALI - La Ferrari ha anche diffuso una sintetica scheda tecnica della vettura che riportiamo integralmente.
Caratteristiche tecniche
Telaio in materiale composito a nido d’ape con fibra di carbonio
Cambio longitudinale Ferrari
Differenziale autobloccante a controllo idraulico
Comando semiautomatico sequenziale a controllo elettronico con cambiata veloce
Numero di marce: 8 + retromarcia
Freni a disco autoventilanti in carbonio Brembo (anteriori e posteriori) e sistema di controllo
elettronico sui freni posteriori
Sospensioni indipendenti a tirante e molla di torsione anteriore/posteriore
Peso con acqua, olio e pilota: 691 kg
Ruote OZ (anteriori e posteriori) da 13″
MOTORE
Cilindrata | 1600 cc |
Giri massimi | 15.000/minuto |
Sovralimentazione | Turbo singolo |
Portata benzina | 100 kg/hr max |
Quantità benzina | 100 kg |
Configurazione | V6 90° |
Numero cilindri | 6 |
Alesaggio | 80 mm |
Corsa | 53 mm |
Valvole | 4 per cilindro |
Iniezione | Diretta - pressione 500 bar |